Parte da Foggia il terremoto nel mercato del grano duro del Sud Italia

30 dicembre 2019

Si è dimesso il presidente della Camera di Commercio di Foggia, Fabio Porreca. “Impossibile conciliare impegni istituzionali e impegni imprenditoriali”, ha detto. Ma il senatore Saverio De Bonis ricorda che la Camera di Commercio di Foggia è quella che ha registrato l’annullamento dei listini relativi agli scambi di grano duro da parte del TAR Puglia

Un terremoto si è abbattuto sul mercato del grano duro del Sud Italia. A pochi mesi dalla sua rielezione si è dimesso il presidente della Camera di Commercio di Foggia, Fabio Porreca. La notizia è importante, perché a questa Camera di Commercio fanno capo i listini del più grande mercato del grano duro italiano.

Leggiamo sul quotidiano on line FOGGIATODAY:

“Lascio la presidenza della Camera di Commercio di Foggia – dice Fabio Porreca -. Negli ultimi mesi è stato per me sempre più complicato e pesante conciliare gli impegni istituzionali con quelli imprenditoriali. E poiché non intendo – non potrei e non saprei farlo – esercitare con minore dedizione un ruolo a cui in questi sei anni mi sono dedicato a tempo pieno senza mai risparmiarmi, penso sia giusto che io passi la mano”.“

“Lasciare un incarico che in questi anni ho vissuto come gratificante e prestigioso è per me una decisione difficile e sofferta – continua Porreca -. Ma non sarei sereno, né soddisfatto di me, se restassi alla guida dell’Ente senza poter garantire il tempo, l’energia e l’entusiasmo che un’istituzione importante richiede e che la comunità di Capitanata, in così grande sofferenza, merita. In un contesto in cui il senso delle istituzioni è troppo spesso carente, le dimissioni sono per me un dovere etico, una questione di rispetto, di dignità, lasciatemi dire, di onore. Torno a tempo pieno all’attività d’impresa, con la motivazione, che resta in me forte, di contribuire anche da imprenditore allo sviluppo della nostra terra”.

La Capitanata, per la cronaca, è un’area della Puglia che si estende per oltre 7 mila km² e corrisponde alla provincia di Foggia. Comprende la parte settentrionale della Puglia con il Tavoliere delle Puglie, il Gargano e i Monti della Daunia. E’ una zona nota per la coltivazione del grano duro.

E alla Capitanata si lega, vuoi o non vuoi, il mondo del grano duro del Sud Italia, se è vero che quest’area della Puglia e la Sicilia rappresentano i luoghi d’elezione per la produzione di questo cereale (anche in termini di quantità: se è vero che nel Sud Italia si produce l’80% del grano duro italiano, è anche vero che una parte molto consistente di questo 80% viene prodotto nella Capitanala e in Sicilia, con riferimento soprattutto all’entroterra della Sicilia).

Sono importanti da ricordare le battaglie condotte in questi anni da GranoSalus, l’associazione di produttori di grano duro del Sud e i consumatori. GranoSalus, oltre a una battaglia sulla qualità del grano duro (i controlli sulla pasta che hanno aperto gli occhi a tanti consumatori), ha portato avanti e continua a portare avanti una battaglia sui listini, ovvero sugli scambi commerciali di grano duro che vengono monitorati dalla Camera di Commercio di Foggia.

E’ proprio di GranoSalus il ricorso al TAR Puglia sui listini, ricorso vinto, come potete leggere in questo articolo pubblicato il 17 Settembre di quest’anno da sassilive.it:

“Borsa merci grano di Foggia: i sospetti di GranoSalus erano legittimi. Di seguito la nota integrale inviata da GranoSalus.

Avevamo sempre denunciato e combattuto la mancanza di trasparenza nella formazione dei prezzi. GranoSalus aveva ragione. Il TAR Puglia ha infatti annullato i listini della Camera di Commercio formati senza osservare il Regolamento. Accogliamo con piacere il provvedimento che, orgogliosamente ribadiamo, conferma i sospetti dell’associazione GranoSalus sul malfunzionamento della Camera di Commercio di Foggia. Tale sentenza impone di accelerare sul processo di istituzione della CUN grano duro a Foggia al fine di ridare al mercato la trasparenza necessaria ad addivenire al giusto prezzo al fine di assicurare in reddito dignitoso ai cerealicoltori meridionale e un prodotto salubre ai consumatori”.

Il riferimento è ai listini 2016 e 2017. E c’è in corso anche una richiesta di accesso agli atti per i listini del 2018 e del 2019.

La CUN, invece, sta per Commissione Unica Nazionale per il controllo dei prezzi del grano duro. Fino ai primi mesi di quest’anno il prezzo del grano duro del Sud Italia è stato basso (18-20 euro al quintale); il prezzo è iniziato a salire a partire dalla scorsa estate per via di una congiuntura internazionale (cosa, questa, che abbiamo più volte raccontato grazie a i post di Mario Pagliaro, un chimico, ricercatore presso il CNR, con la passione per la climatologia).

La CUN – battaglia condotta da GranoSalus e dai grillini nella scorsa legislatura – avrebbe dovuto fare chiarezza sui bassi prezzi del grano duro del Sud. Ma nella passata legislatura, benché approvata con una legge, non è mai stata istituita: non l’ha istituita il Governo Renzi, non l’ha istituita il Governo Gentiloni, non l’ha istituita il Governo di grillini e leghisti e non è ancora stata istituita dal Governo Conte bis (Giuseppe Conte, capo del Governo, è pugliese).

Il ‘timore’ è che, istituendo la CUN, gli agricoltori del Sud Italia che producono grano duro non sarebbero più oggetto di speculazioni al ribasso (che stanno venendo meno non perché sono finite le speculazioni al ribasso, ma perché, a livello mondiale, ci si attende un drastico calo dell’offerta di grano duro).

Ma torniamo a Foggia. O meglio, diamo la parola al senatore Saverio De Bonis, che è anche presidente di GranoSalus:

“Il presidente dimissionario della Camera di Commercio di Foggia – dice De Bonis – non ha fatto niente dopo annullamento listini. Quindi è corresponsabile politicamente anche di quanto è accaduto dopo l’annullamento. E lo sono tutti i consiglieri regionali data la competenza residuale della Regione in materia di commercio ex art 117 cost. In particolare, Rosa Barone che è di Foggia, ma anche Antonella Laricchia capogruppo M5S. Per non parlare dell’Eurodeputato foggiano Mario Furore, il cui silenzio politico sulla vicenda è assordante! Aggiungiamo anche che questa vicenda non ha visto particolarmente attivo il senatore foggiano Marco Pellegrini, che ha desiderato con ardore di far parte della commissione Antimafia candidandosi addirittura come presidente. Anche il suo silenzio sulla vicenda dei listini annullati la dice lunga sulla sua sensibilità politica”.

Foto tratta da Il Nuovo Agricoltore 

GranoSalus: i risultati delle analisi sulla pasta Barilla, Voiello, De Cecco, Divella, Garofalo, La Molisana, Coop e Granoro 100% Puglia

Ha ragione Mario Pagliaro: il prezzo del grano duro sta aumentando. Sbagliato siglare contratti di filiera!

QUI L’ARTICOLO DI FOGGIATODAY

QUI L’ARTICOLO DI SASSILIVE

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