Emilia Romagna, Puglia, Calabria: o il PD o la Lega di Salvini. Affondiamoli tutti!/ MATTINALE 507

15 gennaio 2020

Alla fine in Puglia e in Calabria, alle elezioni regionali, i cittadini dovranno scegliere tra il centrosinistra del PD e il centrodestra dove predomina la Lega di Salvini. Ci dispiace scrivere queste cose, ma noi, per gli abitanti di queste due Regioni del Sud, non vediamo alcuna speranza. Un po’ di luce c’è in Emilia Romagna, dove gli elettori di sinistra potranno votare per la candidata di Potere al Popolo Marta Collot 

Le elezioni regionali si avvicinano. Da quello che abbiamo capito, l’unica Regione nella quale ci sarà un’alternativa alla vecchia politica e all’attuale, fallimentare Governo Conte bis è l’Emilia Romagna. In questa Regione, oltre al centrodestra a ‘trazione’ leghista e al centrosinistra a ‘trazione’ PD, ci sarà un candidato di vera sinistra: la candidata di Potere al Popolo , la giovane Marta Collot.

In Puglia e in Calabria, invece, ci sarà solo disperazione: solo vecchia politica-politicante.

In Puglia sono state celebrate le grottesche primarie del centrosinistra. Le ha vinte il presidente della Regione uscente, Michele Emiliano: e non poteva che essere così. Se la vedrà con il candidato del centrodestra, che dovrebbe essere Raffaele Fitto, esponente della vecchia politica democristiana, appoggiato da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e altri soggetti sparsi del mondo moderato.

Stando a quello che leggiamo, i renziani non appoggeranno Michele Emiliano. Anche questo era prevedibile: Renzi ed Emiliano non sono mi andati d’accordo.

Sembra incredibile: per i cittadini della Puglia che stanno subendo ingiustizie incredibili a Taranto e nel Salento non c’è, nella competizione elettorale, una forza politica che si batte per la chiusura dell’acciaieria ex ILVA di Taranto e per il blocco del gasdotto della TAP che massacrerà una parte della costa del Salento.

In Calabria lo scenario è molto simile a quello pugliese: si profila uno scontro tra centrosinistra e centrodestra: solo vecchia politica, nessuna speranza per i calabresi, così come non c’è alcuna speranza per gli abitanti della Puglia.

Il candidato alla presidenza della Regione Calabria, Pippo Callipo, non sarebbe stato male: ma il fatto che si presenti sotto l’egida del PD lo qualifica per quello che è: un personaggio politico da non votare, in quanto candidato di un partito – il PD – la cui ‘ferocia’ antimeridionalista è pari a quella della Lega di Salvini.

Infatti, per ciò che riguarda le elezioni in Puglia e in Calabria non possiamo non segnalare il fatto che sia la Lega, sia il PD si sono schierati per l’Autonomia differenziata in favore delle Regioni del Nord Italia contro le Regioni del Sud.

Per i pugliesi e per i calabresi votare per il centrodestra o per il centrosinistra significa votare in favore di vuole penalizzare il Sud.

Qualcuno dirà: e il Movimento 5 Stelle? Questo soggetto politico ha tradito il proprio elettorato. Non perché prima si è alleato con la Lega e poi si è alleato con il PD, ma perché prima con il Governo con la Lega e adesso con il Governo del PD si e rimangiato gli impegni assunti con gli elettori.

In particolare, nel Governo Conte bis sta portando avanti una politica che penalizza i cittadini e le imprese avallando una lotta all’evasione fiscale demenziale. Invece di colpire i grandi evasori, Conte, Zingaretti e Di Maio stanno massacrando le famiglie e le piccole imprese.

Il risultato sarà l’ulteriore impoverimento delle famiglie e la chiusura di tantissime piccole imprese.

Anche la lotta alla moneta contante è una penalizzazione per i più poveri e le piccole imprese. Non finiremo mai di ripetere che le banconote e le monete rappresentano, sul totale della liquidità in circolazione in Italia, appena il 7 per cento contro il 93 per cento di moneta elettronica creata dalle banche!

Alla fine, la lotta al contante servirà solo a fare chiudere migliaia e migliaia di piccole imprese e partite IVA e a fare ingrassare le banche: già questo è un motivo per non votare mai più il Movimento 5 Stelle.

Anche la gestione del Reddito di cittadinanza è fallimentare. La sostanziale trasformazione dei percettori del reddito di cittadinanza in lavoratori al servizio dei Comuni creerà, di fatto – soprattutto nel Sud Italia – una nuova ondata di precari che, tra qualche anno, chiederanno la stabilizzazione nei Comuni!

Questo non è il Reddito di cittadinanza che dovrebbe mettere in contatto domanda e offerta di lavoro, ma un esercito di disperati da utilizzare come strumento elettorale, alle prossime elezioni politiche, in chiave anti-Lega. Siamo insomma, allo squallore politico totale.

Due parile anche sul Sud. L’idea di convincere i meridionali a votare il PD perché nel centrodestra c’è la Lega di Salvini – che è la linea pseudo-politica che si sta seguendo in Puglia e in Calabria – è demenziale.

In Puglia e in Calabria – anche questo non finiremo mai di ripeterlo – avrebbe dovuto essere presente alle elezioni un soggetto politico del Sud. Il Movimento 24 Agosto per l’equità Territoriale di Pino Aprile ha ritenuto di non essere pronto per l’avventura elettorale.

Scelta rispettabile, ma politicamente sbagliata, perché non sarà certo il PD di Emiliano e Callipo e frenare l’avanzata della Lega. Il PD, nel Sud, non gode di alcuna credibilità e rispetto a temi centrali, per la vita del popolo del Sud, non si differenzia dalla Lega.

Ci dispiace scrivere queste cose: ma noi, per la Puglia e per la Calabria, strette tra PD e Lega di Salvini, non vediamo alcuna speranza.

Foto tratta da Positano News

 

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