Ars, approvata la legge-burla che finge di tagliare i vitalizi agli ex parlamentari

28 novembre 2019

La vergogna è servita. Ieri l’Assemblea regionale siciliana ha approvato una legge che, come livello di vergogna, è simile, se non pari, alla privatizzazione dell’aeroporto di Catania. I parlamentari che hanno votato questa legge-burla hanno tutelato i vitalizi degli ex parlamentari e i propri futuri vitalizi. La speranza è che Roma impugni questo papocchio che mantiene intatti odiosi privilegi. Il no dei grillini e di Vincenzo Figuccia 

Taglio dei vitalizi per gli ex parlamentari (e per i futuri ex parlamentari): dopo un dibattito durato settimane l’Assemblea regionale siciliana, ieri sera, ha partorito un topolino. Ovvero ha approvato una legge-burla che finge di tagliare questi vitalizi, ma che in realtà li riduce di un nonnulla, per giunta per appena cinque anni. La legge prevede una riduzione lineare del 9,25%, con un ulteriore 5% che si applicherà per gli assegni da 32 a 67 mila euro all’anno e il 10% per quelli oltre i 62 mila euro.

Tradotto: gli ex parlamentari che si portano a casa oltre 100 mila euro all’anno di vitalizi perderanno solo 10 mila euro all’anno per cinque anni.

Insomma, non c’è una riduzione, ma solo una ‘carezza’. Non solo. A noi non convince il numero ufficiale dei vitalizi messo in giro dal ‘Palazzo’. Ci vogliono fare credere che i vitalizi pagati dall’amministrazione di Palazzo Reale, sede del Parlamento siciliano, siano solo 149?

Tutti gli ex parlamentari dell’Ars che percepiscono i vitalizi sono, insomma, 149? Nel conto ci sono anche gli ex parlamentari che sono stati, anche, parlamentari di Camera e Senato?

A noi i conti non tornano. Assolutamente, no.

Quella approvata ieri dal Parlamento siciliano non è una legge: è una farsa.

Qualcuno tra gli addetti ai lavori potrà osservare che chi scrive, visto che ha iniziato a mettere piede nel ‘Palazzo’ nei primi anni ’80 del secolo passato, potrebbe anche evitare demagogia e populismo.

A queste osservazioni rispondiamo che, appunto perché sappiamo come stanno le cose nel ‘Palazzo’, riteniamo questa legge una farsa.

Se si discute di eliminare i privilegi, ebbene, questi vanno eliminati: cosa che la legge approvata ieri non fa.

Il nostro augurio è che il Governo nazionale impugni questa legge-burla. Del resto, ormai Roma impugna quasi tutte le leggi approvate dall’Ars, visto che il centrosinistra ha sostanzialmente eliminato l’ultimo ‘filtro’ che restava tra Roma e la Sicilia, con riferimento al ruolo del Commissario dello Stato per la Regione siciliana. Ebbene, ci auguriamo che Roma impugni anche questa legge e costringa il Parlamento siciliano ad effettuare tagli ai vitalizi che non possono essere omogenei!

Chi si porta a casa 100 mila euro all’anno di vitalizio non può subire un taglio del 10%, perché questo taglio è un’offesa alla povertà e ai giovani della Sicilia che, ogni anno, a causa anche dei politici siciliani ascari, sono costretti a emigrare. Per questi signori il taglio del vitalizio non può essere inferiore al 50%!

Bene hanno fatto i deputati grillini a votare contro. Anche se dai parlamentari del Movimento 5 Stelle ci aspettavamo un’opposizione più forte.

Scrive in un comunicato Vincenzo Figuccia, il parlamentare che si è battuto per il taglio dei vitalizi:

“Come volevasi dimostrare alla fine, anche il Movimento 5 Stelle getta la maschera e con una trasversalità che va da Miccichè (Gianfranco Miccichè, presidente del Parlamento siciliano ndr) alla maggioranza fino all’ultimo degli uomini dell’opposizione, tra astensioni e voti favorevoli, il disegno di legge sul taglio dei vitalizi passa con un misero taglio del 9%, modificato con piccoli stratagemmi. La posizione di Miccichè era nota a tutti: per difendere i vitalizi di pochi si sacrifica il bene di tutti. Ai 5 Stelle dico che auspico che la determinazione della commissione regolamento che ha previsto l’ingresso di un deputato del MoVimento 5 Stelle a sostituzione del viceministro Cancellieri che lascia il Parlamento regionale, sia soltanto una coincidenza. In una trasversalità e in un inciucio che coinvolge tutto il Parlamento, passa così il testo con il mio solo voto contrario. Vergogna a tutti”.

Dai toni quasi beffardi il comunicato del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, quello che non riusciva a vivere con 4 mila euro al mese e che dice che la raccolta dei rifiuti non serve a nulla (e, in effetti, osservando una certa politica siciliana, viene voglia di dargli ragione almeno sui rifiuti…):

“La legge appena approvata dal Parlamento siciliano sul taglio dei vitalizi – esulta Miccichè – consegna alla Sicilia il podio tra le regioni italiane. Dal punto di vista del risparmio, con un taglio annuo di 2 milioni di euro e 10 milioni di euro in cinque anni, siamo senza alcun dubbio i primi in Italia. Sfido chi ha vissuto sulla pelle dell’immagine della Sicilia a trovare una regione che abbia fatto meglio di noi. I siciliani, sbeffeggiati, insultati e denigrati per mesi, aspettano adesso le scuse di coloro che ci tacciavano di essere spreconi”.

Miccichè, insomma, prende prima come le bu… Sa che a Roma osserveranno con grande attenzione questa legge-burla e già lascia capire quale sarà la difesa.

La verità – amara – al di là di quello che scrive Miccichè, è che la Cassazione ha ‘bocciato’ il ricorso sui vitalizi degli ex parlamentari di Camera dei deputati e Senato della Repubblica, mentre il Parlamento siciliano – unico caso in Italia – li mantiene quasi intatti!

Una precisazione anche per i filosofi della “certezza del diritto”: quelli che dicono che una legge può valere solo per il futuro e che, di conseguenza, legge alla mano sempre, non si possono tagliare i vitalizi. A questi ‘scienziati’ del diritto & del rovescio va ricordato che i vitalizi non sono costruiti con norme che hanno la forza delle leggi, ma con decisioni assunte da organi di autogoverno di Camera e Senato della Repubblica (nel caso dell’Ars tali decisioni sono state copiate dal Senato).

Non si tratta di leggi, ma di auto-clientele. Così, tanto per essere precisi.

 

 

 

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