Cari grillini, cosa avete combinato con il 5 G? Perché non ne parlate?

26 aprile 2020

Il cosiddetto Decreto ‘Cura’ Italia è stato approvato – con il voto dei parlamentari del Movimento 5 Stelle – con l’articolo 82. Perché i deputati grillini della Camera non spiegano ai cittadini come stanno le cose? Cosa avete approvato? Avete ceduto anche sul 5 G, così come avete ceduto sulle autostrade e sul MES?

Com’è noto, la Camera dei deputati ha approvato due giorni fa il Decreto ‘Cura Italia’. Abbiamo appurato che il provvedimento è stato approvato con l’articolo 82. La formulazione approvata è la stessa che prevede una vera e propria “manovra di lancio del 5 G”, come abbiamo scritto il 22 Aprile, oppure è stata cambiata?

Non è strano che di un argomento così importante – che potrebbe condizionare la vita di tutti gli italiani – non parli nessuno? Non è strano che i primi non parlarne siano i parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle?

Leggiamo insieme l’articolo 82 approvato dall’assemblea di Montecitorio:

Articolo 82.
(Misure destinate agli operatori che forniscono reti e servizi di comunicazioni elettroniche) – Misure per fronteggiare l’emergenza
epidemiologica da Covid-19 – messo a punto dal Servizio Studi del Senato e dal dipartimento Bilancio della Camera dei deputati.
cd. “Cura Italia”

Volume

1. Fermi restando gli obblighi derivanti
dal decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21,
convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56, e le relative prerogative conferite da esso al Governo, nonché
quanto disposto dall’articolo 4-bis, comma
3, del decreto-legge 21 settembre 2019,
n. 105, convertito, con modificazioni, dalla
legge 18 novembre 2019, n. 133, dalla data
di entrata in vigore del presente decreto e
fino al 30 giugno 2020, al fine di far fronte
alla crescita dei consumi dei servizi e del
traffico sulle reti di comunicazioni elettroniche è stabilito quanto segue:

2. Le imprese che svolgono attività di
fornitura di reti e servizi di comunicazioni
elettroniche, autorizzate ai sensi del capo II
del titolo II del codice di cui al decreto
legislativo 1° agosto 2003, n. 259, intraprendono misure e svolgono ogni utile iniziativa atta a potenziare le infrastrutture e
a garantire il funzionamento delle reti e
l’operatività e continuità dei servizi.

3. Le imprese fornitrici di servizi di
comunicazioni elettroniche accessibili al
pubblico adottano tutte le misure necessarie per potenziare e garantire l’accesso ininterrotto ai servizi di emergenza.

4. Le imprese fornitrici di reti e servizi
di comunicazioni elettroniche soddisfano
qualsiasi richiesta ragionevole di miglioramento della capacità di rete e della qualità del servizio da parte degli utenti, dando
priorità alle richieste provenienti dalle strutture e dai settori ritenuti «prioritari» dall’unità di emergenza della Presidenza del
Consiglio dei ministri o dalle unità di crisi regionali.

5. Le imprese fornitrici di reti e servizi
di comunicazioni elettroniche accessibili al
pubblico sono imprese di pubblica utilità e
assicurano interventi di potenziamento e
manutenzione della rete nel rispetto delle
norme igienico-sanitarie e dei protocolli di
sicurezza anti-contagio.

5. Identico.

6. Le misure straordinarie, di cui ai
commi 2, 3 e 4 sono comunicate all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che, laddove necessario al perseguimento
delle finalità di cui al presente articolo e nel rispetto delle proprie competenze, provvede a modificare o integrare il quadro
regolamentare vigente. Dal presente articolo non derivano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.

Nell’articolo di legge approvato non si cita il 5 G. Compare, invece, nel Dossier del 22 Aprile – Misure per fronteggiare l’emergenza
epidemiologica da Covid-19 – cd. “Cura Italia”. Tale Dossier è stato realizzato dal Servizio studi del Senato e dal Dipartimento Bilancio della Camera dei Deputati.

Volume II – Articoli 71-127

Articolo 82

(Misure destinate agli operatori che forniscono reti e servizi di comunicazioni elettroniche)

“L’articolo 82 prevede che dalla data di entrata in vigore del decreto-
legge in esame e fino al 30 giugno 2020, al fine di far fronte alla crescita  dei consumi dei servizi e del traffico sulle reti di comunicazioni elettroniche, le imprese che svolgono attività di fornitura di reti e servizi di comunicazioni elettroniche intraprendono misure e iniziative per potenziare le infrastrutture e garantire il funzionamento delle reti e l’operatività e continuità dei servizi (co. 1 e 2)”.

Lo studio è piuttosto articolato. Noi segnaliamo il passo nel quale si legge:

“Specifici poteri sono stati introdotti anche con riferimento alle operazioni che incidono sulle reti di telecomunicazione elettronica a banda larga con tecnologia di ‘quinta generazione'” (5G).

Chi vuole, può andare a leggere l’intero Dossier che trova sulla rete.

Quello che a noi interessa far sapere ai nostri lettori è che la Camera dei deputati ha approvato il Decreto Cura Italia con l’articolo 82 del quale abbiamo dato notizia lo scorso 22 Aprile (COME POTETE LEGGERE QUI).

Siamo tornati sull’argomento lo scorso 24 Aprile, ponendo una domanda in occasione dell’approvazione, da parte della Camera dei deputati, del Decreto ‘Cura Italia’: “I grillini hanno detto sì al ‘Decreto Cura Italia’ con il 5G?”  (COME POTETE LEGGERE QUI).

Oggi – come avete già letto – pubblichiamo l’articolo 82: che è stato approvato anche con i voti dei parlamentari del Movimento 5 Stelle. 

E’ cambiato qualcosa rispetto all’allarme lanciato nei giorni scorsi?

Lo chiediamo ai parlamentari grillini che, pronti a diffondere comunicati e dichiarazioni su tutto, sono stranamente silenziosi sul 5 G. 

Allora, signori parlamentari grillini, ce lo dite come stanno le cose? Dopo aver ceduto sulle autostrade, dopo aver ceduto al MES (checché ne dica l’europarlamentare eletto in Sicilia, Ignazio Corrao, che si arrampica sugli specchi), avete ceduto anche sul 5 G?

Se questo 5 G c’è – aspettiamo risposte da voi – come siamo combinati con americani e cinesi?

 

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