In Sardegna valorizzano le tratte ferroviarie a scartamento ridotto, in Sicilia le abbiamo abbandonate

9 agosto 2019

Un articolo di Sardiniapost ci consente di misurare la differenza – che è culturale prima che politica e amministrativa – tra la classe politica della Sardegna e la classe politica siciliana. In Sardegna c’è amor proprio e senso dell’appartenza. In Sicilia la politica esprime solo affarismo e disinteresse verso le infrastrutture ferroviarie del passato e, in generale, verso il territorio 

Stamattina abbiamo pubblicato un articolo nel quale diamo notizia di una meritoria iniziativa del Comune di Taormina, che sta puntando sui bus elettrici, in contrapposizione al Comune di Palermo, dove vanno invece in scena lucrosi appalti ferroviari, nel nome del Tram, che hanno distrutto e continuano a distruggere la città. Ora segnaliamo una differenza tra Sicilia e Sardegna. Tema: le linee ferroviarie a scartamento ridotto: abbandonate in Sicilia, valorizzate in Sardegna.

“A una settimana esatta dall’entrata in vigore delle modifiche alla legge nazionale – leggiamo in un articolo di Sardiniapost – il Trenino verde, gestito dall’Arst, riparte con la prima corsa Arbatax-Gairo. Domani, venerdì 9 parte la Macomer-Bosa e domenica 11 le tratte Madas-Laconi e Tempio-Palau. Già pronto il calendario dei prossimi 18 mesi nei quali sulle strade ferrate a scartamento ridotto dell’Isola il convoglio turistico percorrerà oltre 55mila chilometri: 122 corse sono previste sino alla fine del 2019, mentre nel 2020 sono 365 le corse programmate, con un picco nella stagione estiva tra a luglio e agosto (73 per ciascun mese). Per ora c’è la possibilità di acquistare fino a settembre 2019, ma il periodo di prenotazione verrà esteso, nel giro di poche settimane, a tutto il 2020″.

In Sardegna, a differenza di quanto avviene in Sicilia, sanno valorizzare il patrimonio rappresentato dalle linee ferroviarie del passato facendone un volano dello sviluppo turistico:

“Non posso che essere soddisfatto – dice l’assessore regionale dei Trasporti Giorgio Todde – il Trenino verde è uno strumento strategico per trasferire l’economia turistica delle coste verso i paesi dell’interno, nella situazione attuale ci siamo impegnati per mettere Arst nelle migliori condizioni di operare, ma sappiamo che questo attrattore turistico ha un grande potenziale di sviluppo che vogliamo cogliere”.

“Non siamo stati ad aspettare lo sblocco della normativa nazionale per metterci al lavoro – aggiunge l’amministratore unico di Arst Chicco Porcu – in questi mesi abbiamo lavorato intensamente sia per mantenere in ordine l’infrastruttura, ma soprattutto per innovare l’approccio commerciale. Vogliamo che i servizi del Trenino Verde siano sempre più attrattivi, più facili da acquistare, maggiormente integrati con i servizi turistici ad alto valore aggiunto che si accompagnano a quelli di trasporto”.

In Sardegna non solo valorizzano le tratte ferroviarie a scartamento ridotto, glorie e vanto delle ferrovie del passato, ma provano anche a collegare le aree costiere con le aree interne.

In Sicilia, invece, la chiusura e il successivo abbandono delle tratte ferroviarie a scartamento ridotto hanno solo prodotto la corsa a sostituire i treni con gli inquinanti trasporti su gomma, con lauti contributi a fondo perduto della Regione per chi si è accaparrato le tratte.

Scelte politiche miopi, affaristiche, degne di una politica di ‘saccunari’.

Il risultato, oggi – a parte qualche tentativo di recuperare qualcosa – è doppiamente fallimentare.

Il sostanziale default della Regione siciliana ha ridotto drasticamente i contributi a fondo perduto per il trasporto gommato, che oggi è carente.

Mentre l’altrettanto sostanziale default delle ex Province siciliane ha determinato l’abbandono della viabilità interna.

I pochi treni servono solo una porzione minima della Sicilia, con tempi di percorrenza elevati e, in alcuni casi, allucinanti.

Mentre il sistema autostradale e stradale è in massima parte disastroso. Frutto della fallimentare gestione delle autostrade sia da parte dell’ANAS, sia da parte della Regione tramite il CAS (Consorzio Autostrade Siciliane).

Per non parlare della delirante gestione degli appalti per le strade Palermo-Agrigento e Agrigento-Caltanissetta che, fino ad oggi, sono solo serviti a ‘bruciare’ una barca di fondi pubblici.

Sicuramente, in Sardegna, avranno anche problemi con le strade. Noi, invece, in Sicilia, non abbiamo né strade, né treni degni di questo nome. E non siamo stati nemmeno capaci di valorizzare le tratte ferroviarie a scartamento ridotto.

La politica siciliana è veramente disastrosa!

QUI L’ARTICOLO DI SADINIAPOST SULLA VALORIZZAZIONE DELLE RATTE FERROVIARIE A SCARTAMENTO RIDOTTO DELLA SARDEGNA

Foto tratta da castelvetranoselinunte.it

 

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