Messina: è arrivato il treno da Milano carico di siciliani. Il nodo dello Stretto

14 marzo 2020

Il Governo regionale ha disposto controlli sui siciliani partiti ieri sera da Milano con il treno e arrivati a Messina. La speranza è che rispettino la quarantena. Intanto non mancano le polemiche sulla gestione dei trasporti nello Stretto di Messina, con riferimento ai mezzi gommati. Il sindaco della Città dello Stretto critica l’ordinanza del Governo regionale

Messina è diventata la città dove la Sicilia prova a misurare la propria capacità di contenere il contagio. E’ a Messina che è arrivato il treno da Milano carico di siciliani, ed è sempre nella Città dello Stretto che arrivano le merci in Sicilia sui mezzi gommati.

Sul treno arrivato da Milano i nostri lettori sanno già tutto da stamattina alle 7 e 30 circa. Il treno è partito da Milano e, come già detto, è arrivato a Messina.

“Il treno 1963, diretto a Siracusa e Palermo, è partito da Milano ieri sera – leggiamo su tempostretto – nella notte ha attraversato l’Italia carico di passeggeri che, come lo scorso fine settimana, si sono accalcati per tornare verso il Sud. Per arginare quanto più possibile i contagi, il presidente della Regione Nello Musumeci ha concordato misure di controllo strettissime con il Ministro degli Interni Luciana Lamorgese e il Prefetto di Messina Carmela Librizzi”.

Apprendiamo così che i siciliani arrivati da Milano si sono “accalcati per tornare verso il Sud”: ciò significa che hanno viaggiato stretti l’uno accanto all’altro: ovvero quello che la televisione, notte e giorno, ci dice che non si deve assolutamente fare!

“I primi controlli sui passeggeri – leggiamo sempre su tempostretto – sono scattati già durante la traversata a bordo della nave traghetto. L’Autorità Marittima ha bloccato qualunque tipo di trasferimento di passeggeri a bordo dei mezzi veloci. Dunque nessuno è potuto scendere dal treno per imbarcarsi verso Messina con un aliscafo. Le corse dei mezzi veloci Blu Jet nella tratta Villa San Giovanni-Messina sono stata al momento sospesi”.

Il Governo regionale di nello Musumeci – questo gli va riconosciuto – sta provando in tutti i modi a limitare i danni per la Sicilia e per i siciliani: ma la situazione è quella che è.

“Non sappiamo quanti sono i passeggeri in arrivo dal Nord – dice il presidente Musumeci -. Per questo abbiamo predisposto di controllare ogni passeggero a cui sarà chiesto di compilare il modulo, seguire il protocollo. Serve la collaborazione di tutti, a cominciare da chi arriva in Sicilia, per non vanificare lo sforzo compiuto in questi giorni da tutta la comunità regionale”.

Nell’articolo di tempostretto trovate anche il video del presidente Musumeci.

Ci sono anche problemi per l’attraversamento dello Stretto di Messina. Le cronache di queste ore registrano un comunicato stampa del sindaco di questa città, Cateno De Luca:

“Il presidente Musumeci modifichi immediatamente la sua ultima ordinanza in merito alle modalità di traghettamento sullo Stretto di Messina. Per effettuare l’attività ed i controlli previsti dalle sue disposizioni, bisogna concentrare tutto sul porto di Tremestieri, altro che usare la Rada di San Francesco. Ho provveduto a inviare una nota al Presidente Musumeci, al Prefetto, al Presidente Mega, alla Capitaneria di porto e alla Protezione civile”.

“Nell’ordinanza n. 5 del 13.3.2020 del Presidente della Regione siciliana – dice sempre De Luca – per contenere il contagio da COVID 19, nell’allegato 2 si inserisce tra gli altri provvedimenti un Protocollo per messa in sicurezza della continuità del traghettamento dello Stretto di Messina. Tale protocollo è stato redatto dai vettori che operano nello Stretto di Messina senza alcuna previa consultazione e condivisione con gli Enti territoriali competenti ed è stato recepito ed adottato da Codesta Presidenza in modo pedissequo ed acritico, senza curarsi di interpellare questa Amministrazione. L’attuazione del protocollo arrecherebbe dunque gravi conseguenze sia sul piano della congestione veicolare, sia sotto l’aspetto del contenimento del rischio di contagio attesa l’inevitabile conseguenza derivante dall’attraversamento dei TIR nel centro città”.

