Vittorio Feltri sugli sprechi nel Sud? Su Palermo e la Sicilia ha ragione!/ MATTINALE 410

27 settembre 2019

LETTERA A VITTORIO FELTRI/ Non è vero che in Sicilia non arrivano i fondi per le infrastrutture. E’ vero che le infrastrutture mancano: ma mancano in buona parte perché i soldi – un fiume di miliardi di euro pubblici – finiscono chissà dove. Facciamo il punto della situazione nella speranza che un grande giornale venga in Sicilia per sputtanare chi combina tutto quello che leggerete in questo scritto 

Ci capita spesso di non condividere le tesi di Vittorio Feltri. Però abbiamo deciso di scrivere questo articolo – che poi è una lettera a indirizzata al nostro collega – per onestà intellettuale e perché nutriamo la speranza che almeno lui denunci le schifezze che vanno in scena a Palermo e in Sicilia sui grandi lavori pubblici. Per la precisione, su opere eternamente in corso di realizzazione – che ora descriveremo – che servono soltanto a drenare fiumi incontrollati di denaro pubblico.

Pensavamo che con i grillini al Governo queste vergogne sarebbero finite. Invece notiamo che continuano. Sono continuate timidamente con il Governo tra grillini e Lega. E, da quello che abbiamo capito, riprenderanno alla grande con il Governo tra PD e gli stessi grillini.

E poiché non c’è nessuno che interviene, ci auguriamo che Vittorio Feltri faccia venire fuori queste vergogne.

Cominciamo.

Ieri sera abbiamo pubblicato una notizia a nostro modesto avviso sconcertante. Il vice Ministro delle Infrastrutture, il grillino siciliano Giancarlo Cancelleri, convoca una riunione a Roma per annunciare l’arrivo di altro denaro pubblico per la strada, forse superstrada (come diavolo l’hanno chiamata non lo sappiamo) Agrigento-Caltanissetta.

Sa qual è il problema, direttore Feltri? Che i lavori su questa strada vanno avanti da una decina di anni. A noi risulta che l’investimento superi 2 miliardi di euro! Non sappiamo se 2 miliardi di euro – circa 4 mila miliardi di vecchie lire – sia la cifra giusta per realizzare 70 Km di strada.

Quello che ricordiamo – perché ormai scriviamo da tanti anni – è che se nella Prima Repubblica qualcuno avesse detto che servivano 4 mila miliardi di lire per realizzare una strada di 70 Km l’avrebbero portato direttamente in manicomio.

Ma oltre a questa cifra sproporzionata, la cosa che lascia di stucco è che il grillino Cancelleri annuncia l’arrivo di altri soldi pubblici, senza specificare quanti e, soprattutto, senza porsi il problema – visto che al Ministero delle Infrastrutture è arrivato da pochi giorni – di quanti soldi sono stati spesi fino ad oggi per i lavori sulla Agrigento-Caltanissetta!

Dimenticavamo un particolare: siccome la Sicilia è una colonia, la gestione di questo lucroso appalto è andato a un grande gruppo nazionale. Questo è avvenuto quando la sinistra governata l’Italia e la Sicilia: e l’appalto, di certo casualmente, è finito al gruppo CMC che, come lei sa, significa Cooperative ‘rosse’.

Naturalmente – visto che i lavori vanno avanti da oltre dieci anni – i disagi per i cittadini siciliani sono enormi!

Passiamo alla strada Palermo-Agrigento. Anche su questa strada, o meglio, per rifare questa strada nessuno ha mai capito quanti miliardi di euro sono stati spesi. Ha letto bene, direttore Feltri: miliardi di euro!

Anche questa è una strada targata Governi di sinistra: e anche i lavori per questa strada sono finiti al gruppo CMC.

Ha scritto lo scorso anno Alfio Di Costa, che nella vita fa l’ingegnere:

“Quest’opera ha visto impegni di spesa spropositati con risultati scadenti. Basti pensare che solo per il rifacimento del tratto che va da Lercara Friddi a Bolognetta – è storia di questi anni – è stato speso oltre un miliardo di euro!”.

