Il compleanno dello storico e meridionalista Antonio Ciano: “Salvini peggio di Garibaldi”

12 dicembre 2019

In realtà, come ci racconta lo stesso Ciano, oggi non è il suo compleanno. “Ho dovuto cambiare la data. In realtà sono nato il 26 Gennaio”. Auguri in anticipo e una chiacchierata a 360 gradi sul Sud di oggi, sui libri e sul dibattito sul Mezzogiorno. Sul Movimento 24 Agosto di Pino Aprile. Sulle elezioni regionali in Calabria e in Puglia. Sul no alla Lega di Salvini. E una carezza anche alla Sicilia 

Oggi è il compleanno dello scrittore del Sud e meridionalista Antonio Ciano. Per il Mezzogiorno d’Italia che, faticosamente, sta provando a rinascere, a partire dal racconto, quello vero, del Risorgimento italiano – Risorgimento che noi del Sud abbiamo subito, perché, nel 1860, il Sud è stato occupato da un Paese straniero – insomma, per noi del Sud privati, per decenni, della verità storica grazie agli “scrittori salariati”, per dirla con Gramsci, la figura di Antonio Ciano è importante.

Così siamo riusciti a scovare il suo numero di telefono e l’abbiamo chiamato. Ci ha risposto con un sorriso bonario e ci ha dato subito una notizia:

“No – ci ha detto – oggi non è il mio compleanno. Io sono nato il 26 Gennaio. Ho dovuto cambiare data. Comunque grazie per gli auguri”.

Insomma, gli abbiamo fatto gli auguri con poco più di un mese di anticipo.

Ai lettori del I Nuovi Vespri ricordiamo chi è Antonio Ciano. Il personaggio è importante. Intanto è un grande studioso del Sud Italia. E’ uno storico e un meridionalista. Ed è anche un politico, se è vero che è il fondatore del Partito del Sud.

Antonio Ciano è nato a Gaeta, l’antica piazzaforte dove andò in scena il tremendo assedio che si concluse con la consegna del Sud Italia, cioè del glorioso Regno delle Due Sicilie, ai Savoia.

Insieme con Lucio Barone e Angelo Manna, Antonio Ciano ha aperto gli occhi a intere generazioni. Prima di loro bisogna andare indietro nel tempo, agli studiosi del meridionalismo classico, da Giustino Fortunato a Francesco Saverio Nitti, da Antonio Gramsci a Carlo Alianello, per citarne solo alcuni.

E’ autore di tanti libri. Che ha scritto dopo una lunga e attenta consultazione degli archivi di Stato. Grazie alla sua ricerca e alla consultazione di documenti desecretati, Ciano è riuscito a riportare alla luce fatti e misfatti legati alla Conquista del Sud.

Il suo libro più noto è I Savoia e il massacro del Sud, volume che ha venduto decine di migliaia di copie. Un libro che ha ispirato i lavori di altri scrittori e studiosi di stampo meridionalista. Tra gli altri suoi libri ricordiamo Le stragi e gli eccedi dei Savoia: esecutori e mandanti, Il Regno delle Due Sicilie, Stragi del Risorgimento, Cavorra, Il Sud Italia dal 1930 al 1946, Garibaldi: il massone dei due mondi.

La prima domanda che poniamo ad Antonio Ciano è di attualità: ovvero i fermenti culturali e politici nel Sud Italia di oggi. I libri, gli incontri e anche la politica, con la nascita del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale 24 Agosto.

“Penso che quello che sta avvenendo oggi nel Sud Italia sia positivo – ci dice Antonio Ciano -. C’è un risveglio d’interesse sui temi del Mezzogiorno. Un nuovo interesse per la storia, ma anche per la politica. le mi chiede del Movimento 24 Agosto? Le rispondo che sono tra quelli che ha partecipato all’incontro presso il parco della Grancia. C’ero e dico che è stato un appuntamento importante per tutto il Sud”.

E arrivato il momento di un soggetto politico del Meridione, che lei, del resto, ha anticipato con il Partito del Sud. 

