L’Europa dell’euro toglie all’Italia e l’Italia (del Nord) toglie al Sud/ MATTINALE 521

1 febbraio 2020

Il PD, in Emilia Romagna, non ha vinto le elezioni: ha soltanto respinto l’assalto scomposto della Lega di Salvini, che ha più che raddoppiato i voti. Per cercare di mantenere i voti del Centro e provare a recuperare consensi nel Nord, il PD inseguirà la Lega sulla pelle del Sud. Facendo pagare al Sud le penalizzazioni che la Ue impone all’Italia. A cominciare con l’autonomia differenziata

Ma davvero ci sono persone convinte che il PD è in recupero? Certo, ha vinto le elezioni regionali in Emilia Romagna. Ma come ha vinto? Con un grandissimo sforzo, mobilitando tutto e tutti, in un luogo che governa da 50 anni, cioè da quando esistono le Regioni a Statuto ordinario. Il problema è che la Lega è al 32% e Fratelli d’Italia al 9%: nel complesso, in Emilia, il centrodestra sfiora il 43-44%.

Che significa questo? Che nelle altre Regioni del Nord Italia la Lega di Matteo Salvini va avanti come un rullo compressore. Che nella stessa Emilia il partito di Salvini ha più che raddoppiato i voti rispetto alle elezioni regionali precedenti. E che va avanti anche al Sud, dove Forza Italia continua a mantenere una certa forza: vedi la netta vittoria del centrodestra in Calabria con una candidata berlusconiana.

Ma il segnale brutto, veramente brutto, per il PD arriva dal Nord e dal Centro Italia. Il Nord è sempre più leghista e il Centro – un tempo roccaforte della sinistra – comincia a franare.

Che significa tutto questo? Semplicissimo: che il PD, per provare a reggere ‘avanzata della Lega dovrà inseguire la stessa Lega.

Sotto questo profilo sono emblematiche le dichiarazioni rilasciate in queste ore dal Ministro delle Regioni del PD, il pugliese Francesco Boccia. L’autonomia differenziata va avanti, ha detto Boccia. Una ‘cambiale’ politica che il Governo Conte bis onorerà.

Ciò significa che, pur di inseguire la Lega per provare a non perdere altri voti nel Centro Italia e per cercare di recuperare consensi in Lombardia, in Veneto, in Piemonte e in Liguria, il PD non esiterà a sacrificare il Sud.

Ciò significa che alle Regioni del Sud, nel nome delle due ‘magiche parole’ – residuo fiscale – verranno tolti altri 60-62 miliardi di euro all’anno.

Il discorso sull’autonomia differenziata e su quello che comporterà per il Sud Italia va inquadrato nel rapporto tra Italia ed Unione europea dell’euro.

Con il gioco dell’Avanzo primario, ogni anno, l’Italia incassa più di quanto spende, ad esclusione degli interessi sul debito pubblico. Riprendiamo un nostro MATTINALE del 17 Dicembre scorso:

“Un articolo di Mario Volpi su ELZEVIRO.eu analizza l’Avanzo primario tra il 1995 e il 2015. E qui è interessante il raffronto con la Francia. Scopriamo ‘che il governo francese ha immesso nel sistema economico 22 miliardi di euro ogni anno per 20 anni (dal 1995 al 2015). Significa quindi che il governo francese in 20 anni ha immesso nel sistema economico 440 miliardi di euro’. Contemporaneamente – prosegue l’articolo di Elzeviro.eu – il governo italiano ha tolto dal sistema economico 35 miliardi di euro ogni anno per 20 anni (dal 1995 al 2015). Significa quindi che il governo italiano in 20 anni ha tolto dal sistema economico 700 miliardi di euro. C’è una differenza tra i due Paesi di 1.140 miliardi di euro in termini di saldo tra spesa pubblica (al netto della spesa per interessi) e tasse a favore della Francia in soli 20 anni. Parliamo di una differenza in termini di saldo primario pari a 57 miliardi all’anno!”.

Nel nome dell’Europa dell’euro, con il gioco dell’Avanzo primario, l’Italia perde ogni anno 35 miliardi di euro. A questa somma si aggiungono altre penalizzazioni: per esempio, lo stesso pagamento annuale degli interessi sul debito pubblico (circa 80 miliardi di euro all’anno).

Ebbene, con l’autonomia differenziata queste somme verranno fatte pagare, in buona parte, alle Regioni del Sud, che avranno, in prospettiva, una sanità pubblica peggiore (come se quella attuale fosse ‘migliore’…) e altri tagli alla scuola pubblica.

Questa nuova penalizzazione che il Governo Conte bis si accinge ad appioppare alle Regioni del Sud si inserisce in un contesto in cui il Sud sconta già penalizzazioni tremende da parte dello Stato: scippi sottolineati ogni anno dalla SVIMEZ e, nei giorni scorso, dal Rapporto Eurispes 2020:

“Se della spesa pubblica totale si considera la fetta che ogni anno il Sud avrebbe dovuto ricevere in percentuale alla sua popolazione, emerge che, complessivamente, dal 2000 al 2017, la somma corrispondente sottrattagli ammonta a più di 840 miliardi di euro, netti (in media, circa 46,7 miliardi di euro l’anno)”.

Questo – per chi al Sud non l’avesse ancora capito – è il Governo Conte bis a ‘trazione’ PD, che ha perso sì le elezioni politiche nel Marzo del 2018, ma che è stato rimesso al Governo dell’Italia: un PD che, adesso, proverà a inseguire la Lega di Salvini sulla pelle del Sud.

E’ chiaro che, con questo ‘schema’, il centrosinistra molto difficilmente vincerà le elezioni regionali in Puglia, così come non le ha vinte in Calabria. In Puglia l’unica alternativa all’oscurantismo politico ed economico di centrosinistra e centrodestra potrebbe essere rappresentato da una candidatura alternativa a Raffaele Fitto (Centrodestra) e Michele Emiliano (centrosinistra).

Che ne dicono gli amici del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale?

Foto tratta da Wikipedia

 

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