Perché un accordo tra Renzi e Berlusconi avrebbe effetti elettorali dirompenti nel Sud e in Sicilia/ MATTINALE 405

20 settembre 2019

Non sappiamo se Renzi, oggi con le mani libere, completerà l’operazione ‘Patto del Nazareno’. Ma sappiamo che se ‘chiuderà’ un patto con Berlusconi, ebbene, avrà a disposizione quello che fino ad oggi non ha avuto: la possibilità di entrare al Sud. Ricordiamoci che, dalla caduta della cosiddetta Prima Repubblica, Berlusconi ha sempre avuto grande ascendenza nel Mezzogiorno. Non certo per questioni di empatia… 

Com’era prevedibile, una volta fatto nascere il Governo Conte bis, utilizzando in modo machiavellico sia i grillini sempre più allo sbando, sia le ‘alte autorità’ istituzionali, Matteo Renzi ha dato vita al suo nuovo partito. La seconda mossa, a questo punto, potrebbe essere un ‘Patto’, se non una fusione, con Forza Italia di Berlusconi. Noi, per motivi che proveremo a illustrare di seguito, ci auguriamo che questo accordo non vada in porto, perché per il Sud e per la Sicilia sarebbe disastroso. Ma confessiamo che siamo pessimisti. A nostro modesto avviso, dopo le elezioni regionali in Umbria, Renzi e Berlusconi faranno qualcosa insieme.

Va detto che, fino all’ultimo, esponenti del PD e commentatori vicini a questo scalcagnato partito hanno capito poco o nulla delle intenzioni di Renzi e della sua vera forza. Il giorno in cui l’ex segretario del PD ed ex capo del Governo ha annunciato la scissione, invece di stupirsi e di interrogarsi sul perché renziani di ferro restavano dentro il PD, quasi quasi gioivano perché Renzi con la sua nuova creatura politica si era portato dietro “solo una trentina di parlamentari”.

Oggi i parlamentari nazionali del PD che hanno seguito Renzi sono diventati una cinquantina e, a quanto pare, alcuni sono rimasti nel PD per conto dello stesso Renzi a dare da ‘palo’…

Ma in questa sede ci interessa poco o punto il PD e la fine che farà (che sarà molto simile alla fine che farà il Movimento 5 Stelle: a nostro avviso – cosa che scriviamo da quando Beppe Grillo ha imposto al ‘suo’ Movimento l’alleanza con il PD – quello che resta del Partito Democratico e i grillini si fonderanno per diventare insieme ininfluenti al prossimo passaggio elettorale).

Noi proveremo a capire che succederà nel Sud se – come noi ipotizziamo – Renzi e Berlusconi daranno vita al ‘Patto del Nazareno’ atto secondo.

Renzi, nella passata legislatura, ha guidato quello che è stato, in assoluto, il Governo più antimeridionale nella storia della Repubblica italiana. Mai nessun esecutivo nazionale ha penalizzato il Mezzogiorno come hanno fatto Renzi e i suoi sodali. Se oggi in televisione – e questo è uno dei tanti esempi – spuntano servizi televisivi in cui si devono imprese agricole del Nord Italia che coltivano il grano duro Senatore Cappelli, ebbene, questo lo dobbiamo al Governo Renzi.

Poi magari si scopre che è una grande presa in giro: ma intanto sono lì: intanto, guarda caso ai tempi del Governo Renzi, una delle più importanti varietà di grano duro, ovvero la citata Senatore Cappelli – forse la migliore varietà per la produzione di pasta di alta qualità, gloria e vanto del Sud Italia, è stata privatizzata da un’impresa del Nord Italia, che ne ha fatto un monopolio!

Renzi, nel Sud, non è forte. Proprio per cercare di recuperare il consenso che nel Mezzogiorno non ha, ha imposto come Ministro la pugliese Teresa Bellanova, accompagnando tale designazione con un’operazione mediatica imperniata sul passato di questa donna del Sud, le sue battaglia contro il caporalato e bla bla bla.

