Tutto quello che non vi hanno raccontato sulle nuove tratte di Tram di Palermo / MATTINALE 438

27 ottobre 2019

Lo abbiamo appreso durante la conferenza stampa per la presentazione del secondo ricorso al TAR sul Tram di Palermo. Di fatto, i diritti dei cittadini sono stati lesi, se è vero che una scelta così importante – si pensi alla cementificazione di via Libertà per farci passare il Tram – è stata presa dal Comune senza ascoltare le regioni dei cittadini. Il papocchio sulla VAS. resisteranno i commercianti cittadini ad altri tre anni di blocco delle attività?   

Palermo e il Tram: i tassisti lo sanno che, con le nuove tratte (sarebbero sette, ma per ora è stato fatto uno sconto: solo tre), potranno dimenticare di lavorare tra via Libertà, via Roma e… (è proprio il caso di dirlo) e via continuando? Per ora gli unici che hanno capito che, con le nuove tratte di Tram, potranno dire addio a tutto sono i commercianti di via Marchese di Roccaforte che hanno già detto “NO”. Invece nella parte di via Roma ancora ‘viva’ sono ottimisti: gli hanno detto che con il Tram via Roma verrà “pedonalizzata”: sì, i pedoni, quando il Tram sarà operativo, passeranno ad uno ad uno, visto lo spazio striminzito… A proposito, come arriveranno le merci per i negozi di via Roma? Con una corsa del Tram?

E dei camion e dei Tir carichi di merci che invadono via Belgio ne vogliamo parlare? Non vi mettete a ridere – se siete ingegneri, o architetti o, in generale, persone di buon senso – se vi diciamo che il PUMS, il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile di Palermo non ha affrontato questo problema: lo ha rinviato! Questi studi e, in generale, la cosiddetta analisi dei flussi viene fatta prima di realizzare un’opera di grande impatto ambientale. A Palermo si farà dopo…

Sì, nel corso della conferenza stampa tenuta venerdì scorso a Palermo per presentare un secondo ricorso al TAR sul Tram, di scoperte ne abbiamo fatte tante. Perché di cose, l’avvocato Nadia Spallitta, l’architetto Massimiliano Giudice e l’ingegnere Roberto Bissanti ne hanno raccontate. La più interessante è il sonno dei palermitani che, nonostante quello che hanno visto fino ad oggi, continuano a ignorare quello che potrebbe succedere.

IL CAOS ASSICURATO – Nelle città civili si evita di far coincidere i grandi lavori nello stesso periodo. In effetti, anche a Palermo avrebbe dovuto essere così. Nessuno, però, immaginava che, dopo aver speso oltre un miliardo e 200 milioni di euro per il Passante ferroviario, ci sarebbero state palazzine da mandare giù, una vena d’acqua che blocca i lavori, il collegamento con l’aeroporto a metà e altri lavori ancora da fare.

Nessuno immaginava che, dopo aver speso oltre 100 milioni di euro, i lavori dell’Anello ferroviario sono, sì e no, al 20% e che ci vorranno almeno altri dieci anni (e chissà quanti altri soldi) per completare un’opera che – detto per inciso – nessuno sa da chi verrà gestita e con che costi!

Nessuno immaginava che i lavori per il collettore fognario di Palermo si sarebbero interrotti!

In tutto questo c’è anche la Zona a Traffico Limitato (ZTL) nel Centro storico che non ‘fattura’ quello che avrebbe dovuto ‘fatturare’ e che, per questo, nella speranza che i palermitani – soprattutto i giovani – si facciano multare un giorno sì e l’altro pure – è stata estesa ai giorni festivi e alle notti!

Tutti questi lavori, la ZTL e le pedonalizzazioni hanno provocato e continuano a provocare disagi incredibili ai cittadini e alle attività commerciali: ne sanno qualcosa i commercianti di via Roma ‘morta’ (morta proprio per la fine delle attività commerciali): ne sanno qualcosa i commercianti di via Sicilia: ne sanno qualcosa i commercianti di via Emerico Amari.

Ma ne sanno qualcosa anche i comuni cittadini. Qualche giorno fa il nostro amico Cosimo Gioia – che nella vita fa l’agricoltore, ma che non ha ancora perso il vizio di passare da Palermo dove vivono i suoi figli – h scritto su Facebook:

“Se qualcuno mi può spiegare: mio figlio sta in una via da poco dichiarata pedonale. Non ci sono posteggi o garage anche a pagamento vicini. Come faccio a scaricare la macchina: per esempio acqua da bere pesantissima, se non posso arrivarci, se no mi multano? Oppure, da anziano come si fa a fare un km di strada a piedi per andare a trovare i miei nipoti? Se qualcuno me lo può spiegare gliene sono grato…”.

A quante persone succederà quello che è accaduto a Cosimo Gioia? Quanti anziani si dovranno confrontare con questi problemi?

