Formazione professionale siciliana, un settore che è stato distrutto e mandato al macero

28 novembre 2019

La nuova legge approvata dall’Ars è stata pensata solo per creare nuovi posti di lavoro e clientelismo a discapito dei lavoratori storici del comparto. Siamo di fronte alla farsa della politica che, non curante della crisi economica e dei bisogni reali dei cittadini, approva una legge pensata nel ‘Palazzo’ per creare clientelismo e voti alle prossime elezioni regionali

da Domenico Cutrona
Segretario del Movimento Popolare Federalista Europeo
riceviamo e pubblichiamo

In Sicilia nei giorni scorsi l’Assemblea regionale siciliana ha approvato una legge che abroga la legge n. 24/76 sulla Formazione professionale, legge che fu ripresa a modello in campo nazionale, tuttora vigente su questa traccia. Il PD su proposte di legge del Presidente della Commissione lavoro e istruzione, Luca Sammartino, di Italia Viva, ha presentato in aula la nuova legge sulla Formazione professionale, che abroga la legge regionale 24/76, senza che vi sia un miglioramento su tale comparto, ma anzi provoca un peggioramento dei lavoratori della Formazione in Sicilia.

L’Assemblea regionale siciliana ha approvato la cancellazione di quella che fu, nel lontano 1976, la più innovativa legge sulla formazione professionale che il governo nazionale copiò e resta ancora vigente, efficace e assolutamente non obsoleta. Ma oggi parte della politica ha definitivamente eliminato tutte le garanzie occupazionali, ignorando il contratto di lavoro di riferimento.

Non ci sembra che questa riforma avvicini il mondo del lavoro alla Formazione, non vediamo una valorizzazione del mondo della piccola impresa artigianale. Ci chiediamo: alla fine a chi servirà questa riforma?

Probabilmente solo a nuove assunzioni a ruota libera. Il problema è essenzialmente politico, perché i partiti sia di maggioranza, sia di minoranza hanno ideato un sistema che legalizza il clientelismo con nuove assunzioni e nuovi Enti a discapito dei lavoratori storici della formazione. Sotto l’aspetto migliorativo e della ricerca di personale laureto si nasconde ancora di più la subdola idea di dare in mano agli Enti nuovi e vecchi che potranno assumere nuovi lavoratori. È un fatto increscioso, che danneggia molto la formazione professionale in Sicilia.

La vicenda ebbe inizio con il Governo Cuffaro e poi con il Governo Lombardo che hanno eliminato i fondi per la Formazione di provenienza regionale: poi il Governo Crocetta addirittura ha portato questo settore al macero, lasciando circa ottomila lavorati senza stipendio per quasi cinque anni.

La nuova legge è pensata solo per creare nuovi posti di lavoro e clientelismo a discapito dei lavoratori storici del comparto.

Siamo di fronte alla farsa della politica che, non curante della crisi economica e dei bisogni reali dei cittadini, approva una legge pensata nel ‘Palazzo’ per creare clientelismo e voti alle prossime elezioni regionali.

Ma la cosa che ci meraviglia è come maggioranza ed opposizione si siano trovati d’accordo nell’approvazione di tale legge: forse perché così ogni forza politica gestirà i propri Enti facendo assumere i propri amici, creando occupazione a discapito dei dipendenti storici di questo settore che non vengono più assunti e non percepiscono stipendio da cinque anni.

Questo tipo di politica è lontana dal nostro essere e dalla visione della società, perché la libertà di azione va tutelata e garantita a tutti senza ledere l’altrui diritto. Una società formata come Stato laico non è conforme alla visione della laicità dello Stato, che è quello che il cattolicesimo politico condivide ed ha come modello di sviluppo la difesa della dignità della persona.

Pensavamo che queste cose fossero già maturate nel ceto politico, mentre ci accorgiamo che ancora oggi è necessaria una presenza dei cattolici in politica. Dopo tutte le vicende che sono scaturite in questi ultimi anni siamo più che convinti della necessità di un nuovo soggetto politico: un nuovo partito in grado di esprimere il pensiero dei cattolici impegnati in politica ed attuare una Democrazia di servizio per il cittadino, nel solco del popolarismo Sturziano.

Non è più rinviabile la nascita di tale soggetto politico, perché oggi siamo alla presenza di formazioni politiche, che vanno alla ricerca solo del trasformismo, dell’opportunismo e degli interessi personali a discapito dei bisogni dei cittadini.

Per questo motivo facciamo un appello a tutti i cittadini disponibili affinché ci aiutino a creare il nuovo soggetto politico per tutelare con un serio programma la persona e la sua dignità, in piena osservanza delle leggi democratiche e della nostra Costituzione Repubblicana.

 

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