Gli incendi in Sicilia: i punti oscuri del fuoco di Ciaculli e le responsabilità del Governo regionale

6 agosto 2019

La storia dei piromani non può fare venire meno le responsabilità del Governo regionale segnalate dal sindacato SIFUS. Ci sono precise denunce alla magistratura presentate dalla citata organizzazione sindacale. I rappresentanti dell’attuale Governo regionale, oltre alle dichiarazioni in stile ‘Libro Cuore’, dovrebbero replicare, con dati di fatto, alle gravissime lacune nel servizio antincendio denunciate dal SIFUS     

Ricordate l’incendio di venerdì scorso sui monti che sovrastano la contrada di Ciaculli, a Palermo? Ne abbiamo scritto, sempre venerdì, alle 11 di sera. Torniamo sulla vicenda perché, dopo alcune verifiche, vogliamo porre qualche domanda. Giusto per capire di chi possono essere le responsabilità. Siccome ormai è stato dato per assodato che la responsabilità degli incendi che hanno colpito nei giorni scorsi la Sicilia è dei “piromani”, mentre i Governanti siciliani si sono auto-assolti, ci sembra corretto raccontare quello che abbiamo verificato nell’incendio dei monti che sovrastano Ciaculli e illustrare le responsabilità, individuate e denunciate alla magistratura, dal sindacato SIFUS.

Cominciamo con l’incendio dei monti che sovrastano contrada Ciaculli. Noi abitiamo a Palermo. Da una terrazza di Piazza Principe di Camporeale, alle otto di sera, abbiamo visto i primi fuochi sui monti che sovrastano Ciaculli. Il sole stava tramontando e, man mano che la luce veniva meno, si vedevano i piccoli fuochi nella parte bassa dei monti.

Più passava il tempo, più i fuochi salivano verso la parte alta dei monti.

Alle 22 e 45, quando abbiamo buttato giù le poche righe dell’articolo che abbiamo pubblicato subito dopo, le fiamme si erano già diffuse nella parte alta dei monti.

La cosa strana – molto strana – è che, dalle testimonianze che abbiamo raccolto (e tra queste anche qualche commento su Facebook), sembra che già a mezzogiorno di venerdì, da contrada Ciaculli si vedevano già i primi fuochi e il primo fumo.

La cosa, lo ribadiamo, è un po’ strana, perché noi, come già accennato, ricordiamo benissimo di aver visto i primi fuochi, nella parte bassa dei monti che sovrastano contrada Ciaculli, alle otto di sera.

Se è vero che le prime fiamme erano presenti a mezzogiorno di venerdì, qualcuno deve essersene accorto.

Le autorità sono intervenute e hanno spento questi fuochi che sono ripresi al tramonto del sole? O per otto ore – da mezzogiorno alle venti – nessuno è intervenuto?

Ce lo chiediamo perché, a nostro modesto avviso, nella foga di cercare i “responsabili” degli incendi subito definiti “di natura dolosa” si stanno perdendo di vista due dati oggettivi: la tempestività degli interventi per domare le fiamme e le condizioni che creano i presupposti per lo svilupparsi degli incendi boschivi.

Nel caso dell’incendio dei monti che sovrastano Ciaculli sarebbe interessante capire cosa è stato fatto dalle ‘autorità’ da mezzogiorno alle due-tre ore successive, quando sono state segnalate le prime fiamme; e sarebbe interessante capire cosa è stato fatto dalle 20 alle 23, quando il fuoco – e questo l’abbiamo visto non i nostri occhi – è aumentato di intensità.

Passiamo alla seconda questione: l’auto-assoluzione degli attuali governanti regionali. Sì, dobbiamo fare i nostri ‘complimenti’ a tutto l’attuale Governo regionale, che fino ad oggi è riuscito a nascondere le proprie responsabilità, che sono in perfetta linea con le responsabilità – in ordine, sempre, agli incendi boschivi – del Governo che l’ha preceduto.