Ora i sonnacchiosi palermitani che accettano tutto supinamente dovrebbero provare a immaginare cosa succederà se, alle aree della città bloccate dai cantieri (bloccati), si andranno a sommare, contemporaneamente, i lavori per le tre nuove tratte di Tram e i lavori per i dieci o dodici nuovi parcheggi!

Noi vogliamo, anzi dobbiamo essere ottimisti e affermare che i lavori rispetteranno alla lettera i tempi previsti: tre anni. Ci chiediamo e chiediamo ai cittadini e, soprattutto, ai commercianti: i conti li avete fatto bene? Resisterete tre anni?

PARCHEGGI VUOTI PER PIENI – Sui nuovi dieci o dodici parcheggi ne abbiamo approfittato per porre ai tecnici presenti in conferenza stampa due domande che ci assillano la mente da quando abbiamo scoperto che l’Unione Europea, lo Stato e la Regione siciliana, invece di sistemare le strade della Sicilia che cadono a pezzi (pensiamo alle strade provinciali) – dove la gente, quando piove, può anche morire: è successo dalle parti di Corleone e ieri dalle parti di Noto – hanno deciso di spendere 450 milioni di euro per il Tram di Palermo e, in parte, per i dieci o dodici parcheggi (in parte perché una sostanziosa parte del costo dei parcheggi verrà sostenuto con la finanza di progetto: project financing, come dicono quelli bravi, cioè con i soldi dei privati).

Le due domande sono queste.

Prima domanda: ma se si sta spendendo una barca di soldi per il Tram, proprio per eliminare le automobili, perché realizzare nuovi parcheggi? Così abbiamo scoperto che i ‘progettisti’ del Comune di Palermo hanno appurato che, nonostante il Tram, ci sarà un aumento della circolazione automobilistica! Ma allora perché realizzare il Tram?

Sì, non facciamo troppe domande. Che volete: ogni tanto dimentichiamo che a Palermo governano quelli della legalità a prescindere, dell’antimafia e del tutto è sempre giusto, soprattutto in fatto di piccioli pubblici da spendere in grandiose opere pubbliche!

Seconda domanda che abbiamo posto ai tecnici: è vero che se i parcheggi non verranno utilizzati (è già successo a Mondello e a ridosso della Circonvallazione, in Piazzale Giotto) i privati che li realizzeranno verranno pagati lo stesso?

“Assolutamente sì”, hanno risposto l’ingegnere Bissanti e l’architetto Giudice. Così abbiamo scoperto che, quello che immaginavamo, diventerà realtà: i nuovi parcheggi che verranno realizzati insieme con le nuove tratte di Tram saranno vuoti per pieni: nel senso che i privati che le realizzeranno hanno già il il ferro dietro la porta.

A proposito: chi pagherà il vuoto per pieno? Cioè chi pagherà i titolari dei nuovi dieci o dodici parcheggi se nessuno li utilizzerà? Gli ignari cittadini palermitani con le tasse e le imposte comunali!Qualcuno li ha avvertiti?

Non è meraviglioso, ragazzi? Questo sì che è fare impresa: investimento sicuro al cento per cento! Tanto, male che vada, gli utili arriveranno dalle tasche degli ignari cittadini!

ASPETTANDO GODOT – Ma stiamo divagando troppo. Vediamo ora di illustrare il nuovo ricorso al TAR.

A proposito: ma sul Tram di Palermo non c’è già un primo ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Sicilia? Sì, c’è un rimo ricorso che riguarda il procedimento di adozione. Perché il progetto per il Tram di Palermo, pensate un po’, è stato inserito con un emendamento nel Piano triennale delle opere pubbliche!

Pensate un po’: lo hanno inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche senza la documentazione completa. La cementificazione di via Libertà inserita di ‘sgarrupo’ in un emendamento: grandi, no, ‘sti amministratori comunali di Palermo?

Tra l’altro, in un’intervista il coordinatore dei Verdi siciliani, Carmelo Sardegna, proprio sul Tram di Palermo ha detto delle cose importanti. Se ancora non avete letto la sua intervista – che trovate qui – vi consigliamo di leggerla.  

Vabbé, cose che possono capitare. Ah sì, lo scorso luglio, nel respingere la richiesta di sospensiva del provvedimento, i giudici del CGA (Consiglio di Giustizia Amministrativo) hanno detto ai colleghi del TAR: egregi colleghi, vi dovete pronunciare in tempi brevi sul merito di questo ricorso.

Sono passati già tre mesi, ma del pronunciamento del TAR Sicilia su questi ricorso non c’è ancora traccia. Non è che cominceranno i lavori senza il pronunciamento del TAR Sicilia sul merito di questo primo ricorso?

I maligni dicono che al Comune di Palermo vorrebbero a tutti i costi evitare che del ‘caso’ venga investita la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU). Ma l’avvocato Nadia Spallitta, da noi interpellata, ha detto che il ricorso si può presentare lo stesso.

