… e sui Nebrodi i ghiri si mangiarono tutte le nocciole, alla faccia dei rapaci notturni (che forse dormono…)

8 gennaio 2020

I rapaci notturni sono stati liberati lo scorso Agosto. Avrebbero dovuto ridurre la popolazione dei ghiri. Ma questi ultimi – i ghiri – da anni padroni dei noccioleti dei Nebrodi, si sono fatti un baffo dei rapaci! Insomma, quello dei rapaci notturni, a quanto pare, è stato un flop. E anche per quest’anno i ghiri hanno ‘schiticchiato’ con le nocciole dei Nebrodi. Una botta tremenda per gli agricoltori di queste contrade 

di Teresa Frusteri

C’erano una volta o noccioli dei Nebrodi. Gli alberi ci sino ancora, le nocciole, no. A mangiarsele ci pensano i ghiri, che hanno praticamente azzerato la produzione.

I danni sono ormai irreparabili! I ghiri – piccoli piccoli roditori, ghiotti di questi frutti secchi e di ortaggi – hanno messo in ginocchio l’economia dei Nebrodi, invadendo letteralmente l’intero territorio, non risparmiando le aree abitate.

“Nei noccioleti ci sono solo gusci svuotati, uno scenario davvero straziante – raccontano gli agricoltori -. Negli ultimi otto anni il raccolto è stato completamente distrutto dai ghiri, arrecandoci ingenti danni economici quantificati in varie centinaia di migliaia di euro. La nocciolicoltura ci permette di fare studiare i nostri figli, acquistare o costruire le nostre abitazioni. ma in queste condizioni…”.

La nocciolicoltura dei Nebrodi sembra segnata da un destino cinico e baro. Negli anni passati la Cimice del Nocciolo, un insetto che danneggia le nocciole, creava non pochi danni. Il problema (che gli agricoltori chiamano ‘Cimiciato’) è stato in buona parte superato con opportune pratiche agronomiche nemmeno molto costose, ma ecco che sono arrivati i ghiri.

Anche per i ghiri sono stati provati interventi per ridurre la popolazione di questo roditori. Ma non sono serviti né le cassette trappola, né i rapaci provenienti dai centri di recupero, liberati l’estate scorsa, per riequilibrare il rapporto preda-predatore.

Ricordiamo un comunicato dello scorso Agosto dell’Associazione culturale Nebrodi:

“Con la liberazione di altri piccoli rapaci notturni si dà continuità all’attività di contrasto della abnorme proliferazione del ghiro attraverso opportune azioni di ripopolamento di predatori specifici con esemplari recuperati presso i Centri Regionali di Recupero della Fauna Selvatica, sulla scorta dell’indirizzo impartito in proposito dal Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale. Ieri infatti (il comunicato è del 27 Agosto 2019), sono stati liberati nel comprensorio corilicolo nebroideo altri 4 esemplari provenienti dal Centro di Recupero di Messina. Alla data odierna sono infatti 6 gli esemplari liberati in questo ultimo scorcio di stagione. Si spera adesso che gli esemplari liberati possano fissarsi sul territorio andando ad irrobustire la presenza di predatori specifici e contribuire al riequilibrio del rapporto preda/predatore. Ovviamente, per la migliore
risoluzione della problematica, andranno anche poste in essere tutte le altre azioni di un importante piano integrato di contrasto che deve vedere il recupero dei noccioleti abbandonati o trascurati, l’eliminazione di anfratti e relitti di costruzioni idonei a rappresentare siti di nidificazione, la creazione di fasce di discontinuità di vegetazione ed ogni altro intervento proteso ad ottenere una significativa riduzione di habitat idonei allo svolgimento del ciclo biologico del ghiro, insieme all’attuazione del piano di controllo ecologico recentemente autorizzato dall’ISPRA. L’accordo quadro per la Filiera Corilicola Siciliana, in via di definizione presso il competente Assessorato, potrà inoltre rappresentare la più opportuna sede di organizzazione e rappresentazione degli interessi di settore per la rivalutazione di un intero comparto produttivo che in passato ha rivestito un importantissimo ruolo economico-sociale, assicurando anche un significativo livello occupazionale di manodopera specializzata e non”.

Ad Agosto non mancava l’ottimismo. Ma i fatti, purtroppo, consegnano una realtà amara per gli agricoltori dei Nebrodi. Così i sindaci di questo bellissimo comprensorio montano dove la coltivazione dei noccioleti è piuttosto diffusa – Sant’Angelo di Brolo, Ucria, Raccuja, Montalbano Elicona – hanno chiesto alle autorità di dichiarare lo stato di calamità naturale.

Verranno ascoltati o abbandonati? La parola passa al Governo nazionale e al Governo regionale siciliano.

La domanda è una: possibile che, nel 2020, non si riesca a venire a capo dei ghiri, diventati i ‘padroni’ dei noccioleti dei Nebrodi?

Foto tratta da Le Nebrodi News

 

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