Commissione Lavoro all’Ars: la gran ‘malafiura’ di Sammartino snobbato dall’assessore Scavone

15 ottobre 2019

Il presidente della commissione Lavoro, Luca Sammartino, ha preso atto che la riunione che ha convocato per oggi è stata un flop totale. Politici, sindacalisti e dirigenti si sono confrontati sul nulla mescolato col niente, visto che il vero interlocutore – il Governo regionale – li ha snobbati. Picciotti chi ‘malafiura’!

Dopo aver combinato un gran papocchio, il presidente della commissione lavoro dell’Assemblea regionale siciliana, Luca Sammartino, cerca di scaricare la patata bollente sul Governo regionale, mescolando in modo improprio, se non ‘incestuoso’, l’attività parlamentare con l’attività di Governo. Vero è che ci deve essere sinergia tra potere legislativo e potere esecutivo: ma un conto sono le sinergie, mentre altra e ben diversa cosa è lo scarica-barile!

Il nostro Luca Sammartino – che ancora non abbiamo capito se sta nel PD o e è passato con i renziani (la seconda ipotesi dovrebbe essere la più probabile: ma la nostra, parafrasando l’estimo – materia che si studia nelle università – è una ‘stima sintetica’, naturalmente politica) – prima combina gli ‘inchiappi’ e poi cercale via di fuga.

Prima convoca una bizzarra riunione sulle politiche del lavoro, invitando chi le ha affossate e non invitando chi, invece, nel settore delle politiche del lavoro ha prestato servizio (gli ex dipendenti degli Sportelli multifunzionali) e poi, capendo di aver fatto un gran buco nell’acqua cerca di salvarsi in corner:

“Sulla vertenza degli sportellisti multifunzionali – scrive Sammartino – dal Governo regionale non è arrivata alcuna proposta, non è stato fatto alcun passo in avanti. Attendiamo, nell’ambito dell’organizzazione delle politiche attive del lavoro, che ci dicano cosa vogliano fare per dare finalmente delle risposte concrete a lavoratori che da troppi anni vivono in condizione d’incertezza”.

Traduzione: l’audizione con i ‘Quadri antichi’ del sindacalismo alle vongole è stata un flop: e il primo a rendersene conto è lo stesso Sammartino che si arrampica sugli specchi per cercare, come direbbero a Sciacca, di cunzari ‘a barracca:

“Ringrazio i sindacati – prosegue il parlamentare regionale – che hanno portato al tavolo della Commissione alcune proposte. Oggi è stato stabilito un punto di partenza su cui lavoreremo tutti insieme, Governo, forze politiche, sindacati, per arrivare ad una riorganizzazione complessiva che riguardi l’intero settore”.

Della serie: aria fritta condita con i vapori dei ‘cazzilli affumati’ (le crocchette che i ‘panellari’ con motolapa distratti hanno fatto bruciare).

Dopo di che Sammartino diventa ecumenico:

“Faccio appello alla responsabilità di tutti. Evitiamo di mettere l’uno contro l’altro platee di lavoratori. La politica deve fare in modo che nessuno venga lasciato indietro ma deve fare scelte” e bla bla bla.

Insomma, il Governo regionale ha snobbato Samamrtino, i sindacalisti e i dirigenti regionali che si sono presentati in commissione lavoro dell’Ars prendendo atto di essere stati ignorati dal Governo regionale.

Un po’ meno ‘aeriforme’ (ma poco meno, senza esagerare…) il parlamentare Vincenzo Figuccia:

“Appena concluso l’incontro in commissione Lavoro, mi sono trovato costretto a chiederne nuovamente la convocazione, alla presenza dell’Assessore al ramo auspicando che lo stesso, potrà presentarsi con una proposta concreta”.

A quanto abbiamo capito l’assessore al Lavoro, Antonio Scavone, ‘i salutò a tutti e un ci iu: in pratica, ha snobbato la riunione, rendendola perfettamente inutile: scelta oculata: ha dato ai protagonisti della riunione convocata dall’onorevole Sammartino una meritata assenza.

Figuccia ci informa sul chiacchiericcio della commissione Lavoro:

“Oggi i dirigenti hanno parlato solo dell’attuale interlocuzione con il ministero e di fuoriuscita attraverso strumenti come Anaspi, ricollocazione o prepensionamento. Servono proposte chiare che ci indichino quali politiche attive del lavoro si vogliono attuare in Sicilia, individuando strumenti, risorse, personale e competenze. La sensazione avuta oggi – prosegue Figuccia – è che siamo ancora all’anno zero”.

Ma davvero? E come mai?

Figuccia conclude così:

“Chiedo che si dia attuazione alle molteplici norme approvate in questi anni in Parlamento, rimettendo in campo le tutele delle leggi 24/76 e 25/93 nonché le previsioni di cui alle leggi 8/16, 8/17 e 10/18. Bisogna valutare le esperienze di chi per anni ha svolto la sua attività, distinguendo i percorsi di chi svolgerà l’attività di navigator e chi deve essere recuperato dalla macelleria di questi anni per essere reinserito nel mercato del lavoro”.

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