Ennesima presa in giro per la Formazione professionale siciliana

16 ottobre 2019

Dopo il nostro articolo pubblicato ieri sera – dove abbiamo dato contezza del flop della riunione convocata ieri nel Palazzo Reale di Palermo, sede del Parlamento siciliano – pubblichiamo una lettera inviataci dai responsabili del settore Formazione professionale del sindacato SIFUS CONFALI

da Costantino Guzzo, responsabile regionale SIFUS CONFALI
e da Marco Cucuzza, responsabile provinciale SIFUS CONFALI
riceviamo e pubblichiamo

 

Ennesima presa in giro per la Formazione professionale Siciliana.

La V Commissione di Palazzo dei Normanni (cioè del Parlamento siciliano ndr), presieduta dall’On. Luca Sammartino, oggi dichiara, per bocca della Dirigente Dott.ssa Garoffalo (Francesca Garoffalo, dirigente generale del dipartimento Lavoro della Regione siciliana ndr), che il numero degli operatori degli ex Sportelli Multifunzionali è di 1.626 unità .

Alle domande poste dal Resp. Provinciale di Palermo del Sifus Confali FP, Marco Cucuzza, ovvero da dove erano stati generati questi numeri e come sono stati generati, la Dott.ssa Garoffalo e il Presidente Sammartino rispondono che i dati sono reperibili sul sito della Regione siciliana, con nome e cognome degli operatori, rispondendo anche che la data di assunzione era relativa, per cui manca, poiché molti operatori assunti oltre il 2008 sono stati chiamati in servizio dopo sentenza di un Giudice e quindi inseriti nelle 1626 unità.

Sempre grazie all’intervento del nostro Resp. Provinciale di Palermo del Sifus Confali FP, Marco Cucuzza, si è parlato di una platea di 8.000 operatori, ma la Dirigente Generale Dott.ssa Garoffalo e il capo di gabinetto Dott.ssa Barresi facevano notare che inizialmente si parlava di soluzione per una parte degli operatori iscritti all’Albo con l’ampliamento della platea ad 8.000, ma le cose si sono complicate e i tempi allungati. La Dirigente Generale Dott.ssa Garoffalo concludeva dicendo:

“Le leggi vigenti in materia sono inapplicabili e fatte male!”.

La terza domanda del nostro Resp. Provinciale di Palermo del Sifus Confali FP, Marco Cucuzza – che era più dettagliata riguardo ai numeri degli Operatori – non ci è stata data la possibilità di porla: così ha deciso il Presidente della Commissione Sammartino.

Pertanto, non potendo fare altre domande, abbiamo motivo di credere che l’elenco di cui la Dirigente Generale parla altro non è che l’ultimo Avviso Prot 54908 del 15/10/2019, che non è l’Albo degli Operatori pubblicato in Gazzetta come recitano le leggi che regolamentano il comparto.

Come Resp.li Reg.le Form. Prof. in Sicilia del Sindacato Sifus Confali FPPP, non vorremmo peccare di presunzione, ma i nostri avi dicevano:

“La legge ti piaccia o no, si applica e si rispetta”.

Si cercano ancora soluzioni, a distanza di 9 anni dallo smantellamento di un settore quale la Formazione, importante per una terra in trincea come la Sicilia: soluzioni già scritte negli articoli 20 della legge 24/76 e Art. 2 Comma 2 della Legge 25/93 che i dirigenti di un governo fantasma (come quelli succeduti in questo ultimo decennio- Lombardo/Crocetta) dichiarano essere inapplicabili, perché sono sempre stati abituati a farsi norme, Circolare e Avvisi per ogni loro desiderio, ma con noi non funziona cosi!

La legge va rispettata e applicata, cosi come imposto dalla Costituzione!

Le leggi che regolano il comparto, di rango costituzionale, sono precise.

I. la delibera n. 200/2013 prevede l’aggiornamento dell’Albo secondo le previsioni contenute nella circolare assessoriale n. 1/2013, la quale dispone espressamente che possono essere iscritti esclusivamente coloro che sono stati assunti con contratto a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2008.

II. E comunque, tale estensione sarebbe illegittima, in quanto agli enti della formazione non può essere applicata direttamente una disposizione, la quale ha destinatari completamente differenti, ovverosia le società a partecipazione pubblica.

III. Nemmeno tale estensione può essere operata in via interpretativa, in quanto l’Amministrazione regionale non può vietare a soggetti privati, pur se fruitori di finanziamenti pubblici, di assumere nuovi dipendenti con oneri evidentemente non a carico della finanza pubblica.

In sostanza, al personale della Formazione professionale ben possono richiedersi requisiti specifici per fruire delle provvidenze regionali istituite dalle leggi prima citate (l.r. 25/1993 e l.r. 4/2003), ma tali requisiti, tra cui quello dell’essere in servizio al 31 dicembre 2008, non attengono all’iscrizione all’Albo come invece risulta disciplinata direttamente ed esaustivamente dalla legge regionale n. 24 del 1976.

Appare superfluo rammentare che le tutele previste dalle norme regionali e contrattuali si intendono operanti su tutte e tre le filiere e per tutti i lavoratori dipendenti dagli enti entro il 31.12.2008, in quanto sono nate quando tutte le filiere facevano parte del Piano regionale del offerta formativa regionale o cofinanziato dal Fondo sociale europeo.

 

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