IL GIOCO DELLE RE CARTE DI PUMS E VAS – Andiamo al secondo ricorso. Che riguarda il già citato PUMS, il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile. Qui abbiamo scoperto una cosa ‘interessantissima’: secondo la legge, il PUMS deve essere adottato dal Comune dopo che è iniziata la Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

Invece al Comune di Palermo prima hanno adottato il PUMS e poi hanno inviato all’assessorato regionale al Territorio e Ambiente la documentazione per la VAS. Si può fare? “No”, ha detto l’avvocato Spallitta.

Ma c’è di più. Il PUMS – questo l’abbiamo già accennato – presuppone, preventivamente, la verifica dei flussi di traffico: cosa che non è stata fatta.

E presuppone, soprattutto, la partecipazione dei cittadini.

“La cosa strana – è stato più volte ribadito nel corso della conferenza stampa di venerdì scorso – è che il Comune scrive che sì, la partecipazione dei cittadini è essenziale e importante; poi, però, ha fatto esatto contrario: ha ignorato il parere dei cittadini”.

PERCHE’ NO AI BUS ELETTRICI CHE COSTANO MENO? – Però, come dire?, una giustificazione c’è: i cittadini, se ascoltati preventivamente, avrebbero potuto porre la seguente domanda al Comune: scusate, signori amministratori del Comune, invece di realizzare le costose linea di Tram perché non acquistare i bus elettrici, come stanno facendo in tante città del mondo?

Domanda che sarebbe stata molto plausibile: il ricercatore del CNR, Mario Pagliaro, per esempio, da qualche tempo a questa parte, sulla propria pagina Facebook, ha illustrato tanti casi di città importanti del mondo che hanno risolto il problema della mobilità con bus elettrici che, oltre a costare molto meno del Tram, non hanno alcun impatto sull’ambiente!

Invece, a Palermo, nulla: non solo hanno avviato la VAS dopo l’adozione del PUMS (a proposito: ma la Regione siciliana che dice di questa ‘innovazione’ temporale?), ma la partecipazione dei cittadini – obbligatoria – è stata ignorata.

In conferenza stampa abbiamo appurato che tutte le osservazioni dei cittadini sono state respinte dal Comune. Insomma: a Palermo i cittadini non hanno il diritto di dire la loro: non contano nulla: decide tutto il Comune!I giudici amministrativi avalleranno tutto questo? 

Da quello che abbiamo capito ci potrebbe essere un terzo ricorso sui trasporti delle merci. In effetti, su questo punto, c’è un po’ di confusione. Ogni giorno, a Palermo, da via Belgio – lo abbiamo già ricordato – passano centinaia di mezzi gommati pesanti carichi di merci. E’ razionale che ciò avvenga? E’ normale che il PUMS ignori questo problema?

PONTE SULL’ORETO? RELATIVAMENTE SICURO… – E’ noto che, dopo aver scoperto che il ponte su fiume Oreto “è relativamente sicuro” (a proposito: ne approfittiamo per chiedere alle tante autorità: che significa “relativamente sicuro”? si può transitare o no con le automobili?).

Insomma, il fatto che sia “relativamente sicuro” sconsiglia, a quanto pare, di far transitare da lì i mezzi gommati pesanti. Che passano tutti da via Belgio. Chiediamo: quando cominceranno i nuovi lavori – che si sommeranno ai cantieri bloccati della città – cosa succederà? Qualcuno ha calcolato questi flussi?

Ancora: che fine ha fatto il collegamento sotterraneo che avrebbe dovuto consentire ai mezzi gommati pesanti di arrivare – passando sottoterra – da via Francia al porto? E’ stata introdotta la ZTL per tenere l’aria pulita e, ogni giorno, si consente a centinaia di mezzi pesanti di passare per via Belgio invadendo la città? E si continuerà così anche con i nuovi lavori del Tram?

Ah, dimenticavamo: i nuovi Tram saranno a batteria. Quanto costerà questo servizio? E come si integrerà con gli attuali Tram, che non sono a batteria?

AGGIORNAMENTO 1

Scusate: abbiamo dimenticato di sottolineare un punto importante: il Tram di Palermo è un’opera metropolitana. Ciò significa che riguarda tutta l’area metropolitana di Palermo che coincide con la Provincia regionale di Palermo. Tant’è vero che gli uffici dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, proprio per questo progetto Tram, e proprio perché si tratta di un progetto che riguarda l’ara metropolitana di Palermo, stanno convocando gli amministratori dei Comuni della Provincia di Palermo.

La domanda è: ma i cittadini dei Comuni della Provincia di Palermo non sono stati informati di questo progetto metropolitano? Che interesse hanno – ad esempio – i cittadini dei Comuni delle Madonie – a che si faccia il Tram a Palermo? Nei Comuni delle Madonie non servono interventi per la viabilità? E’ tutto a posto?

 

 

 

 

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