‘Maremoto’ giudiziario a Messina, sequestro per la Caronte & Tourist

10 gennaio 2020

Alla fine non abbiamo sbagliato, in questi anni, ad accendere i riflettori sul complicato (e ricco di fondi pubblici) mondo dei trasporti via mare della Sicilia. Da tempo segnaliamo i disagi per gli abitanti degli arcipelaghi siciliani (e per i turisti). L’inchiesta della magistratura di Messina e della Guardia di Finanza ipotizza gravi carenze tecniche e strutturali denunciate dal sindacato ORSA   

Lo abbiamo scritto i decine e decine di articoli che bisogna fare luce sui trasporti marittimi in Sicilia. Ora è arrivata la conferma che la nostra battaglia era fondata, se è vero che sulla Caronte & Tourist – è proprio il caso di dirlo – si è scatenata una burrasca non marina, ma giudiziaria. Ed è la seconda burrasca, nel complicato mondo dei trasporti via mare della Sicilia dopo quella di Trapani.

La tempesta giudiziaria questa volta si è spostata a Messina dove i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria,insieme con gli omologhi di Palermo – nel quadro di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica della Città dello Stretto – hanno posto sotto sequestro 3 navi traghetto della Caronte & Tourist (la ‘Pace’, la ‘Caronte’ e la ‘Ulisse’), soldi, beni mobili ed immobili e quote societarie, per oltre 3,5 milioni.

A carico della società leader nei collegamenti marittimi nell’area marina dello Stretto di Messina i magistrati inquirenti ipotizzati i reati di truffa per il conseguimento di pubbliche erogazioni, falso ideologico e frode nelle pubbliche forniture.

Per la cronaca, le navi finite sotto sequestro sono quelle impiegate nei collegamenti tra La Maddalena e Palau, fra Trapani e le Isole Egadi e tra Palermo e Ustica.

I NOMI – Sotto inchiesta sono finiti Sergio La Cava, 56 anni, consigliere e amministratore delegato della Ngi Spa (Navigazione generale italiana), società inglobata nel 2017 dalla Caronte & Tourist Isole Minori spa e legale rappresentante della Maddalena Lines Srl (società partecipata con il 70% dalla Ngi Spa ed armatrice della nave ‘Pace’); Luigi Genchi, 55 anni, consigliere e amministratore delegato della Ngi Spa; Edoardo Bonanno, 48 anni, amministratore delegato della Caronte & Tourist Isole Minori spa e Vincenzo Franza, 55 anni, presidente della Caronte & Tourist Isole Minori spa e già consigliere delegato della Ngi Spa.

LE CARENZE STRUTTURALI – Le indagini effettuate dalla Guardia di Finanza di Palermo, coordinate dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Messina, Maurizio de Lucia, hanno accertato che le tre imbarcazioni poste sotto sequestro presenterebbero gravi carenze tecniche e strutturali: in particolare, non garantirebbero la sicurezza nel trasporto delle persone a mobilità ridotta.

AMMAZZATE CHE RIBASSO! – Le indagini ruotano attorno alla gara con la quale la Ngi Spa (società, come già accennato, incorporata dalla Caronte & Tourist Isole Minori Spa nel 2017) si è aggiudicata, nel 2015, il lotto II per il collegamento fra Trapani e le Isole Egadi del bando della Regione siciliana (di questo settore si occupa l’assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità). Tale bando prevede il servizio di collegamento marittimo, per cinque anni, tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi.

Il valore del lotto è pari a circa 16 milioni di euro. L’aggiudicazione è avvenuta con un significativo ribasso di circa il 30% (circa 5,3 milioni) che non è passato inosservato.

“Per partecipare e aggiudicarsi la gara – leggiamo in un articolo sul quotidiano La Sicilia – ciascuno dei concorrenti aveva individuato una nave-traghetto (la Ngi aveva designato la ‘Pace’) da dedicare esclusivamente alla tratta oggetto del singolo lotto, dotata di caratteristiche strutturali che avrebbero consentito la navigazione in piena sicurezza anche alle persone a ‘mobilità ridotta’. Una formula in cui rientra chiunque abbia una particolare difficoltà nell’uso dei trasporti pubblici, compresi gli anziani, i disabili, le persone con disturbi sensoriali e quanti usano sedie a rotelle, le gestanti e chi accompagna bambini piccoli. La nave ‘Pace’, per l’accusa, presenta invece gravi carenze tecniche e strutturali che la rendono inidonea a trasportare in sicurezza persone a mobilità ridotta. Le difformità (rispetto a quanto previsto sia dalla normativa che dal bando), nascoste attraverso false attestazioni di conformità, accertate anche da organi tecnici nel corso delle attività ispettive, non sono mai state sanate e, conseguentemente, non avrebbero consentito la partecipazione né, soprattutto, l’aggiudicazione della gara alla Ngi Spa (ora Caronte & Tourist Isole Minori Spa).

Nel corso delle indagini sono stati chiamati ingegneri marittimi nel ruolo di consulenti tecnici dei magistrati inquirenti.

Secondo gli inquirenti ci sarebbero anche contribuzioni pubbliche indebitamente percepite tra il 2016 e il 2019 per oltre 3,5 milioni di euro.

Foto tratta da Messinaora.it

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