Ai signori del Tram di Palermo: per caso è stata liquidata la parcella per la Metropolitana Automatica Leggera?

13 ottobre 2019

La notizia – che ci ha molto colpito e che dovrebbe interessare chi, per lavoro, si occupa di verificare come vengono spesi i soldi pubblici – è veramente singolare. Ma davvero è stata liquidata una parcella per un’opera che non si farà? Forse a Palermo si progetta mobilità per i posteri? Davvero ironico e divertente l’articolo sui tanti aspetti (in parte ironici, in parte assurdi) di Sicilia in progress sulla mobilità a Palermo 

Torniamo sul Tram di Palermo, o meglio sulle tre nuove linee di Tram annunciate in pompa magna dall’amministrazione.

Fermo restando che noi aspettiamo sempre di capire se è normale realizzare le linee del Tram – peraltro nella più importante via della città, cioè in via Libertà, e poi anche in via Roma – senza la Via, sigla che sta per Valutazione di impatto ambientale e senza la Vas, Valutazione ambientale strategica (è noto che il centrosinistra, a Palermo gode di ampie libertà e di sconti speciali in materia di legalità, dalle elezioni comunali ai grandi appalti…);

fermo restando che noi aspettiamo che il TAR Sicilia entri nel merito del ricorso presentato da un nutrito gruppo di cittadini (sarebbe veramente singolare che se su tale pronunciamento si dovesse perdere ancora tempo, specialmente dopo che i giudici del CGA hanno invitato i colleghi del TAR alla “sollecita definizione del giudizio nel merito da parte del Tribunale competente”;

fermo restando che noi vogliamo leggere in un intervento della magistratura amministrativa che sì, si possono realizzare le linea di Tram che sconvolgono una città senza Via e senza Vas;

tutto ciò considerato ci sembra interessante riportare e commentare un articolo pubblicato da Sicilia in progress, sito di informazione in materia di lavori pubblici.

“L’amministrazione comunale di Palermo – leggiamo su Sicilia in progress – ha presentato il progetto definitivo dell’estensione della rete tranviaria con tre nuove linee. Grazie al filmato della conferenza stampa, che abbiamo condiviso in fondo all’articolo (e che i nostri lettori trovano qui), possiamo avanzare alcune peculiari considerazioni. Innanzitutto, partiamo dal problema fondamentale, per noi imprescindibile, che pone il progetto della nuova rete di mobilità fondata sul vettore tranviario: il suo rapporto con il progetto MAL (Metropolitana Automatica Leggera), da sempre preso in scarsa considerazione (è un eufemismo) dall’Amministrazione in carica. Al minuto 1:09 del filmato, grazie ad una azzeccata domanda di Davide Guarcello, il sindaco Leoluca Orlando rappresenta tutta la propria perplessità a causa degli elevati costi aggiungendo che (testuale) ‘sottoterra se lo gestisce qualcun altro!’… (?). Peccato che la MAL andrebbe realizzata in Project Financing, che le somme a carico pubblico, in compartecipazione, sarebbero persino inferiori a quelle previste per l’estensione tranviaria e che il gestore, per l’appunto privato, non sarebbe il Comune”.

Insomma, il sindaco Orlando dice che il progetto per la Metropolitana Automatica Leggera avrebbe costi elevati: poi, però, si scopre che costerebbe meno del Tram!

“Ancor più interessante – prosegue l’articolo di Sicilia in progress – la precisazione seguente di Giusto Catania, Assessore alla mobilità, il quale ci informa che ‘il progetto della MAL sarà valutato in fase di monitoraggio’ e che quindi ogni valutazione sulla MAL è rinviata al 2024 ‘quando avremo chiari i flussi di spostamento con la realizzazione del tram’ e ‘avremo chiaro ancora di più le esigenze della città in termini di spostamento’; allora si capirà ‘se la MAL servirà, non servirà, se sarà utile…’. Come dire: secoli di scienza ed economia dei trasporti andati in fumo. Se, infatti, occorre realizzare un’opera (TRAM) per capire se ne serve un’altra (MAL), magari sullo stesso tracciato (ecco perché!) chi scrive si chiede a cosa servano quei complicati algoritmi che calcolano, in tempi ben più brevi, flussi di traffico ben più complessi. Ed a costi ben più ridotti”.

Qui, a nostro avviso, Sicilia in progress esagera: citare gli algoritmi a Giusto Catania è come parlare di sinistra al PD, o come cercare di spiegare ai dirigenti nazionali di Rifondazione comunista che a Palermo il loro partito appoggia una Giunta comunale renziana in combutta con Salvatore ‘Totò’ Cardinale da Mussumeli e con i ‘residui bellici’ dell’ex Ministro Angelino Alfano…

Che ‘pizza’ i flussi di traffico che Giusto Catania insegue tra ‘Le nuvole’ di Aristofane!

“Chi li ha utilizzati (chi scrive è tra questi) – leggiamo ancora su Sicilia in progress – evidentemente non aveva capito nulla della materia. E con lui frotte di luminari che si sono ostinati, in questi ultimi due secoli, a spiegare ad ignari studenti, nelle università di tutto il mondo, che i flussi di mobilità possono essere simulati e quindi calcolati con una certa precisione. Magari superiore a quella adoperata dallo stesso assessore quando afferma che un bus elettrico può trasportare al massimo 50 persone, mentre il tram ne trasporta 250. Infatti i bus elettrici sono molto più capienti (addirittura fino a 120 posti per gli autosnodati da 18 m.) ed i tram un po’ meno (186 posti, per restare a Palermo)”.

