Coronavirus ed emergenza economica: all’Italia servono almeno 30 miliardi e non 3 miliardi di euro!

2 marzo 2020

Sono i fondi che servono per fronteggiare l’emergenza sanitaria ed economica Coronavirus: per sostenere l’economia, per sistemare gli ospedali pubblici e per cominciare a restituire al Sud i fondi che lo Stato gli ha scippato dal 2000 ad oggi. Deve intervenire direttamente la UE non indebitando ulteriormente gli italiani. E’ bene che su questi temi cominciano a farsi sentire anche i meridionalisti del Movimento 24 Agosto e gli Indipendentisti e gli autonomisti della Sicilia  

Tre giorni fa abbiamo posto la seguente domanda:

“Sarà la Ue a pagare i costi del Coronavirus in Italia o pagheranno gli italiani con altri debiti?”.

La risposta è già arrivata dal Governo Conte bis: a pagare saranno gli italiani con nuovi debiti! Una follia!

In un’Italia dove il solo settore turistico, a causa dell’emergenza Coronavirus, rischia di perdere, quest’anno, circa 20 miliardi di euro, il nostro Governo si accinge a chiedere all’Unione europea il ‘permesso’ per indebitare gli italiani di 3 miliardi di euro!

Avete capito in che sistema economico e monetario ci hanno cacciato i geniali politici italiani della Seconda Repubblica degli anni ’90? In un sistema nel quale, per pagare i dipendenti pubblici e tutto il resto, dobbiamo chiedere i soldi in prestito a una Banca privata!

Attenzione: il debito pubblico italiano, da quando siamo entrati nel sistema monetario euro, è sempre più stringente: è un debito reale a tutti gli effetti: tant’è vero che, fino ad oggi, gli italiani hanno pagato quasi 4 miliardi di euro di interessi su un debito pubblico che oggi ammonta, sì e no, a 2,4 miliardi di euro!

Siamo finiti o no in un sistema economico e monetario che ci sta soffocando?

Le tasse e le imposte che gli italiani pagano se ne vanno, per circa 80 miliardi di euro all’anno, per pagare gli interessi sul debito!

Ora è arrivata l’emergenza Coronavirus. Come già accennato, sono previsti 20 miliardi di euro di danni, per questo 2020, per il solo settore turistico. Poi ci sono le ricadute a livello industriale, che saranno tremende.

Per non parlare dei 37 miliardi di euro che l’Italia, negli ultimi anni, ha tagliato alla sanità pubblica per pagare gli interessi sul debito pubblico: soldi che debbono essere recuperati in tempi strettissimi per aumentare i posti letto negli ospedali e i reparti di terapia intensiva che sono stati stupidamente sbaraccati.

Per non parlare degli 840 miliardi di euro che lo Stato ha scippato al Sud dal 2000 al 2017, come certificato dall’EURISPES: fondi che lo Stato deve iniziare a restituire al Sud.     

E che cosa sta facendo il Governo Italiano? Va dagli ‘eurocrati’ a chiedere se possiamo indebitarci di altri 3 miliardi di euro!

Invece di chiedere all’Unione europea di intervenire direttamente – senza indebitare l’ulteriormente gli italiani – vanno a chiedere il ‘permesso’ per indebitare l’Italia di 3 miliardi di euro che, per altro, non serviranno a nulla, perché solo per quest’anno l’Italia avrebbe bisogno di almeno 30 miliardi di euro per fronteggiare l’emergenza economica e sanitaria. 

Ce n’è o no abbastanza per contestare – subito! – il debito pubblico truffaldino che viene appioppato al nostro Paese?

 

Ci dobbiamo fare massacrare ancora da questa Unione europea che a tutto pensa, tranne che ai cittadini?

Su questi argomenti anche i nostri amici del Movimento 24 Agosto dell’Equità Territoriale, gli autonomisti, i sicilianisti e gli Indipendentisti dovrebbero cominciare a riflettere a e prendere posizione. Se non altro perché, come al solito, i costi di questa crisi economica, fino dove sarà possibile, verranno scaricati sul Sud (fin dov’è possibile, perché ormai – a parte l’Autonomia differenziata non ancora messa in atto – si sono già presi tutto quello che si potevano prendere).

Qui non si tratta di spostare il meridionalismo e il sicilianismo su posizioni ‘sovraniste’: si tratta solo di non farci massacrare dall’attuale Unione europea a sovranismo bancario e speculativo.

Foto tratta da Messina Oggi

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