“Sì credo che sia arrivato il momento di lavorare con impegno e costanza a un soggetto politico del Sud. Soprattutto per fronteggiare l’offensiva della Lega di Salvini, che sta cercando di mettere radici anche al Sud. Questo non glielo dobbiamo consentire. Voglio lanciare un messaggio preciso ai tutta la popolazione del Sud: per tanti anni il nostro nemico è stato Garibaldi; poi l’indifferenza dello Stato italiano; oggi il nostro nemico è Salvini. Qui al Sud dobbiamo lavorare uniti per non fare entrare Salvini e la Lega. Questo deve essere il nostro impegno primario”.

Perché, a suo avviso, la Lega di Salvini guadagna consensi al Sud?

“Per una serie di ragioni. La più importante è il fallimento del Movimento 5 Stelle. In tanti, nel Sud, alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 abbiamo votato Movimento 5 Stelle. Ma i grillini hanno tradito il Sud. Non hanno mantenuto e continuano a non mantenere gli impegni che hanno assunto con la popolazione del Sud. Il risultato è che, oggi, tanti, tantissimi cittadini del Sud sono frastornati, se non sbandati. In tanti, lo ribadisco, avevamo riposto le nostre speranze sui grillini. Ma è andata male. Così non sapendo a chi rivolgersi pensano di provare la Lega. Ed è un errore gravissimo, perché Salvini e la sua Lega pensano solo al Nord”.

Intanto sono arrivate le elezioni regionali. Per esempio di vota in Puglia e in Calabria. 

“Guardi, in Calabria il candidato alla presidenza della Regione c’è già: è Pippo Callipo”.

Il candidato del PD?

“Macché PD e PD: Callipo è un calabrese innamorato della Calabria. Callipo ha dato vita a un suo movimento: Io resto in Calabria. Conosco bene il Sud Italia, perché l’ho frequentato e lo frequento in lungo e in largo. Callipo fa gli interessi della calabria e del Sud. Avrebbero dovuto essere i grillini a candidarlo, invece l’ha candidato il PD. Fa niente. L’importante è appoggiarlo. Ripeto: Callipo farà gli interessi della Calabria e del Sud”.

Lei la Calabria la conosce bene.

“E appunto perché la conosco bene dico che oggi il migliore candidato è Callipo. La Calabria, dall’unità d’Italia ad oggi, è stata trattata malissimo. L’emigrazione, in Calabria, non si è mai fermata. A Toronto ci sono 500 mila calabresi. E’ arrivato il momento di voltare pagina”.

E in Puglia che si dovrebbe fare?

“Questo non lo so. Forse bisognerebbe chiederlo a Pino Aprile e a Raffaele Vescera”.

La Puglia è importante: c’è di mezzo la questione ex ILVA di Taranto.

“E appunto per questo vanno fatti gli opportuni approfondimenti”.

Secondo lei, alle elezioni regionali, Il Movimento 24 Agosto per l’equità Territoriale di Pino Aprile deve presentare proprie liste.

“Io, con il cuore, dico di sì. Però bisogna analizzare bene la situazione. Il Movimento 24 Agosto non si può permettere il lusso di commettere errori”.

Noi viviamo in Sicilia: e qui ci sono tanti movimenti, alcuni meridionalisti, altri autonomisti, altri indipendentisti…

“Non è un problema della sola Sicilia. Riguarda un po’ tutto il Sud. Ogni tanto, al Sud, qualcuno si sveglia e fonda un movimento. Va anche bene, se al centro delle riflessioni c’è il Sud o la Regione meridionale di appartenenza. Però bisogna pensare a unire tutte le forze del Sud”.

Ultima domanda: la Sicilia.

“La conosco benissimo. L’ho girata. E’ una terra bellissima”.

Con tanti movimenti sicilianisti e indipendentisti sempre in guerra tra loro…

“Al di là delle divisioni, penso che anche in Sicilia stia prendendo piede una nuova consapevolezza. Anche in Sicilia ci sono tanti fermenti e contributi importanti: penso all’impegno di Giuseppe Scianò e a Ignazio Coppola. Insomma, oggi, per il mio Sud, sono un po’ più ottimista”.

Foto tratta da Corso Italia News         

 

 

 

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