“Insomma, tanto basta – leggiamo ancora su Sicilia in progress – per far comprendere, a chi ancora insiste sulla disponibilità dell’Amministrazione comunale a realizzare una VERA metropolitana a Palermo, che deve perdere ogni speranza. Meglio farebbero, Orlando ed i membri della sua giunta, a dirlo chiaramente ai cittadini palermitani, invece di ricorrere ad argomentazioni come quelle sopra rammentate; oppure, come abbiamo sentito, invocare l’inserimento del progetto nella ‘programmazione’. Cosa che vale poco o nulla, in assenza della volontà politica: chi avesse dubbi al proposito, consulti un Piano Triennale Opere Pubbliche qualsiasi, di una amministrazione pubblica qualsiasi, ne conti i progetti e valuti quanti sono realizzabili in un triennio”.

 

Segue una digressione sulla riqualificazione, argomento che in una Palermo piena di immondizia, dove all’impianto per il Trattamento meccanico biologico è stato inibita la produzione di compost (e quindi addio alla raccolta differenziata!), fa veramente ridere! 

“A proposito di riqualificazione – prosegue l’articolo di Sicilia in Progress –  concordiamo pienamente, invece, con Orlando e la sua giunta sulla necessità di togliere del tutto il traffico veicolare da strade cittadine centralissime come via Roma, pedonalizzandole integralmente. Ci chiediamo, al limite, dove dovranno passare i pedoni: se consideriamo che la sede tranviaria occupa almeno 7/8 metri di spazio, ed un altro paio se ne andrebbero per la prevista pista ciclabile, in una strada come via Roma, con carreggiata di larghezza variabile intorno agli 11 metri resterebbero i marciapiedi o qualcosa in più: un po’ deludente, come pedonalizzazione. Chissà se la metropolitana, con il suo vizio di correre sottoterra, sarebbe stata più utile in tal senso…”.

Via, ragazzi, ‘sto Tram di Palermo, oltre che un affare, sta diventando una barzelletta: una barzelletta che, unita ai parcheggi, fa in totale 450 milioni di euro.

Critica Sicilia in Progress anche sulla cementificazione di via Libertà:

“Su strade come via Libertà concordiamo invece con chi ha espresso perplessità circa il sostanziale snaturamento dell’arteria, che sarebbe trasformata in qualcosa di ben lontano dal viale alberato sognato dai rivoluzionari del 1848. Così come ci sentiamo di dissentire dalla soluzione adottata per via Marchese di Roccaforte, pedonalizzata per ‘vocazione naturale’, come abbiamo sentito dire. Chissà cosa ne penseranno i commercianti, che hanno la vocazione naturale a scaricare le loro mercanzie ogni giorno da mezzi su gomma, per rifornire i loro esercizi; o peggio, gli estensori del PGTU (tuttora vigente), che a pedonalizzare quest’arteria fondamentale per il traffico cittadino non pensavano neppure. D’altronde, quella di ignorare gli atti di programmazione in vigore sembra un’abitudine ben consolidata, dal momento che le linee tranviarie, almeno in parte, risultano incoerenti con il vigente PRG. Per quanto riguarda il PUMS, come sapete, non esisteva neanche all’atto della progettazione. Il Comune, che se n’è accorto in corso d’opera, ci sta lavorando… Ma di questo abbiamo già trattato e torneremo presto a riparlare delle nostre 9 osservazioni, che si aggiungono alle tante già presentate avverso questo strumento di pianificazione in fieri“.

“Bene farebbero – leggiamo ancora su Sicilia in Progress – a questo punto, i nostri amministratori, a considerare i mezzi di trasporto pubblico per quello che effettivamente sono: strumenti per la mobilità delle persone, e non panacee di tutti i mali. Ed a fare i conti con i numeri, piuttosto che con le opinioni, peraltro opinabili. A tal proposito, per chiudere in bellezza, qualcuno dovrebbe ricordare ai nostri amministratori che di studi sui flussi di traffico ne sono stati fatti parecchi a Palermo, ed anche in tempi recenti. L’ultimo, proprio allegato al progetto preliminare della MAL (visibile qui: https://www.comune.palermo.it/js/server/uploads/grandiopere/MPA1PPGPRINRT024.pdf ) riporta una stima di circa 12.300 passeggeri/ora sull’asse fondamentale della città, dove dovrebbe snodarsi la metropolitana”.

A questo punto arriva la notizia da Corte dei Conti:

“Uno studio realizzato (lo ricordiamo all’assessore Catania), senza l’ausilio di un monitoraggio quinquennale previa realizzazione di una linea tranviaria… E che questa Amministrazione – conclude Sicilia in progress – ha fatto proprio con la delibera n. 257 del 21/12/2017 con cui sanciva la presa d’atto dell’approvazione in Conferenza dei Servizi del progetto preliminare della MAL; atto propedeutico alla liquidazione della relativa parcella ai redattori del progetto. Soldi nostri, a quanto pare spesi inutilmente”.

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