“Si ricorda che in data 10 marzo 2020, presso la Prefettura di Messina – sottolinea De Luca – si è tenuto un Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, durante il quale si è discusso circa la possibilità di attuare il protocollo per messa in sicurezza della continuità del traghettamento dello Stretto di Messina che era stato trasmesso informalmente dalla Caronte & Tourist con espresso parere negativo circa la sua attuazione per le conseguenze che l’applicazione dello stesso avrebbe determinato all’interno del territorio comunale e soprattutto per l’impossibilità di gestire, in un momento di particolare criticità, un ulteriore problema legato all’attraversamento dei TIR all’interno del centro urbano”.

“L’Amministrazione comunale – continua il Primo cittadino di Messina – con un numero esiguo di agenti di Polizia Municipale idonei al servizio operativo territoriale, è impegnata a gestire la concomitante chiusura della carreggiata del viadotto Ritiro con obbligo di uscita di tutto il flusso veicolare dallo svincolo di Giostra con re-immissione in autostrada sempre dal detto svincolo, che comporta la necessità di garantire un presidio costante da parte della Polizia Municipale”.

“Riserve sul citato protocollo – leggiamo sempre nel comunicato – sono state espresse anche dal Comandante della Capitaneria di Porto di Messina, C.V. Gianfranco Rebuffat, confermando la necessità di mantenere l’assetto della navigazione dello Stretto secondo lo schema di ripartizione del traffico vigente. Anche il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, ing. Mario Paolo Mega, con nota firmata digitalmente del 14.03.2020, ha manifestato perplessità circa il contenuto dell’Ordinanza con specifico riferimento all’All. 2 dell’Ordinanza Presidenziale n. 5/2020 e contestualmente ha chiesto al sig. Presidente della Regione di rivalutare le decisioni adottate tenendo in debito conto le osservazioni già formalizzate dalle Autorità Marittime”.

“È per tale motivo – dice ancora De Luca – che anche l’Amministrazione comunale aderisce alle osservazioni e riserve espresse dalle Autorità Marittime e dalla Presidenza dell’Autorità di Sistema Portuale, rilevando che ogni decisione che in qualche modo determini uno spostamento dei porti di approdo rispetto a quelli attualmente operanti ha inevitabili riverberi sulla gestione della viabilità cittadina e sulla sicurezza dei cittadini messinesi, che viene messa a repentaglio quotidianamente dall’attraversamento dei TIR. Proprio per contenere i disagi derivanti dal necessario attraversamento dei TIR del centro cittadino e limitarne quanto più possibile i rischi, il Comune di Messina ha adottato nel tempo una serie di provvedimenti finalizzati a indirizzare tutto il traffico gommato (o quanto meno quello derivante dal trasporto merci) sul Porto di Tremestieri. Mantenere il traffico gommato pesante su tale porto, consentirebbe un più adeguato controllo sotto il profilo strettamente sanitario”.

“Tra l’altro – osserva sempre il sindaco – in questa ordinanza non si è tenuto conto dei pendolari dello Stretto, messinesi che lavorano a Villa San Giovanni o a Reggio che non possono essere sottoposti a quarantena volontaria. Da questa ordinanza vanno esclusi tali pendolari. Chiediamo dunque al Presidente Musumeci, alla luce di quanto rappresentato – conclude la nota di De Luca – di revocare il provvedimento di recepimento del Protocollo proposto dalle società di navigazione dello Stretto, in quanto questa Amministrazione non intende esporre la cittadinanza ad ulteriori sacrifici oltre quelli che già si stanno sopportando a seguito della emergenza Corovavirus”.

Foto tratta da wikipedia

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