Ma a chi viene in testa di nominare un leghista alla Cultura e all’Identità siciliana? Liti per le poltrone/ MATTINALE 453

8 marzo 2020

La politica siciliana non finisce mai di stupire. Sembra incredibile, ma gira voce che i leghisti – in Sicilia ormai parte integrante della vecchia politica di centrodestra – vorrebbero prendersi l’assessorato regionale alla Cultura e all’Identità siciliana! Nel frattempo i ‘capi’ dello stesso centrodestra siculo si accapigliano per le elezioni comunali (leggere poltrone di sindaci), anche se non si sa nemmeno, causa emergenza Coronavirus, quando di voterà… 

La notizia circola già da qualche giorno. Noi non ci crediamo: non possiamo credere che la politica siciliana possa arrivare a tanto. Ma la domanda è d’obbligo: è vero che il centrodestra che amministra la nostra Regione avrebbe intenzione di nominare un leghista all’assessorato regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana?

A noi sembra impossibile. Sappiamo che il presidente della Regione, Nello Musumeci, si è auto-isolato dopo essere stato a contatto con il segretario del PD, Nicola Zingaretti (quest’ultimo è risultato positivo ma per fortuna sta bene, così come sta bene il presidente Musumeci: ad entrambi auguriamo una pronta guarigione).

Detto questo chiediamo al presidente Musumeci: presidente, non è che ci vuole regalare un leghista alla gestione della cultura siciliana? Noi capiamo tutto: gli equilibri politici, la Lega – che in Sicilia è solo vecchia politica a caccia di poltrone – che pressa; lei che deve mediare.

Comprendiamo tutto: ma un leghista alla Cultura e all’Identità siciliana no: questo sarebbe incomprensibile per tutti i siciliani: anche per i siciliani che vi votano.

Non ci bastano le influenze della Lombardia nella sanità siciliana? Anche le attività culturali dobbiamo consegnare alla Longobardia, pardon, alla Lombardia?

Possibile che mentre siamo tutti preoccupati per un virus, qui in Sicilia ci dobbiamo pure preoccupare per la Lega a caccia di poltrone siciliane? E’ normale – giusto per citare un altro esempio – che in piena emergenza Coronavirus gli esponenti del centrodestra della Sicilia si accapiglino per le elezioni comunali prossime venture che non si sa ancora se si celebreranno?

In Sicilia si vive in un clima di timore. Si invitano i cittadini a non frequentare gli ambienti affollati, ad evitare gli assembramenti, e che fanno loro, i ‘capi’ del centrodestra della nostra Isola? Si riuniscono per parlare delle candidature alle prossime (quanto prossime?) elezioni comunali.

La bufera del Coronavirus soffia in tutto il mondo, ma loro, gli intrepidi esponenti del centrodestra della Sicilia – i vari Gianfranco Miccichè, Saverio Romano, Salvo Pogliese, il leghista Stefano Candiani e via continuando – si riuniscono pensando alle poltrone dei sindaci.

Sapete qual è l’aspetto tragico di questa vicenda, a parte il Coronavirus? La certezza quasi olimpica, da parte degli esponenti del centrodestra + i leghisti, che i Siciliani, ancora una volta, voteranno per loro!

Perché? Vi facciamo il ‘conteggio’.

Ormai il 50-55% dei siciliani, per protesta, non va più a votare. Protesta non esattamente lungimirante, ma i siciliani ‘sperti’ protestano così: aiutando i politici che detestano: infatti, non andando a votare sostengono la vecchia politica che si illudono di combattere.

Alle elezioni comunali, in verità, la percentuale di votanti si alza un po’. I vecchi ‘volponi’ mettono in lista fratelli, sorelle, cugini, cognati, padri, madri, zie, zii, amanti e voalà: ecco le liste!

“Non andrei a votare, ma sai, c’è mio fratello…”.

Le liste alle comunali si fanno, insomma.

Andiamo alle previsioni. Il centrosinistra? In Sicilia è fragile di suo. Per fare eleggere Rosario Crocetta alle elezioni regionali del 2012 mezzo centrodestra votò per lui.

Nei Comuni va un po’ meglio: ma la strada sembra segnata: il centrosinistra è in caduta libera.

E i grillini? In Sicilia erano forti. Erano: anche loro, ormai, sono in caduta libera.

Italia Viva di Renzi? In Sicilia non brilla. Raccoglie qua e là personaggi in cerca di sistemazione: ma stenta. E non spaventa.

Il centrodestra? Forza Italia è in sofferenza. Le ultime elezioni europee sono state un disastro. Qua e là qualcosa la recuperano. Niente di trascendentale, però. Soprattutto a Palermo.

C’è il partito del presidente della Regione, Nello Musumeci, Diventeràbellissima. Impossibile, in questa fase, ipotizzare quanto possa contare in termini elettorali. Ma è sempre il partito che gestisce il Governo della Regione: e questo in Sicilia conta tantissimo.

Il Cantiere Popolare? Ormai sembra un cantiere chiuso. Qualcuno di loro si agita, si dimena. Ma, come il titolo di un vecchio film, sotto il vestito, niente…

Ma allora perché questi del centrodestra, come si dice a Catania, si ‘cassariano tutti’? Perché sono convinti che vinceranno le prossime elezioni comunali di Sicilia e già litigano per le ipotetiche poltrone di sindaci?

Per due motivi.

Primo motivo: come già accennato, il centrosinistra è in crisi. E siccome in Sicilia c’è il bipolarismo centrodestra-centrosinistra, loro si danno vincenti per la legge della caduta dei gravi applicata alla politica.

Secondo motivo: oltre al ‘traino’ del Governo regionale hanno dalla propria parte la Lega di Salvini. Direte: in Sicilia la Lega? Anche a noi sembra una follia. Ma è una follia che abbiamo provato a illustrare nell’Aprile dello scorso anno: la Lega prende voti al Sud perché non c’è ancora un partito del Sud.

Certo, c’è il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale di Pino Aprile, che si va radicando anche in Sicilia con la guida dell’ex Forcone, Franco Calderone. Ma è un Movimento che – a nostro avviso sbagliando – non si è presentato alle elezioni regionali della Calabria. E non si presenterà alle elezioni regionali della Puglia. E questo è uno svantaggio.

C’è il Movimento Siciliani Liberi di Ciro Lomonte (bella l’intervista a Ciro Lomonte di Ignazio Coppola, che potete ascoltare qui).

C’è il Movimento Unità siciliana-LeApi.

Poi c’è l’universo sicilianista composto da gruppi vari.

Tutte realtà interessanti, ma fino ad oggi divise.

Così, tra il fatto che il centrodestra amministra la Regione, tra amici e parenti in lista, tra le divisioni di un possibile terzo polo Indipendentista-Sicilianista-Autonomista, tra l’astensionismo, gli stessi protagonisti del centrodestra pensano – probabilmente a ragione – di vincere le elezioni comunali.

Ribadiamo: non sappiamo – con l’emergenza Coronavirus – quando si voterà: ma i signori del centrodestra siciliano già litigano. Chissà, magari lo fanno anche per esorcizzare il presente…

Foto tratta da Lo Spiffero 

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