Aerei in Sicilia: lascia Vueling. Siciliani alle prese con biglietti sempre più cari!

1 novembre 2019

“Ci prendono per la gola”, ha denunciato lo scorso Giugno Cosimo Gioia. Le compagnie aeree, nella nostra Isola, fanno quello che vogliono. Le denunce della parlamentare nazionale, Carolina Varchi, e del deputato regionale Vincenzo Figuccia. Il silenzio assordante del Movimento 5 Stelle: silenzio del Ministro delle Infrastrutture e dei parlamentari nazionali eletti in Sicilia. E vogliono pure privatizzare l’aeroporto di Catania! 

“Con la perdita dei tre voli giornalieri operati da Vueling, si è consolidato il duopolio Alitalia-Ryanair nella tratta Palermo-Roma. La compagnia low-cost, come è noto, non ospita passeggeri con animali a bordo e non effettua il servizio per i barellati”.

Così parla la giovane parlamentare nazionale nata a Palermo ed eletta in Sicilia nelle file di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi.

La dichiarazione di questa giovane parlamentare la leggiamo su ilSicilia.it. 

“La drastica riduzione dell’offerta – dice sempre l’esponente di Fratelli d’Italia – ha comportato un aumento esponenziale dei prezzi e chi non può decidere liberamente quando partire perché parte per lavoro, per ragioni di salute o, come successo ai partecipanti al concorso per funzionario bandito dal Ministero della Giustizia, conosce solo pochi giorni prima la data dell’esame, è costretto ad acquistare Alitalia spendendo centinaia di euro. Ciò pregiudica anche la prosecuzione per i voli internazionali ed intercontinentali per i quali è necessario raggiungere l’aeroporto di Fiumicino”.

“Insomma – conclude Carolina Varchi – Palermo e la Sicilia sempre più isolati. Adesso raggiungere la Capitale d’Italia per esigenze di lavoro, per curarsi o provare a vincere un concorso è diventato un lusso. Per questo ho depositato una interrogazione al Ministro dei Trasporti e ho chiesto che Enac e Gesap vengano a riferire immediatamente in commissione”.

Il caro biglietti aerei per i siciliani è stato denunciato lo scorso giugno da Cosimo Gioia, agricoltore che opera in Sicilia:

“Devo andare a Roma negli uffici dell’AGEA. Perché in Sicilia, a differenza di altre Regioni italiane, per i pagamenti in agricoltura, non c’è un’agenzia che opera nel nostro territorio. O meglio, avrebbe dovuto esserci, ma non c’è. Ebbene, volete sapere quanto devo pagare un biglietto aereo andata e ritorno Palermo-Roma? Circa 450 euro! Ho cercato in più siti: siamo lì: da 430 a 450 euro. Attenzione: questo non è un problema che riguarda me in quanto imprenditore agricolo siciliano: è un problema che riguarda tutti i siciliani che debbono recarsi fuori dalla Sicilia con urgenza. Anche nei trasporti aerei ci fanno pagare il fatto di vivere in Sicilia. Ci prendono per la gola. Non abbiamo alternative”.

Sulla vicenda interviene anche il parlamentare regionale Vincenzo Figuccia:

“Non posso che denunciare con una certe rabbia, il ritiro della compagnia Vueling dalle rotte siciliane in funzione del fatto che un simile provvedimento, non può che relegare la regione ad un mercato oligopolistico dove poche compagnie decideranno unilateralmente per molti. E’ tempo di ritornare a casa per le ormai prossime festività natalizie e mi chiedo quali opportunità vi siano per i siciliani che si trovano in altre parti del Paese di rientrare per far visita ai propri cari. Tariffe da capogiro per atterrare a Palermo, Catania o Trapani”.

A questo punto Figuccia sferra un attacco al Movimento 5 Stelle che, in effetti, da oltre un anno è alla guida del Ministero delel Infrastrutture:

“Il Ministero pentastellato alle Infrastrutture nel silenzio assordante, continua a favorire, contro il principio di continuità territoriale tanto conclamato, l’isolamento della nostra terra sempre più dannatamente scollegata. Invierò una nota al Consiglio dei Ministri per chiedere tutti i chiarimenti su una questione che sembra andare esattamente nella direzione opposta a quello che dovrebbe essere lo spirito dei provvedimenti statali in forza dei principi di insularità e dunque, di continuità territoriale”.

La denuncia di Figuccia circa il disinteresse verso questo problema non soltanto del Ministro pentastellato alle Infrastrutture, ma anche dei parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle eletti in Sicilia ci sta.

In tutto questo vorrebbero anche cedere ai privati l’aeroporto Fontanarossa di Catania: l’ultima follia di chi considera la Sicilia una colonia da sfruttare! E se i grillini, all’ombra dell’Etna, si sono finalmente svegliati, non altrettanto possiamo dire dei parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle eletti a Palermo che, rispetto al caro biglietti aerei, sono totalmente assenti!

Noi poniamo invece una domanda più generale: se il traffico aereo conosce questi enormi volumi in continuo aumento, come mai un vettore se ne va? Non è che i dati sono come quelli del PIL che includono svariati miliardi di euro di attività ‘illegali’ stimate dall’ISTAT in modo che nessuno potrà mai conoscere?

Foto tratta da Rimborso Aereo

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