La nostra Isola si va svegliando: tanti giovani in lotta per l’Indipendenza della Sicilia

23 febbraio 2020

Importante il convegno di ieri organizzato a Palermo dalla rete di ANTUDO. La notizia è che erano presenti tanti giovani siciliani che parlano di ” liberare la Sicilia dallo Stato Italiano”. Magari sono un po’ a sinistra, ma questo non guasta. Anche nel Movimento Separatista c’era l’anima di sinistra di Antonio Canepa. Ora è importante provare a unificare tutte le esperienze indipendentiste, sicilianiste, autonomiste e meridionaliste

E’ con piacere che diamo notizia di un incontro – a predominanza giovanile – degli Indipendentisti siciliani celebrato ieri a Palermo nell’auditorium dell’Ex Chiesa di San Mattia ai Crociferi. Nel corso dell’incontro, promosso dalla rete di ANTUDO, sono state illustrate le “10 tesi per l’Indipendenza della Sicilia”.

La notizia l’abbiamo letta qua e là sui alcuni mezzi d’informazione. Noi riportiamo quanto scrive ANTUDO (ANIMUS TUUS DOMINUS):

“Da tutte le provincie siciliane, giovani e meno giovani, studenti, lavoratori e disoccupati, in centinaia, gli indipendentisti di Antudo, ieri hanno riempito l’auditorium dell’Ex Chiesa di San Mattia ai Crociferi per la presentazione delle 10 tesi per l’indipendenza della Sicilia. Il primo appuntamento pubblico in cui presentiamo il nostro progetto per liberare la Sicilia dallo Stato Italiano e dal capitale. Un momento in cui, in modo chiaro e netto, si è detto cosa intendiamo per indipendenza. Le relazioni presentate, attraverso gli interventi dei militanti, hanno toccato molti degli aspetti che riguardano l’attualità dello sfruttamento capitalistico in Sicilia e, quindi, il perché oggi è necessario costruire un organizzazione politica di massa che abbia come obiettivo l’autodeterminazione e l’autogoverno dei territori per una società basata su un nuovo modo di pensare la produzione, le istituzioni, lo stare insieme”.

Nell’articolo – che alleghiamo qui – trovate gli audio degli interventi (Indipendenza per sottrarsi dalla guerra per il dominio e costruire nuove vie e nuove alleanze. Di Tiziana Albanese; 10 Tesi per l’indipendenza della Sicilia. Di Lanfranco Caminiti; Tutto il potere ai Comuni. Di Luigi Sturniolo; Territorio, comitati e capacità di abitare. Di Metis Bombaci; Le Consulte Giovanili: istituzioni per il protagonismo dei territori. Di Maria Occhione; Si Resti Arrinesci: autodeterminazione per fermare l’emigrazione. Di Ludovica Di Prima; Donne e territorio: liberi corpi in libera terra. di Domiziana Giorgianni).

Questo movimento ci sembra ‘lievemente’ marxista: ma va bene anche così: l’importante, oggi, è cominciare a pensare, come si legge in questo articolo, di “liberare la Sicilia dallo Stato italiano”.

Quello che ci ha favorevolmente colpito di questa manifestazione è la presenza dei giovani. Senza i giovani siciliani non si potrà mai costruire un movimento per liberare la Sicilia.

Ci sentiamo di condividere l’ottimismo di Antonio Fricano, indipendentista storico, che su Facebook scrive:

“Ieri a Palermo, organizzata dalla rete di Antudo, centinaia di Indipendentisti, con una presenza preponderante di giovani e donne hanno discusso del futuro possibile del territorio siciliano. Hanno analizzato le cause della situazione attuale della Sicilia ed hanno prospettato l’unica possibilità di riscatto della Sicilia attraverso la sua indipendenza e la sua autodeterminazione. Vedere centinaia di giovani prendere coscienza della necessità di riprendere in mano il nostro territorio ed il nostro futuro dà la certezza e non più la sola speranza che le cose in Sicilia cambieranno anzi stanno già cambiando. A conclusione del convegno un appuntamento per tutti alla Marcia del Vespro 2020 del 29 marzo, promossa ed organizzata dal Comitato Vespro per far vedere a tutti i Siciliani che l’Indipendentismo non è più una ‘cosa’ di pochi, ma che comincia ad essere una “cosa” di Popolo. Bonu Statu e Libertati!!! Antudo!!!“.

Noi, in questa occasione, vogliamo ricordare il ruolo prezioso che sta svolgendo in Sicilia in questi ultimi anni Ciro Lomonte. Da quando è stato eletto segretario del Movimento Siciliani Liberi, Lomonte ha lavorato tantissimo nel territorio. Un’azione apparentemente poco visibile, ma sostanziale. Se, piano piano, l’idea di Indipendenza della Sicilia sta prendendo piede nella nostra Isola il merito è anche di Siciliani Liberi, del professore Massimo Costa, di altri militanti di questo Movimento e, soprattutto, di Ciro Lomonte.

Il nostro augurio è che tutti i Movimenti che vanno prendendo forma in Sicilia – Indipendentisti, sicilianisti, autonomisti e meridionalisti – comincino a ricercare i punti di unione per arrivare ad una sintesi politica comune.

Per essere chiari: arrivare ad una sintesi comune non significa che ogni Movimento deve confluire in un unico soggetto politico comune: questo sarebbe un grave errore, perché il mondo dell’Indipendentismo siciliano, del sicilianismo, dell’autonomismo e del meridionalismo è fatto di tante sensibilità, di tante realtà.

La nostra idea è quella di mettere insieme tutte queste esperienze – ognuna con le proprie peculiarità e le proprie diversità – per raggiungere obiettivi politici comuni. 

Sotto questo profilo noi guardiamo con attenzione e interesse al Partito di Unità siciliana Le Api che, nei giorni scorsi, ha tenuto a Palermo il primo congresso fondativo, peraltro lanciando un segnale culturale importante, se è vero che ad aprire i lavori dello stesso congresso sono stati due studenti liceali.

Non abbiamo bisogno di ripetere l’importanza che Ciro Lomonte e il suo Movimento Siciliani Liberi rivestono in Sicilia.

Così come è giusti ricordare l’Istituto TerraeliberAzione e i protagonisti di questo storico Movimento, con in testa il vulcanico Mario Di Mauro. 

Così come non possiamo non ricordare Giuseppe Scianò, leader storico degli Indipendentisti siciliani, del quale stiamo pubblicando a puntate il suo prezioso libro sulla ricostruzione di quella farsa passata alla storia come ‘impresa dei Mille’ (“… e nel mese di Maggio del 1860 la Sicilia diventò Colonia”: questo il titolo del libro di Scianò, del quale consigliamo la lettura ai giovani siciliani che si avvicinano al mondo dell’Indipendentismo siciliano).

A questi si aggiungono tutti gli altri Movimenti sicilianisti e Indipendentisti dei quali in questo momento non ricordiamo i nomi delle sigle: la nostra simpatia è rivolta anche a loro.

Ed è anche rivolta agli amici siciliani che simpatizzano per la Catalogna.

E guardiamo con partecipazione al Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale di Pino Aprile, in Sicilia diretto da Franco Calderone: un soggetto politico che ha un ‘respiro’ che abbraccia tutto il Sud Italia: esperienza a nostro avviso importantissima, sia per il recupero della storia del Sud dal 1860 ad oggi, sia perché un Movimento meridionalista non potrà che dare forza alla Sicilia.

Foto tratta da www.antudo.info

 

 

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