Non vogliono le delocalizzazioni, ma votano i partiti ‘europeisti’ e sono felici dell’euro!

28 gennaio 2020

Tanti lavoratori italiani non vogliono le delocalizzazioni, ma sostengono l’Unione europea dell’euro, i partiti politici e i sindacati che avallano le stesse delocalizzazioni, frutto del liberismo economico imperante. Se i lavoratori italiani non vogliono le delocalizzazioni non debbono votare più centrodestra, centrosinistra, Lega, Movimento 5 Stelle e tutti gli altri partiti ‘europeisti’

Anche se in modo confuso ed incerto, alcune categorie di lavoratori italiani non vogliono più le delocalizzazioni. In verità ci stanno pensando con un po’ di ritardo: ma ognuno ha i propri tempi. L’aspetto tragicomico è che scendono in piazza con i rappresentanti di quelle organizzazioni sindacali più o meno legate ai partiti che difendono l’Unione europea dell’euro.

Inutile sottolineare che le delocalizzazioni – leggere le imprese che se ne vanno nei Paesi dove il costo del lavoro è più basso – sono volute proprio dall’Unione europea dell’euro liberista.

Inutile precisare che i partiti politici che hanno accettato il credo liberista sono i Partito Popolare Europeo (PPE) e il Partito Socialista Europeo (PSE).

Inutile ricordare che sono proprio questi partiti – che oggi governano ancora l’Unione europea – che debbono ‘inghiottire’ le delocalizzazioni imposte dalle multinazionali delle quali sono a servizio permanente ed effettivo.

Inutile rammentargli che, proprio in Italia, hanno votato, appena qualche giorno fa, hanno votato e fatto vincere il centrosinistra in Emilia Romagna e il centrodestra in Calabria che fanno capo, rispettivamente, al PSE e al PPI.

Bella, questa, no? Danno il voto alle forze politiche che fanno parte della ‘banda politica’ che promuove le delocalizzazioni e poi si rivolgono alle stesse forze politiche che promuovono le delocalizzazioni!

Aggiungiamo che dal marasma delle contraddizioni politiche italiane non si salva nemmeno la Lega di Salvini che, nel 2018, ha abbandonato la lotta all’Europa dell’euro per diventare mezza-europeista.

Non ci chiedete dei grillini: sono spariti anche per essere diventati europeisti, oltre che per essere diventati porta-ossigeno del PD.

Un messaggio, infine, ai lavoratori siciliani che perderanno il lavoro a causa delle delocalizzazioni. Non vi fate infinocchiare dai politici: l’unico modo per non far scappare le imprese dall’Italia (nel caso della Sicilia per non farle scappare dalla Sicilia) è trovare i soldi da dare ‘in pasto’ a queste imprese.

Queste imprese lasciano l’Italia e la Sicilia perché, in altri Paesi, pagano meno i lavoratori. L’unico modo per tenerle in Italia (e in Sicilia) è che lo Stato (o la regione in Sicilia) ci mettano i soldi: quei soldi – non un euro in meno – che risparmierebbero delocalizzando.

Tutte le altre cose che vi racconteranno sono acqua fresca e suoi derivati.

Sappiate che quello che succede a voi sta succedendo, in altre forme, all’agricoltura e, in parte, anche all’industria e nei servizi.

la logica folle per la quale perderete il lavoro è la stessa che porta l’Unione europea dell’euro consentire l’invasione di prodotti agricoli esteri, peraltro in buona parte di pessima qualità: invasione che sta ammazzando l’agricoltura italiana e siciliana. (con qualche eccezione: il riso del Nord Italia, ad esempio, è tutelato dai dazi doganali che colpiscono il riso che arriva dall’estero).

Solo con alcune industrie l’Unione europea dell’euro ha fatto un’eccezione: per l’aeronautica. Ma adesso gli Stati Uniti d’America stanno facendo un ‘mazzo’ così all’Europa con i dazi doganali che hanno già innescato la recessione economica in tutta l’Eurozona.

Foto tratta da Wikipedia

 

 

 

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