Caro-voli in Sicilia, Figuccia protesta all’aeroporto di Catania. Dubbi anche sulla privatizzazione

29 novembre 2019

“Al governo nazionale voglio ricordare che non si parte solo per Natale o Pasqua”. Critico anche il giudizio del parlamentare regionale sulla privatizzazione dell’aeroporto Fontanarossa di Catania 

“Oggi da Catania, con un’occupazione simbolica dell’aeroporto, diciamo basta all’oligopolio delle compagnie aeree che continuano a imporre biglietti da capogiro a chiunque si muova da e per la Sicilia”.

Lo dice Vincenzo Figuccia, deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia che prosegue:

“Al governo nazionale voglio ricordare che non si parte solo per Natale o Pasqua”.

Chiaro il riferimento al vice Ministro Giancarlo Cancelleri, che starebbe cercando una soluzione per le vacanze di Natale: aumento del numero di voli dal 20 Dicembre al 6 Gennaio, nella speranza che i prezzi dei biglietti aerei si riducano.

Fino ad ora, però, da quando Cosimo Gioia – che quest’anno è stato il primo a denunciare il costo ‘salato’ dei biglietti aerei da e per la Sicilia – non p successo nulla. Solo chiacchiere. 

Ora Figuccia prova un po’ a smuovere le acque.

“Ci sono siciliani che per motivi di lavoro, di salute o, ancora, di studio sono costretti a spostarsi tutto l’anno sostenendo delle spese assurde. Piacere, necessità e dolore incontrano comunque la frustrazione di una regione lontana e isolata dal mondo. Continuiamo ad essere penalizzati dalla posizione geografica che ci relega ad interlocuzioni troppo spesso di rango locale. Continuiamo ad essere dasatellizzati da circuiti attrattivi ed interessanti sul piano internazionale”.

“Chiediamo il riconoscimento del regime di insularità e di continuità territoriale – prosegue il parlamentare regionale – perché prendendo atto degli svantaggi effettivi derivanti da questa nostra posizione, possano strutturarsi politiche di infrastrurazione e di potenziamento di ogni collegamento, via terra e aereo senza che i siciliani debbano essere spennati vivi per qualche biglietto di necessità. Bisogna sostenere il mercato rendendo competitivi i voli attraverso l’aumento dei flussi e non puntare ad una privatizzazione come pare possa accadere a Catania, che non gioverebbe a nessuno”.

Figuccia, insomma, non sembra molto convinto della privatizzazione dell’aeroporto Fontanarossa di Catania.

“In questi mesi lavorerò inoltre per attrarre compagnie arabe che devono tornare ad innamorarsi della nostra Terra piena di contaminazioni del passato che saranno la chiave di sviluppo per il futuro. In Sicilia – Figuccia – devono arrivare turisti ed investitori dal Medioriente desiderosi si riscoprire la culla della cultura e delle civiltà”.

 

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