Coronavirus/ La Lombardia si interroghi sui propri errori causa dell’attuale disastro

14 aprile 2020

Domenico Iannantuoni è stato il primo, in Italia, a mettere in correlazione la gravità dei danni provocati in Lombardia del Coronavirus con l’inquinamento presente nella stessa Lombardia. E noi abbiamo avuto l’onore di pubblicare la sua tesi lo scorso 12 Marzo, oltre un mese fa. Oggi ne parlano tutti. Ieri sera ne ha parlato anche ‘Report’, il programma d’inchiesta del TG 3. Oggi torna con un altro approfondimento

di Domenico Iannantuoni

Ed eccoci al prologo del fattore inquinamento da Pm 10 e Pm 2,5 come fattori Container e Booster del Coronavirus. La Lombardia si sveglierà da questo incubo che ne ha comportato notevole riduzione di popolazione? Ieri Report ha iniziato a ridare giustizia al mondo con un articolo che, partendo dagli allevamenti intensivi di maiali e vacche da latte ubicati in Emilia Romagna e Lombardia, diffondendo poi quantità immense di ammoniaca in atmosfera, a sua volta causa di produzione di PM10 e PM 2,5…

E’ l’uomo la causa del suo male e dunque pianga sé stesso!

Riporto ora sentendomi vicino a chi lo ha scritto – essendo io Lombardo di adozione dal 1954 – un articolo recentemente apparso sul Web di Jacopo Tondelli, sotto il Blog degli Stati Generali.com:

“Ah, il Covid-19 che rivoluzioni sta portando! Nelle nostre vite, nelle nostre coscienze e nelle nostre prospettive. Ma il Covid-19 sta distruggendo anche miti, o luoghi comuni, che sino a oggi parevano intoccabili. Uno tra questi era un certo mito della cosiddetta ‘eccellenza lombarda’. In tanti campi, questo mito brillava ma in un settore era fulgido: in Lombardia la sanità era l’eccellenza delle eccellenze”.

“Ecco, il Covid-19 – leggiamo sempre nel Blog degli Stati Generali.com – ha frantumato in poco più di un mese questa convinzione che ci hanno instillato, a noi lombardi, in oltre venti anni di destra imperante in questa Regione. Dalla sanità pubblica messa in concorrenza a quella privata dell’era Formigoniana (che, a dire il vero, conservava una certa competenza nelle tecnostrutture regionali), sino allo smantellamento della medicina di base, o di territorio, concretizzata dalle fasi leghiste di governo della Regione. Il disastro umanitario e sociopolitico che si sta consumando in Lombardia è ormai sotto agli occhi di tutti: in sostanza, la metà di tutte le criticità italiane connesse al Covid-19 – dai positivi ai ricoveri, dalle terapie intensive alle morti – sono in Lombardia. Molti hanno scritto e tanto è stato detto. Immagino che molto ancora si dirà e si scriverà. Ma questa sera, udita l’ennesima conferenza stampa dell’assessore Gallera, ho provato un moto di ribellione. Perché mi sono vergognato di sentire ancora una volta questo assessore che, con fare da piazzista, mescola brani di bieca propaganda emotiva da strapaese – facendo ascoltare le voci di nonni guariti dai malanni del virus – con l’enunciazione di dati senza dare nessuna seria motivazione qualitativa ma limitandosi solo a dire che a ‘Milano va troppa gente in giro, che nei cortili c’è troppa gente e che bisogna stare a casa”.

