La crisi delle banche tedesche Deutsche Bank e CommerzBank. ‘Appello’ ai risparmiatori italiani?

25 novembre 2019

Siamo proprio curiosi di sapere dopo il giudizio negativo di Moody’s sulle due più importati banche tedesche se il Governo e il Parlamento del nostro Paese avalleranno la ‘riforma’ del MES che sembra pensata per aiutare i tedeschi a spese di altri paesi europei, Italia in testa. L’articolo di ‘Scenari Economici’  

Se qualcuno ha ancora dubbi sul fatto che la ‘riforma’ del MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) serva a salvare le banche tedesche, consigliamo la lettura di un articolo di Scenari Eonomici, dove si legge, a chiare lettere, che le due più importanti banche della Germania – Deutsche Bank e CommerzBank – sono in crisi.

“Moody’s – scrive Scenari economici – ha downgradato le previsioni per il settore bancario tedesco cambiandole da ‘Stabili’ a ‘Negative’ dato che sia la profittabilità sia la solidità creditizia sembrano deteriorarsi rapidamente in una situazione in cui i tassi di interesse sono negativi e lo rimarranno per lungo periodo. In un report, pubblicato giovedì, metteva in guardia che la già bassa profittabilità verrà a cadere”.

Per la cronaca, la parola downgrade, in economia, fa riferimento ad un “cambiamento negativo nel rating di uno stock o di un’altra società da parte di un analista”.

“La situazione nel settore bancario tedesco – leggiamo sempre su Scenari economici – è tutt’altro che florida:

le due principali banche sono in crisi. Deutsche Bank e CommerzBank. DB proviene da diversi trimestri in perdita ed ha perso il 90% del valore dal 2007, mentre Commerz ha perso il 98% del valore;
le migliaia di piccole banche, fra pubbliche, private e cooperative, sono in grosse difficoltà a causa dei tassi negativi.
Proprio questo ultimo elemento ha ulteriormente reso complessa la situazione del settore: le piccole banche hanno trasmesso i tassi negativi sui versamenti ai clienti commerciali, ma non li riescono a trasmettere a quelli privati, perchè è contraria alle sue tradizioni ed alla comprensione dei clienti. Al contrario in Svizzera le banche sono state molto più rigide e non si sono fatte dei problemi a passare gli interessi negativi ai clienti”.

“La ricerca di un rendimento a qualsiasi costo – prosegue l’articolo – ha anche spinto gli istituti di credito ad investire in attività rischiose. Fra queste quelle legate al settore immobiliare che non ha avuto un calo significativo post crisi, come è accaduto a quello tedesco, ma si trova in una situazione di sopravvalutazione valutata dal 15% al 30%. Quindi, per fare utile, le banche si sono esposte fortemente verso dei mutui che, in caso di crisi del mercato, diventerebbero di dubbia esigibilità”.

“Il settore creditizio tedesco – conclude Scenari Economici – è anche di difficile riforma a causa della sua estrema frammentazione e della presenza del settore pubblico”.

Come abbiamo raccontato ieri, approvare la riforma del MES significherebbe mettere a disposizione della Germania – cioè delle banche tedesche in crisi – una parte importante del risparmio degli italiani.  

Siamo proprio curiosi di sapere cosa diranno, davanti a questi dati, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e gli esponenti del PD, del Movimento 5 Stelle e di Italia Viva di Matteo Renzi.

QUI L’ARTICOLO DI SCENARI ECONOMICI

Foto tratta da Dagospia

 

 

 

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