Stefania Prestigiacomo attacca Pietro Agen: “No alla privatizzazione dell’aeroporto di Catania”

15 novembre 2019

Si allarga il fronte dei contrari alla privatizzazione dell’aeroporto Fontanarossa di Catania. Un secco “No” arriva dalla parlamentare nazionale di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo, come si legge su Live Sicilia. Ed è un “No” pesante, perché la deputata è, da sempre, vicina a Gianfranco Miccichè e a Berlusconi. ‘Bordate’ al presidente della Super Camera di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa, Pietro Agen

Si allarga il fronte del “No” alla privatizzazione dell’aeroporto Fontanarosa di Catania. Contro una scelta oggettivamente assurda (la società che gestisce l’aeroporto della città Etnea – la SAC – è in attivo e non si capisce per quale motivo dovrebbe lo scalo dovrebbe essere ceduto ai privati!

La Sicilia non è la Grecia e i padroni della nostra Isola – almeno fino a questo momento – non sono i tedeschi. Insomma: non c’è bisogno di fare fare all’aeroporto di Fontanarossa la fine della Vini Corvo, una gloriosa società regionale in attivo che alla fine degli anni ’90 del secolo passato è stata ceduta ai privati.

Questa volta a pronunciare un secco “No” alla privatizzazione dell’aeroporto di Catania è la parlamentare nazionale di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo. Un intervento ‘pesante’, quello dell’ex Ministro su Live Sicilia, se è vero che la deputata della Camera è, da sempre, vicina a Gianfranco Miccichè, presidente dell’Assemblea regionale siciliana e coordinatore degli azzurri in Sicilia.

E siccome Miccichè è espressione piena di Berlusconi, se ne deve dedurre che dalle parti di Arcore la privatizzazione dell’aeroporto di Catania risulterebbe piuttosto ‘indigesta’…  

“Sulla vendita dell’Aeroporto di Catania – dice Stefania Prestigiacomo a Live Sicilia – è necessario che la Regione intervenga e blocchi il progetto e ricostruisca anche attraverso l’ausilio di esperti, se utile, questa opaca e ambigua vicenda che si è sviluppata ai tempi della presidenza Crocetta e gestita in toto dall’assessorato all’industria, attraverso il susseguirsi dei vari assessori, ma con una regia unica, precisa e costante”.

“La vendita dell’aeroporto di Fontanarossa, – prosegue la parlamentare nazionale – è il frutto avvelenato della grande operazione politico-economica che ha portato alla creazione della ‘Supercamera’ di commercio di Catania-Siracusa-Ragusa. Un progetto equivoco nato ben prima della normativa nazionale sulla riduzione del numero delle CamCom”.

A questo punto arriva l’affondo:

“La ‘Supercamera’ – leggiamo sempre su Live Sicilia – aveva come scopo quello di espropriare i territori di Siracusa e Ragusa del controllo del proprio pacchetto azionario della società che gestisce Fontanarossa (rispettivamente il 12,24% per ciascuna Camera di Commercio provinciale) e di riportare ad un unico soggetto decisioni che invece avrebbero dovuto coinvolgere i territori. E’ stato in pratica sottratto alle comunità e alle istituzioni siracusane e ragusane – continua la parlamentate – il diritto di decidere. A questo si aggiunge che il restante 12,24% in capo alla ex Provincia di Siracusa, commissariata dalla Regione, è gestita, guarda caso, da una funzionaria catanese che anziché far valere il peso delle quote siracusane si è prestata al gioco di potere della ‘Supercamera’”.

L’ex Ministro pone una domanda che ci poniamo tutti: perché la regione siciliana di nello Musumeci non interviene?

“I siciliani – dice sempre Stefania Prestigiacomo – hanno diritto di sapere cosa aspetta la Regione ad intervenire per smantellare la ‘Supercamera’ che non è stata mai accettata da Siracusa e Ragusa e dalle loro categorie produttive e dalle forze sociali. Inoltre l’aeroporto, pur gestito in maniera forse non ottimale, è un fondamentale asset siciliano. Qual è lo scopo della privatizzazione: fare cassa per le pensioni della Camera di Commercio? Sviluppare un qualche progetto deciso da non si sa chi e a oggi ignoto? Fare una seconda pista e dove e come?”.

“In una parola – continua la parlamentare – abbiamo il diritto di sapere perché si vuole attuare questa privatizzazione e quali sono le garanzie che questa privatizzazione non prenda un valore regionale e poi porti risorse e utili fuori dalla nostra regione. E se poi si dovesse valutare che la privatizzazione è importante e potrebbe rappresentare una opportunità di sviluppo, su quale strada scegliere per questa operazione (quotazione in Borsa o appalto del pacchetto azionario o altra) forse sono opportuni degli approfondimenti sui vantaggi e svantaggi delle varie opzioni. Insomma scelte strategiche – prosegue Prestigiacomo – che non possono essere fatte dal solo Cda della SAC. E’ un tema che questo deve essere definito dalla Regione e discusso dalle istituzioni. La Supercamera non è una azienda privata che decide autonomamente delle proprie risorse e delle proprie strategie”.

Non manca una stoccata a quello che è considerato il grande protagonista della fino ad oggi privatizzazione dell’aeroporto di Catania: l’intramontabile Pietro Agen, presidente della contestata Super camera di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa:

“Peraltro – va giù duro Stefania Prestigiacomo – nelle sue recenti uscite pubbliche il presidente Agen è apparso sedotto dal protagonismo del ruolo. Dovrebbe invece ricordare quando è davanti ai microfoni che guida un ente pubblico non una impresa privata. Inoltre di Agen, considerato il regista della privatizzazione dell’aeroporto, non tranquillizzano le excusatio non petite sui rapporti con Montante e sul suo essere massone”.

Il riferimento è ad Antonello Montante, l’ex presidente di Confindustria Sicilia oggi nei guai con la giustizia.

Anche Mario Di Mauro, protagonista di TerraeLiberAzione, ha parlato, in questa storia, del possibile ruolo della massoneria. 

Per Stefania Prestigiacomo, Pietro Agen “non ci sembra, al netto delle contestazioni del Codacons sull’utilizzo dei fondi camerali, persona che possa gestire in maniera serena e condivisa un progetto cosi importante per il nostro territorio. Sono già numerosi gli atti parlamentari che chiedono chiarezza su questa opaca matassa, ci auguriamo che la Regione, vera titolare della materia, si attivi immediatamente per separare le camere Camere di Commercio. La ‘Supercamera’ è vissuta come una ferita mai sanata e sempre più purulenta, che ha lacerato ancora di più i rapporti istituzionali fra le tre province. Il sud est non è un’area geografica che si può pensare di ricondurre ad un’unica gestione. Troppa storia, troppe differenze di vocazione economica, troppe peculiarità reclamano autonomia e rispetto. La Supercamera – conclude Prestigiacomo – è una inutile offesa a troppi, e un’operazione di potere per pochi. Va smobilitata. L’aeroporto un bene delle 3 province e dell’intera Sicilia e nessuno può pensare che a decidere del suo futuro sia un uomo solo”.

Foto tratta da Libero Quotidiano

QUI L’ARTICOLO DI LIVE SICILIA

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