Massoneria & aeroporti: si va avanti sulla privatizzazione dell’aeroporto di Catania

26 novembre 2019

I poteri forti che vogliono privatizzare l’aeroporto Fontanarossa di Catania – il più importante del Sud Italia – tirano dritto. Stando a quanto si legge sul quotidiano ‘La Sicilia’, l’assemblea della Sac, la società che gestisce l’aeroporto catanese di Fontanarossa, “ha approvato l’iter che porterà alla privatizzazione dell’aeroporto internazionale di Catania”. Silenzio, fino ad ora, da parte del Governo regionale

Trasporti aerei e aeroporti: la Sicilia continua ad essere una colonia. Proprio ieri sera abbiamo pubblicato un articolo a firma di Mario Di Mauro contro la privatizzazione dell’aeroporto più importante della nostra Isola: l’aeroporto di Fontanarossa, a Catania, che può contare su circa 10 milioni di passeggeri all’anno. Ma oggi il quotidiano La Sicilia – che sulla Città Etnea è molto informato, visto che la sede di questo giornale è proprio Catania – dà per avviate le procedure per la privatizzazione dell’aeroporto.

“L’assemblea della Sac, società che gestisce l’aeroporto catanese di Fontanarossa – scrive La Sicilia – ha approvato l’iter che porterà alla privatizzazione dell’aeroporto internazionale di Catania”.

La Sac, per la cronaca, è la società che gestisce l’aeroporto.

“La vendita – leggiamo sempre su La Sicilia – avverrà con una gara ad evidenza pubblica e la selezione di tre advisor: uno finanziario, uno legale e uno industriale. Tra i requisiti che la società acquirente deve essere ‘investitore con sede nell’Ue’, gestore aeroportuale o azionista di maggioranza (o di minoranza qualificata) di altri gestori aeroportuali Ue”, e dovrà avere “parametri di solidità patrimoniale-finanziaria”.

Il vincitore – scrive sempre La Sicilia – sarà scelto “non solo sulla base del prezzo, ma soprattutto della qualità del piano industriale”.

“Ci saranno precisi paletti: divieto per il socio privato di vendere le azioni per almeno 5 anni, diritto di prelazione per i soci pubblici in caso di successiva cessione della maggioranza da parte dei privati”.

“Un sondaggio sull’acquisizione dell’aeroporto di Catania sarebbe stato già fatto dal gruppo Benetton, da Save di Venezia, ma anche da investitori stranieri: due società australiane, dalle francesi Airport de Paris e Adp Vincì e dall’argentina Corporacion America”.

Ma se l’investitore deve essere “con sede nell’Ue” che c’entrano gli australiani e gli argentini? Anche queste due società estere hanno sede nell’Unione europea?

Non ci chiedete perché la Sicilia si deve privare del suo più importante aeroporto per darlo ai privati: è un non senso economico.

Dicono che ci vogliono gli “investimenti” e che l’odierno azionista – cioè Comuni e Regione siciliana attraverso le Camere di Commercio – non avrebbero questi soldi.

Negli anni ’90 dicevano la stessa cosa per le autostrade privatizzate dalla ‘presunta’ sinistra italiana. I risultati sono sotto i nostri occhi: i privati hanno guadagnato una barca di soldi, ma di investimenti se ne sono visti pochi, non a caso lo stato delle autostrade italiane è quello che è e ci sono crolli, in alcuni casi anche clamorosi.

La verità è che la Sicilia è due volte colonia: è la colonia del Centro Nord Italia e, a propria volta, l’Italia è ormai una colonia di chi controlla l’Unione europea.

E l regione siciliana che fa? Stupisce che proprio su La Sicilia – giornale, ribadiamo, con sede a Catania – non abbia riportato una dichiarazione del presidente della Regione, Nello Musumeci, e dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, entrambi catanesi.

Qual è la posizione del Governo regionale su questo tema?

E cosa pensano i signori del Movimento 5 Stelle?

Nei giorni scorsi contro la privatizzazione dell’aeroporto di Catania è intervenuta la parlamentare nazionale di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo

“Sulla vendita dell’Aeroporto di Catania – ha detto Stefania Prestigiacomo – è necessario che la Regione intervenga e blocchi il progetto e ricostruisca anche attraverso l’ausilio di esperti, se utile, questa opaca e ambigua vicenda che si è sviluppata ai tempi della presidenza Crocetta e gestita in toto dall’assessorato all’industria, attraverso il susseguirsi dei vari assessori, ma con una regia unica, precisa e costante”.

Stefania Prestigiacomo ha attaccato frontalmente Pietro Agen, il ‘capo’della Supercamera di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa:

“Nelle sue recenti uscite pubbliche il presidente Agen è apparso sedotto dal protagonismo del ruolo. Dovrebbe invece ricordare quando è davanti ai microfoni che guida un ente pubblico non una impresa privata. Inoltre di Agen, considerato il regista della privatizzazione dell’aeroporto, non tranquillizzano le excusatio non petite sui rapporti con Montante e sul suo essere massone”.

Commenta Mario Di Mauro di TerraeLiberAzione:

“I padroni di ‘Fontanarossa’ – non senza minaccie a chi vi si oppone – hanno deciso ‘nottetempo’ di accelerare sulla vendita dell’Aeroporto. Lo sapevamo, cosiccome sappiamo che la nostra resistenza civile è oggi l’unica vera opposizione politica e sociale in questa sicilietta italienata e suicidata.
Jemu avanti, la vera battaglia comincia ora. E comunque vada stiamo facendo LA COSA GIUSTA. Non ci riusciranno per almeno un altro anno: gli stiamo addosso”.

Foto tratta da Free Press Online

 

 

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