Cari lavoratori dei call center (Almaviva e altri): le manifestazioni vanno fatte a Roma e a Bruxelles/ MATTINALE 518

29 gennaio 2020

Le manifestazioni di protesta a Palermo e, in generale, in Sicilia non servono a nulla. Se i lavoratori dei call center (Almaviva e altri) vogliono ottenere qualcosa debbono rivolgersi al Governo nazionale e, soprattutto, all’Unione europea dell’euro: è l’Unione europea dell’euro che consente le delocalizzazioni. Il resto sono solo chiacchiere   

Ci rivolgiamo ai lavoratori dei call center della Sicilia che ieri sono scesi in piazza a Palermo: cosa vi raccontano gli amici della CGIL, della CISL e della UIL con i quali avete manifestato ieri? Ve l’hanno detto perché i gruppi presso i quali lavorate lasceranno la Sicilia?

Voi, giustamente, siete scesi in piazza perché non volete perdere il lavoro. Ma l’avete fatto nel luogo sbagliato e con persone – i sindacalisti di CGIL, CISL e UIL – alle quali dovete chiedere alcune spiegazioni.

Voi sapete meglio di noi perché le aziende presso le quali lavorate vogliono delocalizzare, ovvero se ne vogliono andare ad aprire bottega in altri Paesi, anche europei. Voi sapete benissimo che lo vogliono fare – e lo faranno, non vi illudete – perché in altri Paesi che, ribadiamo, possono essere extra europei, ma anche europei, pagano meno i lavoratori; e perché – cosa importante – in altri Paesi i lavoratori hanno meno diritti di voi, che già ne avete pochi grazie ai governi del PD (pensate al Jobs Act e ad altre vergognose leggi che hanno stravolto il Diritto del Lavoro).

Voi sapete benissimo che nel vostro settore non c’è crisi, non ci può essere crisi, perché tutti, oggi, dai bambini agli anziani, usano il telefono cellulare.

Non è un problema di crisi: è solo un problema di voracità. Spostando bottega nei Paesi dove pagano meno i lavoratori (e dove, spesso, non esistono i diritti dei lavoratori) loro guadagnano di più. E’ tutta qui la delocalizzazione che voi, giustamente, combattete.

Si può fermare la delocalizzazione? Sì. E’ sufficiente che l’attuale Governo nazionale – il Governo di PD, grillini, Renziani e Liberi e Uguali – presenti una legge in Parlamento per impedire alle aziende che lavorano in Italia con i call center di delocalizzare. La legge, una volta approvata dal Parlamento, diventa operativa.

La domanda che vi dovete porre è: possono Governo e Parlamento italiani proporre e approvare tale legge? La risposta è semplice: no! E perché no? Perché l’Unione europea dell’euro non glielo consentirebbe. E l’Italia, ormai, non ha la libertà politica di approvare una legge per difendere i lavoratori.

Non solo l’Italia non ha più la sovranità monetaria, ma ha perso anche buona parte della sovranità politica.

Siamo arrivati al punto critico, che vi interessa direttamente. E’ l’Unione europea dell’euro che ha adottato questo sistema economico folle, per il quale un’impresa, nel nome del profitto, può fare quello che vuole: anche licenziare migliaia di persone in un settore economicamente florido per andare a guadagnare di più, sempre di più in un altro Paese dove paga meno, sempre di meno, i lavoratori.

Questa è l’Unione europea di oggi: un’Unione europea che – è solo questione di tempo – vi toglierà il lavoro. Perché fino a quando nella cosiddetta Eurozona le delocalizzazioni saranno consentite dalle leggi, dai regolamenti e dai trattati europei le imprese le utilizzeranno.

Quindi le manifestazioni di protesta dovete organizzarle a Roma, contro un Governo nazionale che è succube dell’Unione europea dell’euro.

E, magari, sarebbe più che mai opportuno, per voi, organizzare una manifestazione a Bruxelles, contro un’Unione europea di massoni e affaristi a propria volta succube delle multinazionali che impongono questo sistema liberista folle.

Dopo di che, nel vostro sciopero di ieri a Palermo, c’è una nota stonata. A voi risulta che CGIL, CISL e UIL abbiano messo in discussione l’Unione europea liberista e l’attuale Governo nazionale che gli regge il gioco? A noi non risulta proprio.

Anzi, a noi risulta che gli esponenti di CGIL, CISL e UIL, al massimo, dicono che “l’Europa deve cambiare” e bla bla bla vari.

Il problema, cari lavoratori dei call center siciliani – lavoratori di Almaviva e di altri gruppi – è che l’Europa dell’euro non cambia e non cambierà. La vostra speranza – come abbiamo scritto ieri – è che il Governo nazionale regali alle aziende presso le quali lavorate i soldi in più che guadagnerebbero delocalizzando: cosa che, negli anni passati, è già in parte avvenuta. 

Ma quanto potrà durare questo sistema? Poco. Anche perché il sistema euro – con riferimento alla moneta unica europea – è gestito con i criteri dello ‘strozzinaggio’ (moneta a pagamento) e del ricatto permanente sul debito pubblico.

L’Italia, nel sistema euro, è costretta a togliere i soldi dalle tasche dei cittadini, non a darglieli! Non a caso il Governo Conte bis ha promosso la lotta alla moneta contante.

Non sappiamo se lo sapete, ma in Italia i Governi, in questi ultimi anni, nella frenesia di cercare soldi per restare nel sistema euro, hanno fatto fallire 3 milioni di partire IVA. Non hanno esitato a ‘strozzare’ 3 milioni di partire IVA, figuratevi se penseranno a voi e alle vostre famiglie!

P.s.

Ci raccomandiamo ‘vivamente’: alle prossime elezioni andate a votare per i partiti ‘europeisti’ come hanno fatto qualche giorno fa in Emilia Romagna e in Calabria…

Foto tratta da Gds – Palermo

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