Ci permettiamo di segnalare a chi indaga per trovare i responsabili degli incendi dei giorni scorsi che le fiamme, nelle aree boscate e, in generale, in qualunque area, si propagano se il territorio è stato abbandonato: le fiamme si propagano se il sottobosco – nel caso di un’area boscata – non è stato ripulito: le fiamme si propagano se le erbe secche e le sterpaglie non sono state rimosse: le fiamme si propagano velocemente se i viali parafuoco non sono stati realizzati!

Questo vale per le aree boscate di competenza della Regione.

Nel caso delle aree private, magari in prossimità di centri abitati, è il Comune che deve segnalare il possibile pericolo ai proprietari dei fondi e, in caso di mancato intervento dei privati, è il Comune che deve intervenire.

Se il fuoco, in alcune zone della Sicilia, è arrivato a lambire i centri abitati, sarebbe interessante capire che cosa hanno fatto – o non hanno fatto – i Comuni!

Tornando alle aree boscate gestite dalla Regione siciliana, riportiamo qui di seguito una dichiarazione del segretario generale del SIFUS Confali, Maurizio Grosso:

“Almeno il 50% delle responsabilità degli incendi vanno imputate al governo Musumeci. Per queste ragioni, stiamo presentando esposti-querele in tutte le Procure della repubblica siciliane”.

“Quando la Sicilia viene investita come in questi giorni da copiosi incendi boschivi che devastano il patrimonio forestale (200 ettari negli ultimi 4 giorni) – commenta sempre Grosso – mettendo a rischio le abitazioni e anche la stessa incolumità fisica dei cittadini è fin troppo facile accollarne le responsabilità ai ‘piromani’, come ha fatto il presidente della Regione siciliana, on. Musumeci. Tuttavia, accollare le responsabilità degli incendi ai piromani va bene per l’uomo della strada, ma non va assolutamente bene per il presidente della Regione a cui la legge ha affidato la gestione complessiva del comparto forestale”.

“Il presidente Musumeci, infatti – prosegue il segretario del SIFUS – prima di accollare le responsabilità degli incendi ai promani, che vanno smascherati prima possibile e colpiti con pene più severe, deve prendere atto della incapacità oggettiva del suo Governo a gestire il settore forestale sia per quanto attiene il servizio di manutenzione che quello relativo allo spegnimento degli incendi. Se il patrimonio boschivo siciliano, per almeno il 60% , è privo di viali parafuoco e di opere di manutenzione del sottobosco, se la maggior parte dei forestali è tenuta a casa mentre i boschi bruciano, se gli addetti allo spegnimento degli incendi sono dentro squadre di pronto intervento incomplete, dispongono solo del 60% dei mezzi poiché il 30% sono in attesa di essere riparati e 10% senza copertura assicurativa, se parte dei lavoratori sono ancora privi dei necessari dispositivi di sicurezza e senza le necessarie cassette mediche previste dalla norma, ci spieghi, il presidente della Regione on. Musumeci: come si fa a dissuadere i piromani quando tutto sembrerebbe preparato apposta per facilitare le loro azioni criminali?”.

“Se un ladro rapina una banca – scrive sempre Grosso – la responsabilità oggettiva del reato commesso è certamente da imputare al rapinatore; ma se il ladro trova il 60% delle banche con le porte aperte, senza telecamere e con i vigilantes disarmati, la responsabilità va o no divisa, in parti uguali, tra il ladro e chi è incapace di gestire il sistema di sicurezza delle banche?”.

Per il SIFUS “almeno il 50% delle responsabilità degli incendi va imputato al governo Musumeci. Per queste ragioni – conclude Grosso – stiamo presentando esposti-querele in tutte le Procure della Repubblica siciliane: il segretario regionale settore forestale, Giuseppe Fiore, e il segretario provinciale, Pietro Di Giovanni, hanno già proceduto a presentarle a Palermo, Catania e Trapani”.

Egregi governanti siciliani: il fatto che le denunce del SIFUS non trovino larga eco nel mondo dell’informazione non significa che non ci sono: ci sono e pesano come macigni!

 

 

Foto tratta da open.online 

 

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