Palermo abbandonata 6/ Una discarica a 500 metri dalla sede della RAP!

3 gennaio 2020

Tante le segnalazioni dell’Associazione Comitati Civici in questa seta puntata della nostra rubrica. Ma ce n’è una, in particolare, che riesce ad essere, contemporaneamente, metafora e immagine della Palermo di oggi: una discarica a poche centinaia di metri dalla sede dell’Azienda del Comune che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti…

Un residente segnala la presenza della nota e storica discarica di via Enrico Mattei, nella zona industriale di Brancaccio, a 500 metri dalla sede operativa della Rap Spa di via Ingham.
Si tratta di una vasta discarica che occupa entrambi i lati della strada e invade la carreggiata con ogni tipo di rifiuti, anche pericolosi.
Non è tollerabile la presenza su una pubblica via di una discarica di così vaste proporzioni. continuamente alimentata da scaricatori privi di scrupoli.
Chiediamo sia la bonifica che la predisposizione di ogni strumento atto a scoraggiare e sanzionare gli illeciti abbandoni.

Segnaliamo ancora una volta il degrado che assedia letteralmente due edifici prestigiosi della nostra città: la sede della Biblioteca Policentrica di Medicina e Chirurgia Fisiologia Umana dell’Universita degli Studi di Palermo, in corso Tukory 129, ed al civico 131, il Museo di Paleontologia e Geologia Gaetano Giorgio Gemmellaro.
Luoghi da rispettare in quanto importanti per ciò che rappresentano. Eppure, nonostante le pressanti segnalazioni, i mercatari continuano a depositare la loro merce addossata agli edifici in questione, lasciando sparsa per terra quella invenduta.
Anche la villetta di fronte, intitolata al Prefetto Vitocolonna con una targa a suo tempo rimossa a causa degli errori e ancora non ricollocata, appare sporca e indegna del luogo simbolico in cui sorge.
Chiediamo la bonifica del sito, che dovrebbe essere costantemente controllato per scoraggiare i continui, illeciti abbandoni di materiale di ogni tipo.

Le foto, pervenuteci da un nostro concittadino, che alleghiamo, riprendono le bandiere dell’Europa e dell’Italia esposte sulla facciata del Vostro Albergo. Come si evince in modo chiaro queste risultano lacere e consunte. Pertanto, nel rispetto di ciò che rappresentano ed in ossequio alla normativa ” legge numero 22 del 1998 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 16 Maggio 2000″ che ne indica i criteri di esposizione, Vi invitiamo cortesemente alla loro sostituzione.

Segnaliamo lo stato di degrado di via Fratelli Lagumina, vicino a Palazzo Sclafani, trasformata in discarica a cielo aperto.

Segnaliamo la presenza di rifiuti abbandonati e dati alle fiamme in via Don Orione, come mostrano le foto allegate.

Con riferimento alla copiosa corrispondenza intercorsa fin dall’11 febbraio del 2017 di seguito riportata, inerente alla problematica in oggetto preso atto di quanto rassegnato con nota prot. 19541/P del 10/01/2018, allegata al presente messaggio, dall’ing. Nunzio Salfi, ovvero:
del ritardo di oltre cinque anni con cui AMG procederà alle verifiche di propria competenza sul disservizio segnalato;
della mancata messa in sicurezza con idonea recinzione e segnalamento di pericolo da parte dei servizi preposti alla manutenzione della rete stradale;
del mancato rispetto delle disposizioni impartite da codesto Comune ai soggetti responsabili del servizio;
2. considerato il mancato riscontro di quanto a suo tempo richiesto alla allora Assessore dott.ssa Iolanda Riolo, con delega alle Partecipazioni Comunali, Innovazioni, Mobilità, ossia di conoscere se le società partecipate, anche in relazione alle questioni sollevate, agiscano come società in concessione o in appalto e quali siano stati i controlli e la vigilanza esercitati nel passato su tali società, tenuto conto che le stesse non possono prendere decisioni strategiche né economicamente rilevanti;
3. accertato che non emerge con chiarezza il nome della Struttura demandata ad esercitare il controllo analogo previsto dall’art. 2 del D.L. 50/2016**, né se la detta Struttura e il Dirigente responsabile corrispondano. Non sembrano rispettate le previsioni del D.lgs 175 del 2016, che dispone in caso di affidamento dei servizi, senza espletamento della gara ed in via diretta alla società partecipata, “la istituzione di un controllo stringente di tipo analogo, così come osservato dalla Corte dei Conti Sez. Lazio sent. 4/17, e che prevede, per quanto concerne la destinazione di risorse alla società partecipata per la gestione dei servizi, una forma di monitoraggio sui costi dei servizi e sulle modalità delle prestazioni tali da evitare continui e costanti fenomeni di sforamento delle risorse”.
Osserva ancora La Corte dei Conti che “sarebbe stato necessario istituire uno specifico organo di controllo all’interno dell’ente locale deputato al monitoraggio delle attività della società partecipata ” (struttura di controllo analogo di cui all’articolo 113 del T.U.E.L. n 267/2000).
Sulla base di quanto esposto , ritenuto che l’esistenza di tale pericolo concreto sia incompatibile con gli obblighi gravanti sul Comune nelle sue articolazioni
CHIEDIAMO
che venga fornito sollecito riscontro al quesito allora posto all’ex Assessore con delega alle Partecipazioni Comunali, Innovazioni, Mobilità, Iolanda Riolo sulla natura delle società partecipate e sulle responsabilità in capo ai soggetti incaricati della vigilanza sulle stesse e del controllo analogo;
che vengano resi noti i motivi che hanno fino ad ora impedito l’emanazione degli atti propedeutici per l’emissione di ordinanza contingibile ed urgente a firma del Sindaco, al fine di eliminare il grave pericolo che minaccia l’incolumità dei cittadini. come ufficialmente richiesto da questa Associazione con e- mail del 6 marzo 2018, successivamente sollecitata (in ultimo con e mail dell’1 aprile 2019, di seguito riportata), e come peraltro ritenuto indifferibile da codesta Amministrazione già nella sopracitata nota prot. 19541/P del 10/01/2018, allegata al presente messaggio, a firma dell’ing Nunzio Salfi.