“Ma perché non spiega per una dannata volta, questo assessore – leggiamo sempre nell’articolo – da dove arrivano i nuovi positivi di ogni giorno? Lo avrà qualche dato sì o no? Saranno ospiti di Rsa, lavoratori di Rsa, operatori sociosanitari o bambini che giocano a pallone in cortile? Non è che con il dito si indica il povero cristo in cortile per non farci vedere il cielo di questa disfatta che sta in ben altri ambiti? Ce l’hanno, questi signori, uno straccio di idea su una misera strategia che vada oltre quella del dire ‘state tutti a casa’, oppure siamo condannati a morire d’inedia per la loro inettitudine? Perché Zaia – dopo le fregnacce sui topi vivi ingollati dai cinesi e su polemicucce con il Governo – si è messo di buzzo buono e ha dato, grazie all’aiuto di esperti veri (vedi Crisanti), una strategia alla sua Regione e noi, ahinoi, abbiamo ancora una specie di imbonitore in tivù ogni sera e un altro che – come un bambino bizzoso – non sa fare altro che emettere ordinanze differenti rispetto al Governo?”.

“Perché se in Veneto si son fatti consigliare da un virologo di chiara fama – leggiamo sempre sul blog di Jacopo Tondelli – noi, in Lombardia, abbiamo chiamato un vecchio e passato ex capo della Protezione Civile che, tra l’altro si è ammalato di Covid-19 ed è scomparso dalla scena, per fare un ospedale in stile cinese che è vuoto come le linee strategiche di Regione Lombardia?
Se fossi un italiano di qualsiasi altra Regione mi incazzerei come una bestia con ‘i lombardi’; perché di fatto la Lombardia – senza una strategia nel momento dell’emergenza e senza un altro straccio di strategia (se non quella delle televendite di illusioni nelle conferenze stampa) per il dopo – sta inchiodando il Paese. Se non ci fosse il disastro lombardo staremmo probabilmente tutti meglio. Insomma, dall’alterigia nel sentirsi ‘locomotiva d’Italia’, con questa vicenda stiamo diventando il carretto dei monatti del Paese. E io, da lombardo, mi vergogno della Lombardia”.

Ecco ciò che stanno pensando veramente i Milanesi e “num chi sem”? noi siamo i discendenti morali di quei 40.000 ragazzi che furono costretti ad arrampicare le strade della Russia nel 1812/13 con scarpe disegnate ai piedi, sotto il comando di Eugenio de Beauharnais, vicerè d’Italia e servo del terrorista Napoleone…nessuno di quei ragazzi tornò vivo a Milano, tuttavia nemmeno uno spicchio di marciapiede è stato a loro dedicato. Giuseppe Prina l’allora mìnistro delle Finanze pagò per tutti molto dopo, ucciso ad ombrellate mentre cercava di nascondersi negli armadi! Ma ad oggi ancora nessun ricordo di quei giovani! Ma i Milanesi non dimenticano.

Oggi aspettiamo le fasi due e tre e quattro che ci facciano uscire dal problema del Coronavirus ma sinceramente nessuno più vi crede. I milanesi sopportano in silenzio senza fare smargiassate inutili ma intanto pensano!

Mentre il nostro SUD dovrebbe lanciarsi alla vera guerra economica per aiutare la Lombardia e se stesso, egli si spende in autocelebrazioni inutili e velleitare ben gestite dagli ascari di governo!

Qui in Lombardia poche sono le fabbriche che hanno chiuso i battenti spargendo dintorno contaminazioni a nastro. I mezzi pubblici vi hanno contribuito altrettanto, la Lombardia cioè l’Italia, passava da un errore ad uno successivo di portata maggiore fino a trasformare ciò che ci sta intorno in carri ad uso dei “monatti”!

Eppure sappiamo fin d’oggi che dovremo ricostruire il tessuto produttivo con progetti sostenibili alla tutela dell’Ecosistema. Muoviamoci subito, il tempo è già passato. E tu Sud che ti abbiamo sfruttato fino all’essenza tua, perdonaci, e torna a collaborare con noi! Attraverso le tue, poche ed appena sufficiente attività di sopravvivenza, aiutaci!

IL DISASTRO DEL CORONAVIRUS IN LOMBARDIA: QUI LE RIFLESSIONI DI DOMENICO IANNANTUONI CHE, PER PRIMO, LO SCORSO 12 MARZO, HA CHIAMATO IN CAUSA L’INQUINAMENTO

Foto tratta da MBnews

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