Per la cronaca, Bolognetta dista da Lercara Friddi dieci minuti di strada (non siamo ingegneri e non conosciamo con precisione il numero di Km).

Noi poniamo la seguente domanda: se pochi Km di strada, fino ad oggi, sono costati un miliardo di euro, quanto costerà, alla fine – supponiamo tra almeno una ventina di anni – il completamento di questa strada lunga 120 Km?

Ovviamente, non può immaginare i disagi per chi deve percorrere questa strada. Quello che le possiamo dire è che per arrivare da Palermo ad Agrigento in auto non passano meno di 4 ore e forse più. E sa perché? Perché oltre ai lavori in corso hanno riempito la strada di autovelox che colgono ‘occasione per multare gli automobilisti ad ogni piè sospinto!

Alfio Di Costa, lo scorso anno, in un’inchiesta che abbiamo pubblicato, ha raccontato la storia della strada Nord-Sud. E’ la strada che dovrebbe collegare il nord con il sud della Sicilia. Lo sa, direttore Feltri, qual è il bello di questa strada? Lei ci prende in parola se le diciamo che i lavori sono cominciati alla fine degli anni ’50 del secolo passato e non sono ancora stati ultimati?

Non ci chieda quanto è costata fino ad oggi questa strada perché nessuno lo sa. L’unica cosa certa – una delle poche certezze della Sicilia – è che i lavori “vanno avanti”, supponiamo verso l’infinito.

Poi c’è il periplo autostradale mancato. E’ il progetto degli anni ’50: realizzare il periplo autostradale in Sicilia.

Per ora, bene o male (più nel male che nel bene) ci sono la Palermo-Mazara del Vallo-Trapani, la Palermo-Messina (o quasi), la Messina-Catania, la Catania-Siracusa. E’ in corso di realizzazione, da almeno un ventennio, la Siracusa-Gela (anche in questo caso, nessuno sa quale sia stato il costo fino ad oggi).

Non sappiamo se entro questo secolo il periplo autostradale verrà chiuso con la Gela-Mazara del Vallo.

Sa cos’hanno pensato a Roma e in Sicilia mentre si continuano a spendere fiumi di soldi per queste strade per lavori che non finiscono mai? Di aprire un nuovo fronte: realizzare l’autostrada Catania-Ragusa.

Noi abbiamo detto: ma come, non è ancora stata completata la già citata Nord-Sud, il periplo autostradale è ancora aperto, non si capisce che fine faranno la Agrigento-Caltanissetta e la Palermo-Agrigento e volete aprire i cantieri di un’altra strada?

Ovviamente ci hanno preso per anti-siciliani e ‘nemici’ del progresso in Sicilia. Pazienza: ce ne siamo già fatti una ragione.

Andiamo alle opere ferroviarie. Noi diciamo che le Ferrovie hanno abbandonato la Sicilia. Tutto vero. Però i soldi pubblici per le opere ferroviarie, nella nostra Isola, non sono mancati.

Pensiamo soltanto alla Circumetnea. E’ una linea ferroviaria che dovrebbe girare attorno all’Etna. L’opera non è sbagliata: anzi. Il problema è che i lavori sono iniziati ai tempi di Pindaro, quando l’Etna era “la montagna del cielo”: e da allora non si sono più fermati.

Non crediamo che esistano sul Pianeta Terra ingegneri e matematici in grado di calcolare quanto denaro pubblico sia stato speso per la Circumetnea. Quello che sappiamo è che, un anno sì e l’altro pure, ci sono stanziamenti per quest’opera.

Andiamo alle opere ferroviarie di Palermo.

Non sappiamo da quanti anni sono in corso i lavori del Passante ferroviario di Palermo. L’opera – anche in questo caso – non è sbagliata. Dovrebbe collegare Palermo con l’aeroporto falcone-Borsellino (già Punta Raisi) e Palermo con Cefalù: il tutto con una ventina di fermate in città.

