Pino Apprendi ricorda la coerenza di Turi Vaccaro. Perché non mandarlo a casa?

31 dicembre 2019

Fa bene Pino Apprendi, ancora una volta, ad occuparsi di Turi Vaccaro, il pacifista noto per la sua coerenza. Ci permettiamo di ricordare che qualche condannato per mafia oggi è a casa. Le ‘autorità’ potrebbero fare uno strappo a mandare a casa un uomo coerente che ha già pagato abbastanza 

Come ha fatto lo scorso 18 Ottobre, Pino Apprendi, già parlamentare regionale della Sicilia, figura storia della sinistra post comunista di Palermo, è uno dei pochi che si ricorda di quello che sta succedendo a Turi Vaccaro, grande e coerente protagonista delle lotte pacifiche in Italia e nel mondo.

Anche oggi Pino Apprendi ha scritto un post su Facebook: parole importanti nella predominante indifferenza odierna.

“Caro Turi Vaccaro – scrive Pino Apprendi – noi del Sud siamo sfortunati anche in questo. Sì, perché se ti arrestavano al Nord saresti finito su tutti i giornali e tv nazionali. L’8 agosto del 2018 sei stato arrestato a Niscemi e sei lì, al Pagliarelli (il carcere di Pagliarelli a Palermo ndr), da allora non hai chiesto allo Stato di andare agli arresti domiciliari, non hai chiesto di uscire anticipatamente e sei lì con la tua coerenza a scontare altri 7 mesi di carcere, a partire dal primo di gennaio del nuovo anno, poi chissà che non arrivi qualche altra condanna”.

Noi la storia di Turi Vaccaro la seguiamo soprattutto da quando ha iniziato la battaglia contro il MUOS di Niscemi, simbolo dell’imperialismo americano. Piaccia o no ai perbenisti, Turi Vaccaro – almeno dal nostro punto di vista – è “un uomo di tenace concetto”, per dirla con Leonardo Sciascia.

Riprendiamo qualche passo di un nostro articolo:

“Turi Vaccaro non ha nulla a che vedere con i delinquenti. E’ un idealista che si è sempre battuto contro i portatori di morte. Il 5 agosto del 2018 Turi Vaccaro è stato condannato a undici mesi e 27 giorni di reclusione. Lo ha condannato il Tribunale di Gela per fatti accaduti nel dicembre 2014. Durante una manifestazione contro il MUOS di Niscemi Turi Vaccaro ha oltrepassato la recinzione della base militare statunitense e ha colpito con una pietra alcune apparecchiature del citato MUOS, il sistema di telecomunicazioni satellitari, di proprietà della Marina militare americana, che non è altro che uno strumento di guerra”.

Turi Vaccaro è siciliano di Marianopoli, paese della provincia di Caltanissetta di circa mille e 800 abitanti. Oggi ha sessantacinque anni. Sin da ragazzo è sempre stato un pacifista. E lo è ancora.

Nella sua biografia si legge che la sua era una famiglia numerosa emigrata a Torino. Lui, da giovane, studiava filosofia e, contemporaneamente, lavorava.

“Turi – leggiamo in una biografia di qualche anno fa rintracciata sulla rete – è stato anche uno dei primi obiettori alla produzione bellica: accortosi che il suo lavoro doveva servire ad assemblare componenti di un sistema di trasporto militare, ha preferito il licenziamento alla complicità nella predisposizione di strumenti di morte”.

Una persona coerente. Chi oggi ha i capelli bianchi ricorda la grande protesta contro i missili di Comiso nei primi anni ’80 del secolo passato. E lui era lì.

“Egli – leggiamo sempre in questa breve biografia – accompagnava all’epoca il monaco buddhista Morishita nei suoi giri di preghiera e lo ha aiutato ad edificare la ‘pagoda della Pace’, un edificio di culto di tutto rispetto, che ancora svetta su una collina ai cui piedi sorge Comiso”.

Ancora un passaggio della sua biografia:

“Come organizzatore del ‘Cruisewatching’, cioè la vigilanza e l’inseguimento dei convogli dei missili americani che usavano la Sicilia come il ‘pagliaio’ in cui nascondere le proprie basi di lancio, era riuscito ad individuare il punto di disseminazione di Vizzini-Scalo (si fece allora per questo 4 mesi di carcere). Questa forma di ‘difesa popolare nonviolenta’ contro la minaccia nucleare era praticata in tutta Europa dai campi per la pace di Greenham Common (Gran Bretagna), Florennes (Belgio), Mutlangen (Germania), e, per l’appunto, Wonsdrecht (Olanda)”.

Dopo dopo l’accordo del dicembre 1987 tra Usa e Urss, quando venne deciso lo smantellamento degli euromissili e della base di Comiso, Turi Vaccaro + andato a vivere in Olanda con la sua famiglia.

Conosciuto anche tra i NO TAV – insomma, dove c’è da lottare per le giuste cause, contro la prepotenza del denaro e del militarismo – Turi Vaccaro c’è.

Lanciamo un appello alle autorità:

Non si potrebbe fare uno strappo e lasciare in pace, a casa sua – con i suoi familiari – Turi Vaccaro?

Qualche condannato per mafia oggi è a casa.

Perché non utilizzare lo stesso criterio anche per Turi Vaccaro?

Foto tratta da Pressenza

 

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