Reiteriamo la richiesta di messa in sicurezza del palo pericolosamente inclinato che si trova in via Pensabene – quartiere Zen 2 – (cfr. foto allegate) che inspiegabilmente, nonostante siano trascorsi oltre 4 mesi dalla nostra mail del 10/8 c.a., non è stato fatto nulla per eliminare il pericolo.
Per questo motivo invita i destinatari, nell’ambito delle precipue competenze e responsabilità, a porre in essere ogni provvedimento volto a ripristinare la sicurezza stradale, ricordando che, in caso di incidente con morti e/o feriti a causa di detta insidia, invierà denuncia
alla Autorità Giudiziaria.

Inaugurato da pochi mesi e già il “porticciolo di S.Erasmo” presenta i primi segni di degrado. Le foto che vi trasmettiamo evidenziano diverse basole rotte. Riteniamo che sia necessario intervenire immediatamente oltre che per una questione di decoro urbano ma principalmente per la sicurezza dei cittadini. Inoltre riteniamo indispensabile adottare un sistema di video sorveglianza per scoraggiare atti di vandalismo.

Un residente segnala lo stato di degrado in cui versano alcune delle strade più eleganti di Palermo, da piazza don Bosco Bosco a via Scrofani, passando per via Libertà , via D’Azeglio, via D’Annunzio e per finire via Stabile. Quelle che erano le vie più dignitose della città oggi appaiono in condizioni disastrose. Turni di raccolta saltati, strade non spazzate, ramaglie, ingombranti abbandonati da mascalzoni incivili e non rimossi.
In particolare in via Meccio, all’angolo con via Stabile, due lastre di vetro, privata della cornice e appoggiata sul marciapiede costituisce un serio pericolo per i passanti.

Torniamo a segnalare la buca di via Filiciuzza, angolo corso Tukory, in corrispondenza dell’attraversamento pedonale, riparata appena tre mesi fa (!). Le foto mostrano gli effetti di una riparazione eseguita in modo vergognosamente approssimativo, tanto che il dissesto risulta anche più pericoloso di prima.
Si è formata nuovamente la buca e l’asfalto si presenta pericolosamente ondulato a causa del bitume collocato in modo poco professionale.
Chiediamo di conoscere quale Funzione di codesta Amministrazione abbia curato la riparazione ed il nome del responsabile del controllo dell’esecuzione a regola d’arte del lavoro, considerato l’evidente spreco di denaro pubblico,dato che il lavoro dovrà essere nuovamente eseguito, al fine di evitare pericoli per i passanti.

Un residente segnala quanto segue:
“E’ una vergogna indicibile lo stato di estremo degrado in cui versa la pavimentazione stradale di via Filiciuzza, trafficatissima via che da Corso Tukory conduce al Policlinico Giaccone. Buche, fessure longitudinali ed a ragnatela, scavi mai ripristinati o rappezzati in modo approssimativo, con conseguente formazione di scalinamenti. Un vero disastro, come mostrano le foto, e conseguenti pericoli per conducenti e pedoni, che già rischiano la vita visto che sono costretti a camminare fra i mezzi in transito, essendo i marciapiedi occupati in pianta stabile da auto in sosta”.
Si richiede che vengano eseguite tutte le opere indispensabili per la messa in sicurezza della strada.

Vi riportiamo di seguito una richiesta pervenutaci da una residente abitante in via Tripoli:
“Abbiamo più volte reclamato per il ritiro di rifiuti ingombranti di vario tipo giacenti da oltre un mese in via tripoli angolo vicolo Tunisi.
Si prega di disporre affinché TUTTI I RIFIUTI VENGANO RITIRATI.
Con l occasione si lamenta il disservizio della raccolta differenziata, non solo per la disattenzione degli utenti ma anche per il mancato ritiro nei giorni stabiliti. Ancora una volta festeggeremo il Natale tra spazzatura e rifiuti- Auguri a tutta l’Amministrazione e al Sindaco”.

Nel mese di novembre 2018 abbiamo segnalato lo stato di profondo dissesto del tratto di via Enrico Toti, di fronte all’ufficio postale sito al civico 115, all’altezza di via Lodato, con asfalto da tempo devastato da diverse profonde buche.
A seguito di sommaria e precaria riparazione eseguita nei primi mesi di gennaio 2019, quel tratto di strada si presenta oggi nuovamente in stato di dissesto, come mostrano le foto allegate, molto pericoloso per i mezzi ed i numerosi pedoni che transitano quotidianamente per andare all’ufficio postale, all’Università o nei vicini ospedali che gravitano in zona.

 

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