Non sappiamo da quanti anni tale opera sia in fase di realizzazione (abbiamo perso il conto). E non conosciamo nemmeno la cifra spesa fino ad oggi: sembra un miliardo e 200 milioni di euro, ma a nostro avviso potrebbe essere una cifra maggiore.

Non può immaginare, direttore Feltri, i disagi creati alla città. Un intero quartiere è stato evacuato perché i palazzi sono stati lesionati. Per non parlare del tratto in via di realizzazione a due passi dal Palazzo Reale dove i lavori sono fermi perché nessuno si è ricordato che nel sottosuolo di Palermo scorrono due fiumi (nessuno, ovviamente, è responsabile: ci mancherebbe!).

Quello che possiamo dire è che, dopo una montagna di soldi pubblici spesi, non c’è nemmeno il raddoppio ferroviario con l’aeroporto. E le fermate cittadine funzionano a singhiozzo in attesa del completamento dei lavori. Caos su caos.

Poi c’è la folle chiusura dell’Anello ferroviario. Un tratto di ferrovia che, nel passato, attraversava la città. Lo hanno riesumato, finanziato e hanno iniziato i lavori.

Il tracciato non arriva a 10 Km. Fino ad oggi sono stati spesi oltre 120 milioni di euro. I lavori sono, sì e no, al 20%. Pensi, direttore Feltri, che per un’opera che nessuno sa da chi verrà gestita hanno distrutto la più importante Piazza della città: Piazza Castelnuovo nota anche come Piazza Politeama: hanno tagliato gli alberi e hanno sventrato mezza Piazza Politeama per realizzare una stazione ferroviaria!

Naturalmente i lavori sono interrotti anche se è stata annunciata la ripresa degli stessi lavori (cioè un’altra barca di soldi pubblici!).

Ma il vero scandalo, direttore Feltri, sono i circa 15 Km di Tram realizzati in quattro e quattr’otto per la ‘modica’ somma di 320 milioni di euro!

Si informi con i suoi amici ingegneri trasportisti: chieda se è normale che una strada ferrata, in città, senza gallerie, possa costare 20 milioni di euro al Km!

Queste sono le ‘magie’ del Comune di Palermo: perché è il Comune di Palermo, retto dal centrosinistra di Leoluca Orlando – con i grillini nel ruolo di paraninfi – a gestire il ‘giocattolo’ Tram.

Particolare non secondario: il costo di 320 milioni di euro è stato caricato sui fondi europei: con l’Unione Europea che non ha trovato esoso il costo di 15 km di Tram cittadino pari a 320 milioni di euro!

Attenzione, direttore Feltri: 320 milioni di euro solo per le strade ferrate cittadine, perché la carrozze sono state acquistate prima dalla precedente Giunta comunale di centrodestra.

Sì, il Tram di Palermo è l’unico caso al mondo in cui le carrozze sono state acquistate dieci anni prima della realizzazione della strada ferrata. Anche le carrozze, ovviamente, sono costate una barca di soldi!

Non contento dei 15 Km di Tram costati 320 milioni di euro, con le carrozze che girano a vuoto per molte ore del giorno (sempre per la cronaca, la gestione di questi 15 Km di Tram semi-fantasma costano alla collettività, cioè ai cittadini di Palermo che non lo sanno perché pagano con esose tasse e imposte comunali, oltre 10 milioni di euro all’anno!), il Comune di Palermo ha progettato altre sette tratte di Tram!

I soldi? 200, forse 300 milioni di euro. Da dove arrivano? Per lo più dall’Unione Europea. Sa cosa abbiamo scoperto? Che l’azienda che deve vendere le carrozze era già convinta di aver concluso l’affare ancor prima che le autorità autorizzassero le nuove sette tratte di Tram!

Le sembra una cosa impossibile? Allora legga questo articolo e si diverta.  

Foto tratta da Bergamo News

 

 

 

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