Ieri manifestazione di protesta a Palermo. E Venerdì 31 gennaio altra manifestazione di FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UNISIN e confederazioni CISAL e UGL. Il ‘punto interrogativo’ sulla posizione della UILCA/UIL di Palermo e della Sicilia. L’affondo dei sindacalisti della Banca del Fucino che attaccano il Jobs Act
Le proteste per i licenziamenti della Banca Igea: dopo la manifestazione di protesta di ieri i sindacati FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UNISIN e le confederazioni CISAL e UGL si preparano ad un altro sit-in che si terrà venerdì 31 gennaio dalle ore 10,30 alle ore 12,00 di fronte i locali della Banca d’Italia.
Nel frattempo rileviamo che i rappresentanti sindacali della Banca del Fucino (FISAC/CGIL e UILCA/UIL), apprendendo dalla stampa la notizia dei due licenziamenti, hanno dichiarato pieno sostegno all’azione di protesta dei sindacalisti palermitani.
A questo punto sono in tanti a chiedersi: perché alla manifestazione di ieri è mancato all’appello solo il sindacato che governa l’unica rappresentanza sindacale presente a Igea Banca e, precisamente, la UILCA/UIL?
Sicuramente i sindacalisti UILCA/UIL di Palermo e della Sicilia avranno avuto dei buoni motivi per non aderire alla protesta.
Ma adesso, come già accennato, è intervenuta una novità: il comunicato stampa FISAC/CGIL e UILCA/UIL della Banca del Fucino nel quale si dà sostegno all’azione di protesta in Sicilia.
A questo punto, però, non è da escludere – visto che la UILCA/UIL della Banca del Fucino è intervenuta – che anche UILCA/UIL di Palermo possa aderire alla manifestazione di protesta del 31 Gennaio.
Ecco qui di seguito il comunicato stampa della Federazione Italiana Sindacale Assicurazioni Credito (FISAC/CGIL) e dell’Unione Italiana Lavoro Credito Assicurazioni (UILCA/UIL)
Comitato Aziendale di Coordinamento Rappresentanza Sindacale Aziendale Banca del Fucino S.p.A.
Roma, 27 gennaio 2020
Due lavoratori licenziati in Igea Banca: un pessimo inizio di piano industriale
Due lavoratori di Igea Banca della filiale di Palermo con contratto a tempo indeterminato sono stati licenziati. Tali licenziamenti sarebbero conseguenza di un trasferimento di attività a Roma. La motivazione addotta per i licenziamenti è stata di “giustificato motivo oggettivo”. Si tratta di un atto gravissimo, che per le modalità e le condizioni in cui è maturato non ha precedenti nel sistema bancario. Nel corso di recenti incontri effettuati con le Organizzazioni Sindacali scriventi, alla presenza anche del Segretario di Catania della Fisac Cgil, la direzione di Igea Banca ha garantito per tutti i dipendenti del nascente gruppo Igea-Fucino non soltanto di non rilevare esuberi, ma addirittura di voler incrementare le attività e gli organici in Sicilia. Ovviamente di licenziamenti neanche a parlarne! La determinazione con la quale la direzione aziendale, in splendida solitudine e senza essersi minimamente confrontata con le nostre Organizzazioni Sindacali, ha imboccato questa strada è figlia dello scempio giuridico creato dal famigerato Jobs Act, che anche in caso di bocciatura in giudizio dei licenziamenti, per i lavoratori non prevederebbe il reintegro nel posto di lavoro, in quanto privi della tutela dell’articolo 18 della Legge 300/70. Di questo ringraziamo tutti i governi che si sono succeduti a tinte giallo-verde e giallorosa, che si sono tenuti ben stretti il Jobs Act del signor Matteo Renzi. L’unica riforma a costo zero che nessun governo ha mai pensato di fare. È altresì paradossale che, mentre l’Associazione Bancaria Italiana si impegna a firmare una lettera con le Organizzazioni Sindacali affinché il governo reintroduca la reintegra prevista dall’articolo 18, una sua associata licenzi con queste modalità.
Una cosa deve essere chiara: le nostre Organizzazioni Sindacali difenderanno i lavoratori di Igea alla stessa stregua dei lavoratori della Banca del Fucino, che da questi provvedimenti si sentono parimenti minacciati. Si tratta di un pericolosissimo precedente. In una fase di transizione, di fusione tra le due banche e di processi di riorganizzazione che saranno sempre più frequenti, mettere in atto licenziamenti per “giustificato motivo oggettivo” a causa del trasferimento di un’ attività è il segnale meno rassicurante che si poteva mandare a tutti i lavoratori e lavoratrici del nascente gruppo. Per queste ragioni sosteniamo la mobilitazione che si terrà all’esterno della filiale di Palermo nella giornata odierna e, se la Direzione di Igea intenderà proseguire su questa strada, metteremo in campo tutte le iniziative necessarie a contrastare tali scelte. Stante quanto sopra, per la Fisac CGIL e per la Uilca della Banca del Fucino, tali licenziamenti vanno immediatamente ritirati in quanto ingiusti, eticamente non accettabili, poiché si basano su uno squilibrio giurisprudenziale tutto a favore del datore di lavoro, in totale contrasto con le garanzie e rassicurazioni date alle nostre Organizzazioni e con la positiva situazione economico-patrimoniale del gruppo nascente. Chiediamo pertanto il reintegro dei Lavoratori licenziati.
Foto tratta da PalermoToday
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