Coronavirus/ E’ sabato: altra fuga da Milano di meridionali del Nord verso il Sud / MATTINALE 459

14 marzo 2020

“Il Sabato è fatto per l’uomo”, ci dice il Vangelo che a Milano è da aggiornare. Nella capitale della Lombardia, infatti, il Sabato è fatto per i meridionali che vivono al Nord da far partire verso il Sud. Così, ieri sera, nuova fuga da Milano in treno, destinazione Puglia e Sicilia

“Se il contagio fosse partito dalla Campania e non dalla Lombardia, il primo decreto sarebbe stato quello di sparare a vista qualsiasi meridionale”, ha detto il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. E, forse, i primi ad essere ‘fucilati’ a vista sarebbero stati i meridionali in fuga verso le Regioni del Nord Italia.

Invece la storia di questi giorni – che in Italia, dal 1860 ad oggi, è sempre la stessa storia: una storia di egoismi e di furbizie, spesso criminali, del Nord ai danni del Sud – che mette in scena la fuga continua di persone dal Nord verso il Sud, non prevede fucilazioni, ma treni in partenza per il Sud.

Ricordate la notte di Sabato della scorsa settimana? Una fuga di notizie – o forse una recita a soggetto tra Governo nazionale e autorità locali della Lombardia – e, oplà!, migliaia di meridionali ‘milanesizzati’ o ‘nordizzati’ che prendono d’assalto le stazioni di partenza per tornare al Sud!

Uomini e donne veramente ‘innamorati’ del Sud che, pur sapendo di venire da zone dove non mancano i problemi da Coronavirus, pur sapendo di recarsi in una parte del Paese che ha avuto solo la ventura (o la sventura, a seconda dei punti di vista) di dargli i natali, si catapultano su qualunque mezzo di trasporto che gli capita a tiro pur di tornare nel Sud: in quel Sud che hanno lasciato, in molti casi, disprezzandolo…

Per carità: non tutti i meridionali ‘milanesizzati’ o ‘nordizzati’ sono così (nulla da dire sui docenti meridionali costretti a vive al Nord per la ‘Buona scuola’), ma ci sono anche quelli fatti così: quelli che “ho lasciato il Sud e non ci voglio più tornare”; quelli che si sono sforzati, riuscendoci a meraviglia, di strapparsi di dosso la lingua della propria terra per parlare come i ‘polentoni’; quelli che hanno mandato i figli a studiare al Nord “perché le scuole e le università al Nord sono migliori”; quelli che dalle scrivanie di Milano, quando la sera in Tv ascoltano le notizie negative sul Sud – perché la televisione italiana, per definizione, nella stragrande maggioranza dei casi, sul Sud, dà notizie negative – non risparmiano commiserazione.

Ebbene, anche di questa umanità – non solo, ma anche – è fatta la moltitudine che, ieri sera, a sette giorni dalla fuga di Sabato scorso verso il Sud, è tornata ad affollare la stazione ferroviaria centrale di Milano per provare a tornare nell’odiato-amato Sud.

Sanno – lo sanno benissimo! – che nel Sud la sanità è fragile. Lo sanno perché se se sono andati al Nord anche per questo. Ma adesso debbono scappare.

Così ieri sera, raccontano le cronache, pieni i treni Milano-Siracusa-Palermo delle 20,10 e, soprattutto il Milano-Lecce delle 20,50. Siciliani e pugliesi che vivono nel Nord che tornano in Sicilia e in Puglia.

“Non ci sono più voli, l’unica soluzione per lasciare Milano è questa”, diceva un giovane viaggiatore diretto a Palermo (fonte: articolo de la Repubblica). In molti sono studenti fuori sede di Statale e Cattolica. “Strapieni anche i notturni dei giorni scorsi, nel timore della soppressione di quel tipo di treno, come già successo per il Milano-Lecce delle 19,50”.

Si torna alla base. E sì, per ora la Lombardia non è di moda. Magari hanno letto qua e là che l’inquinamento della “Padania” – la mitica macroregione leghista – forse ha qualche nesso con la pandemia da Coronavirus che imperversa.

Dice Domenico Iannantuoni, di professione ingegnere, un nostro amico meridionale che vive e lavora a Milano, ma che non ha mai disprezzato il Sud dov’è nato, quella Puglia dove torna per produrre il suo olio extra vergine di oliva di famiglia, lui che è rimasto a Milano, perché la sua terra di origine la ama davvero:

“Non lo dicono per ora, ma tra breve sarà un mantra! I virus viaggiano sempre attaccati a qualcuno o a qualcosa! Ebbene, la Pianura Padana è tra le più inquinate nel mondo ed il tasso di PM 10 (polveri sottili) così elevato che non ci meravigliamo affatto della situazione Covid 19 in Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna!”.

Sì, si ritorna alla base. E magari tra chi torna dal Nord, pur sapendo che potrebbe ‘incasinare’ il Sud dove sta tornando, ci sono quelli che, in caso di problemi, vorranno essere curati bene: poi, passata la buriana, torneranno a disprezzare il Sud per riguadagnare “le acque annuvolate dalle nebbie” del Nord.

Anche di questa umanità è fatto il Sud. Non solo di questa umanità, attenzione: ma anche di questa umanità.

Non ci sono al Sud, solo quelli che restano, spesso tra mille problemi, a combattere per cambiare le cose: ci sono anche quelli che scappano al Nord e, magari, votano pure Lega…

Ma ora no, ora non c’è tempo, ora c’è l’emergenza: ora è il momento di ‘dare’ qualcosa al Sud: i soldi no, quelli, per definizione, dal Sud vanno al Nord: vanno al Nord i soldi della mafia fin dai tempi di Michele Sindona e, naturalmente, vanno sempre al Nord i fondi dello Stato destinati al Sud (e, forse, faranno in modo da dirottare al Nord anche i fondi europei del Sud). E nemmeno le mascherine debbono andare al Sud, quelle mascherine in queste ore sequestrate alla Campania (anche se ieri sera, a onor del vero, in Sicilia sono arrivate mascherine e attrezzature sanitarie dalla protezione civile nazionale: la verità va detta sempre).

“Fratelli d’Italia”, cantano i più ‘intelligenti’. Ma “Fratelli” di che?

Foto tratta da la Voce di Napoli  

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