L’ultimo saluto a Francesco Paolo Catania, un uomo che si è sempre battuto per la Sicilia

15 gennaio 2020

Si è spento un grande combattente della Sicilia. Francesco Paolo Catania ha lasciato questa Terra. Diamo la notizia con grande dolore, coscienti di aver subito una grande perdita. Ci mancheranno le sue battaglie ideali, ma resterà sempre con noi il ricordo della sua passione e il messaggio di amore verso la Sicilia che ha lasciato nei nostri cuori

E’ con immenso dolore che apprendiamo della scomparsa di Francesco Paolo Catania, che noi chiamavamo ‘Franco’. Con lui la Sicilia perde un combattente, un siciliano che ha amato la sua terra, provando a difenderla dagli ascari che l’hanno martoriata e che continuano a martoriarla.

Francesco Paolo Catania è stato, per anni, l’animatore de L’Altra Sicilia, un’associazione sempre in prima fila in difesa della nostra Isola.

Era una persona speciale, ‘Franco’: un uomo innamorato della nostra Isola, della sua storia, della sue tradizioni. Di lui mi piace ricordare un episodio dell’autunno 2018. Mi chiamò al telefono da Bruxelles. Mi disse che stava lavorando con l’Associazione che gestiva il Castello di Calatubo. Argomento: desiderava che da questo Castello – visibile da chi percorre l’autostrada Palermo-Trapani-Mazara del Vallo all’altezza del bivio per Alcamo – sventolasse la bandiera della Sicilia.

Mi colpì – come sempre avveniva nelle cose fatte da Francesco Paolo Catania – la passione che metteva in questa iniziativa. Aveva donato la bandiera della Sicilia e voleva che chi percorreva l’autostrada la vedesse sventolare.

Così ho contattato i protagonisti dell’Associazione ‘Salviamo il Castello di Calatubo’ e I Nuovi Vespri ha preso parte a questa bella e simbolica iniziativa. Con l’occasione – e di questo ho sempre ringraziato ‘Franco’ – ho approfondito, insieme con l’amica e collega Antonella Sferrazza, la storia del Castello di Calatubo.

Sono tanti i ricordi che mi legano a Francesco Paolo Catania, conosciuto nei primi anni del 2000 grazie all’amica comune Giovanna Livreri.

La sua passione per la Sicilia era sincera. Riusciva – quando c’era di mezzo la nostra Isola – ad innamorarsi delle grandi e delle piccole cose, senza fare mai venire meno la grinta che metteva nelle sue tante iniziative.

La pagina Facebook di Francesco Paolo Catania è stata, spesso, fonte di ispirazione per tanti articoli de I Nuovi Vespri.

Voglio chiudere il ricordo di Francesco Paolo Catania con un post de L’Alta Sicilia dello scorso 8 Gennaio:

“Autonomia differenziata:
ma secondo voi, una Regione siciliana che ha dal 1946 un’Autonomia conquistata col sangue dopo una lotta armata con lo stato centrale, può ancora stare a discutere di autonomia differenziata con Zaia o con Fontana e ultimo anche con Bonaccini?

La verità è che continuiamo a pagare il prezzo di un’Autonomia limitata e di uno Statuto speciale usato da anni però dagli amministratori isolani solo come scudo per difendere i loro privilegi e i tornaconti personali. Intanto, tra leggi mai recepite e immobilismo, non siamo riusciti ad allinearci alla legislazione vigente del Paese.
Da qui l’ostilità nascosta o palese che colpisce i siciliani

In primis il Taglio dei vitalizi, un’imposizione contenuta nell’ultima Finanziaria, che però non ha coinvolto la nostra Isola perché tale legge in Sicilia non è mai stata recepita. Anzi, si e generata quell”ammuina” che significa soltanto che Musumeci e Miccichè paladini dell’impegno indefesso degli eletti per questa terra , di Tagli economici non ne vogliono sentir parlare.

Secondo: Non ha avuto finora più fortuna neanche la legge n.3 del 2019, la cosiddetta “spazzacorrotti”. Esecutiva in Italia , per allineare la Sicilia , infatti, servirebbe una norma dell’Ars che, però, non è ancora arrivata. Di fronte a una legge che impone alle forze politiche di presentare un curriculum vitae e il casellario giudiziario del candidato che si presenta, affinché i cittadini possano valutare, la Regione siciliana è l’unica ad opporsi alla recezione di una legge approvata dal Parlamento nazionale. Alla faccia dei messaggi di legalità spiattellati da tutti ma da nessuno attuati

Terzo : i rendiconti dei partiti politici
. Il parlamento siciliano, infatti, non ha mai percepito gli artt. 12 e 14 della legge 515/93 che prevede la verifica del rendiconto delle spese elettorali da parte della Corte dei Conti, verifica che avviene nelle Regioni a statuto ordinario, ma che non accade in Sicilia.Un macigno che pesa sui continui slogan politici che incitano alla Trasparenza come arma chiave per migliorare il rapporto di fiducia tra cittadini, classe politica e istituzioni”.

I Nuovi Vespri è vicino ai familiari di Francesco Paolo Catania

 

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