Tutto inutile, perché la signora Bellanova, non appena si è insediata al Ministero delle Politiche agricole, è già venuta fuori al ‘naturale’, plaudendo alla ratifica del CETA (il disastroso accordo commerciale tra UE e Canada che sta massacrando l’agricoltura del Sud Italia) e aprendo agli Organismi Geneticamente Modificati (OGM) che l’Unione Europea ammette e l’Italia no.

Insomma, non è con Teresa Bellanova che Renzi recupererà voti al Sud.

Per Renzi, l’unico modo per entrare al Sud è trovare un interlocutore in grado di dialogare con i ‘mondi sommersi’ dello stesso Sud. E l’unico politico che, dopo la caduta della cosiddetta Prima Repubblica, riesce, anche in momenti di grande difficoltà, a dialogare con questi ‘mondi’ è Berlusconi.

Già alle elezioni europee e alle elezioni politiche del 1994 Berlusconi otteneva grandi successi elettorali al Sud e in Sicilia. Si è sempre parlato di rapporti tra Berlusconi e i settori, come dire?, non esattamente sani di Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Ci sono state inchieste della magistratura e anche arresti e condanne di personaggi legati a Forza Italia nel Sud e in Sicilia.

Ma questo non ha mai scalfito il rapporto elettorale tra Berlusconi e il Sud. Per un motivo semplice: perché in una realtà abbandonata dallo Stato – e il Sud, a partire dalla Seconda Repubblica, è stato totalmente abbandonato dallo Stato – è chiaro che ogni realtà ‘particolare’ del Sud, con le proprie specificità, non può che seguire il potere e il denaro. 

Il problema è proprio questo: Renzi oggi è di nuovo al potere e Berlusconi ha il denaro. E, insieme, possono gestire il potere mediatico delle televisioni dello stesso Berlusconi. Non è una cosa da poco: anzi. E i protagonisti dei ‘mondi sommersi’ di Campania, Puglia, Calabria e Sicilia queste cose le capiscono al volo. 

Noi siamo molto contenti della nascita del Movimento 24 agosto che il 13 ottobre, a Cosenza, si strutturerà in un nuovo soggetto politico del Sud. E siamo convinti che tanti elettori del Mezzogiorno, stanchi dei partiti politici nazionali che, o ‘rapinano’ il Sud (come hanno fatto, a turno, centrodestra o centrosinistra), o promettono promettono e non mantengono gli impegni che assumono (vedi la delusione provocata dai grillini, dall’ILVA di Taranto alla TAP in Salento, dal grano duro del Sud e della Sicilia alla finta opposizione al CETA, fino al vergognoso mancato stop alle trivelle, per citare solo alcuni esempi), seguiranno Pino Aprile e i tanti altri protagonisti di questa avventura.

Ma sentiamo il dovere – proprio perché nella nostra Isola abbiamo visto più volte in azione Berlusconi e la sua grande capacità di dialogare con la ‘vecchia Sicilia’ – di avvertire i nostri amici del Movimento 24 agosto che l’eventuale alleanza tra Renzi e Berlusconi creerà non pochi problemi al Sud.

Alle ultime elezioni europee Berlusconi candidato in Sicilia veniva dato per spacciato. Nessun candidato di questa lista lo faceva votare. In solitudine abbiamo scritto che Berlusconi candidato nella nostra Isola non avrebbe mai fatto una pessima figura: e infatti è stato il primo degli eletti!

Insomma, lo ribadiamo: se potere, denaro e potenza mediatica si ritroveranno insieme al Sud, la risposta dei ‘mondi sommersi’ sarà esattamente uguale  a quella di un’equazione chimica. E, paradossalmente, la povertà del Sud, invece di aiutare la buona politica, potrebbe rafforzare quegli stessi ‘mondi sommersi’ che oggi sono gli unici in grado di dare risposte a una miseria economica e sociale in crescita.

Le mani di Lega e industriali sul grano duro del Sud e sulla CUN? Sui grani antichi non basta la parola!

 

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