Dopo il MES arriva un altro ‘regalo’ dalla Ue: l’EDIS, altre ondate di penalizzazioni per l’Italia!

21 febbraio 2020

Lo racconta in un post su Facebook il giovane economista siciliano, Luca Pinasco. Tema: l’EDIS. Con questo strumento “il debito italiano che fin’ora ha avuto spesso una domanda maggiore dell’offerta, entrerà di nuovo in crisi, con conseguenti spread, riforme strutturali, privatizzazioni, tagli di spesa e compagnia bella”

In un post su Facebook il giovane economista siciliano, Luca Pinasco, illustra con parole semplici, comprensibili per tutti, l’ultima diavoleria che l’Unione europea sta mettendo a punto per penalizzare ulteriormente i Paesi che hanno aderito all’euro con un debito pubblico alto. Una misura che sembra ‘confezionata’ per l’Italia.

“Accanto al MES – scrive Pinasco – che sembra ormai ineluttabile, c’è una nuova riforma terribile all’orizzonte, quella dell’EDIS”.

L’EDIS dovrebbe essere il Sistema europeo di assicurazione dei depositi, mentre il MES, come i nostri lettori sanno, è il ‘famigerato’ Meccanismo Europea di Stabilità.

“Dato che il MES renderà rischiosi i titoli di Stato – scrive Pinasco – a Bruxelles si pongono il problema di porre un limite alla quota di questi che le banche nazionali possono detenere. In parole povere le banche italiane, maggiori detentrici del nostro debito, non potranno più acquistarne o detenerne le quantità desiderate, pena aumento della rischiosità dunque dei contributi da versare all’EDIS”.

“A causa di questa normativa – prosegue Pinasco – il debito italiano che fin’ora ha avuto spesso una domanda maggiore dell’offerta, entrerà di nuovo in crisi, con conseguenti spread, riforme strutturali, privatizzazioni, tagli di spesa e compagnia bella”.

Insomma, a Bruxelles stanno studiando una nuova ondata di provvedimenti che rischiano di penalizzare ulteriormente la vita di cittadini italiani, con buona pace di chi, in Italia, predica le virtù dell’Unione europea dell’euro!

Ma c’è di più: “Ulteriore effetto – scrive ancora Pinasco – sarà una rinnovata spinta all’internazionalizzazione del debito con conseguente aumento del potere dei ‘creditori internazionali’ sulle nostre politiche fiscali. È ancora in trattativa dicono, ma sapete chi sta conducendo le trattative per noi? Il prof. di storia Gualtieri, lo stesso che è solito rispondere alle sollecitazioni su questioni economiche con un elegante “sono questioni troppo tecniche da affrontare in questa sede”.

Il riferimento è a Roberto Gualtieri, attuale Ministro dell’economia italiana, una sorta di Schumpeter targato PD..

Eh sì, Roberto Gualtieri, quello del MES e del Fiscal Compact.

Da quello che capiamo, gli ‘amici’ dell’Europa ‘unita’ vogliono che il debito pubblico italiano finisca – più di quanto lo è oggi – nelle mani straniere. Obiettivo: rendere sempre più politicamente ricattabile l’Italia.

Gualtieri, ci racconta sempre Pinasco, “si mostra estremamente sereno”.

Che cosa combineranno gli ‘europeisti’ tra MES ed EDIS:

“Ci penseranno i ‘tecnici’ di Bruxelles – conclude Pinasco – a sistemare le cose nel migliore dei modi. Per la Germania ovviamente”.

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