Sicilia calpestata: lo Stato si prende i soldi, le autostrade franano e chi arriva in pullman da Milano rimane in Calabria…

21 dicembre 2019

Ormai l’Italia, rispetto al Sud, è una vergogna continua. Incredibile quello che sta succedendo in Sicilia in queste ore: autostrade gestite dall’ANAS che franano, pullman partiti da Milano con a bordo siciliani lasciati in Calabria e biglietti aerei da e per la Sicilia che costano un occhio della testa. Tutto alla luce del sole, senza vergogna e senza ritegno

Chi l’avrebbe detto che la Sicilia avrebbe fatto questa fine? Chi l’avrebbe detto che i siciliani sarebbero stati derubati e umiliati? Eppure è quello che succede.

Il caso ha voluto che, proprio in questi giorni, abbiamo iniziato un’inchiesta a puntate raccontando come lo Stato ha svuotato le ‘casse’ della Regione siciliana con la connivenza dei politici siciliani di centrosinistra, PD in testa.

Siamo arrivati alla seconda puntata e gli eventi non fanno che confermare quello che scriviamo.

Prendiamo il caso dell’autostrada Palermo-Catania. Dal 2015 – dal 2015, cosa da non crederci! – l’ANAS, cioè lo Stato italiano, non riesce a sistemare un viadotto franato.

I viadotti non franano quasi mai a causa di un destino cinico e baro: franano quasi sempre perché la manutenzione lascia a desiderare. Ma diciamo pure che il viadotto Himera è franato da solo, che l’ANAS – che gestisce l’autostrada Palermo-Catania – non c’entra nulla: va bene, è stata una fatalità.

Ma è normale che, dopo quattro anni e passa, non c’è ancora non diciamo il nuovo viadotto (non è che siamo a Genova!), ma almeno lo stesso viadotto rattoppato? Nulla di nulla!

In queste ore, sempre sull’autostrada Palermo-Catania, è saltato un giunto del viadotto Fiumetorto. Così anche questo tratto di autostrada prima è stato chiuso al traffico, poi è stato riaperto al traffico, ma solo per i mezzi leggeri; ora dicono che riaprirà comunque: ora apre, ora no, ora sì, ora no…

Noi, sulla rete, leggiamo post di siciliani infuriati, con riferimento soprattutto a chi guida i mezzi pesanti, che sarebbero stati dirottati lungo alcune trazzere! Sembra incredibile, ma è successo propri questo!

E’ di queste ore un’altra notizia: due pullman della Flixbus avrebbero dovuto portare 120 passeggeri (supponiamo siciliani) da Milano a Messina e Catania. Ma i mezzi si sono fermati in Calabria, a Sant’Onofrio, dalle parti di Vibo Valentia. Motivazione: gli autisti avevano finito il loro turno di lavoro.

In un Paese civile la notizia sarebbe incredibile. In Italia, considerato che la Sicilia è l’ultima delle colonie, la notizia è normale. Che cosa vogliono ancora ‘sti siciliani?

Certo, il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) che ha reso nota la notizia, ha annunciato una denuncia per interruzione di pubblico servizio.

“I mezzi di Flixbus – leggiamo in una nota del Codacons – con giovani e anziani al rientro per le festività natalizie in Sicilia accumula tre ore di ritardo che costringe gli autisti che hanno superato il loro monte ore a fermare il pullman in Calabria. I siciliani sono stanchi di dover affrontare viaggi della speranza per fare rientro a casa, in aperta violazione del principio di continuità territoriale che dovrebbe garantire uguale diritto di movimento e condizioni di viaggio dignitose a tutti i cittadini in tutto il Paese”.

Tutto questo succede mentre i prezzi dei biglietti aerei da e per la Sicilia sono esorbitanti, tanto che la Regione siciliana, per dare una mano agli studenti e ai lavoratori siciliani che studiano e lavorano fuori dalla nostra Isola e che vogliono tornare in Sicilia per Natale, ha messo a disposizione i pullman dell’Ast – l’Azienda regionale per il trasporto – con costi minimi.

Non è il massimo, per carità: ma è già una cosa rispetto, ad esempio, al Governo nazionale che della Sicilia e dei siciliani se ne sta fregando.

Cos’ha fatto il Governo nazionale rispetto al costo dei biglietti aerei ‘salati’ riservati ai siciliani? Nulla di nulla! Solo le chiacchiere del vice Ministro Giancarlo Cancelleri, vera espressione di un Governo nazionale al quale del Sud non gliene può fregare di meno.

Già, il Governo Conte bis: il Governo del Ministro pugliese Francesco Boccia – naturalmente del PD – che vuole applicare l’Autonomia differenziata rinviando il calcolo dei Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni, alle Regioni del Sud.

Della serie: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e adesso anche il Piemonte si terranno il ‘residuo fiscale’, sottraendo alle Regioni del Sud da 60 a 70 miliardi all’anno.

Tutto regolare, signori, siamo in Italia, l’espressione geografica di un Centro Nord diventato periferia della Germania che cerca di sopravvivere scippando altri soldi a un Sud sistematicamente derubato dal 1860.

E poi dicono che anche nei del Sud siamo italiani…

Foto tratta da Leggo

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