Coronavirus, torna l’allarme a Wuhan. Il Governo ai cittadini: “Restate a casa”

3 aprile 2020

Se negli Stati Uniti – dove la pandemia è in corso – temono una seconda ondata in autunno, in Cina non escludono che la seconda ondata possa essere già alle porte. Da qui l’invito ai cittadini a rimanere vigili e prudenti, restando a casa. Le tre ondate della febbre Spagnola

Piano piano comincia a maturare la consapevolezza che la lotta al Coronavirus non sarà breve. In alcuni Paesi del mondo, almeno, è così. In Italia non sappiamo, se è vero che ci sono ancora politici convinti di restare nell’Europa dell’euro, acquistando moneta a credito per indebitare all’infinito il nostro Paese nel piano di una crisi sanitaria ed economica della quale è impossibile prevedere la fine. Alla notizia che il virus potrebbe circolare nell’aria infettando le persone si aggiunge un’altra notizia non esattamente confortante: in Cina gli abitanti di Wuhan – zona nevralgica dove il Coronavirus ha provocato danni e lutti – sono stati invitati a restare in casa, rafforzando le misure di auto-tutela.

Insomma: anche in Cina, come negli Stati Uniti d’America, non escludono il ‘colpo di coda’ del virus, ovvero una seconda ondata. Negli USA – che oggi si trovano a fronteggiare la prima ondata – il noto esperto di malattie infettive, Anthony Fauci, si aspetta la seconda ondata di Coronavirus il prossimo autunno; in Cina, invece, la seconda ondata potrebbe già essere alle porte.

I vertici del partito comunista cinesi non sembrano molto ottimisti. Non escludono il rimbalzo della pandemia sia per fattori interni, sia per fattori esterni.

Pur avendo dichiarata vinta la battaglia contro il Covid-19, il Governo di Pechino si muove con  molta prudenza. Non escludendo, come già ricordato, una seconda ondata.

“Ieri – leggiamo su TGCOM 24 – sono stati registrati 31 nuovi casi, di cui 29 importati (saliti a 870) e 2 domestici, uno nel Liaoning e uno nel Guangdong. La Commissione sanitaria nazionale ha rilevato 4 ulteriori decessi, tutti nell’Hubei, per totali 3.322. I contagi certi sono cresciuti a 81.620, di cui 1.727 persone ancora in cura e 76.571 dimessi dopo la guarigione. Sono 60 i nuovi asintomatici, di cui 7 importati: attualmente, sono 1.027 i casi sotto osservazione, inclusi 221 dall’estero”.

Nella storia delle pandemie si ricorda che le ondate della febbre Spagnola furono tre. La prima fu molto pesante, perché prese il mondo alla sprovvista. La seconda ondata fu meno aggressiva, vuoi perché c’era chi si era immunizzato, vuoi perché la paura non aveva fatto abbassare la guardia.

E forse fu proprio la seconda ondata, tutto sommato lieve, a convincere i governanti di tanti Paesi del mondo che il peggio era passato e che tutto poteva tornare come prima. Sbagliarono, perché non appena ristabilirono i commerci, soprattutto via mare, la Spagnola di materializzò per la terza volta.

 

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