Sul Titanic

Per non dimenticare il sacrificio di Rocco Chinnici

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Noi ricordiamo il grande magistrato con le parole con le quali illustrava la genesi della mafia. Parole importanti, che ci ricordano che la mafia “nasce e si sviluppa subito dopo l’unificazione del Regno d’Italia”

Il 29 luglio del 1983, alle 8 del mattino, una tremenda esplosione provocò la morte del giudice Rocco Chinnici, del maresciallo dei carabinieri, Mario Trapassi, dell’appuntato Salvatore Bartolotta e del portiere dello stabile di via Pipitone Federico, Stefano Li Sacchi. L’unico superstite fu Giovanni Paparcuri, l’autista.

Rocco Chinnici aveva capito che ormai parlare di mafia significava parlare di economia: aveva capito che i grandi delitti erano strettamente legati.

Su altri giornali troverete ampie ricostruzioni di questa strage. Noi vogliamo ricordare Rocco Chinnici per la grande conoscenza che aveva della mafia e della sua storia. E lo facciamo con le parole con le quali il grande magistrato descriveva la genesi della mafia siciliana:

“Prima di occuparci della mafia del periodo che va dall’unificazione del Regno d’Italia alla prima guerra mondiale e all’avvento del fascismo, dobbiamo brevemente, ma necessariamente premettere che essa come associazione e con tale denominazione, prima dell’unificazione, non era mai esistita in Sicilia… La mafia … nasce e si sviluppa subito dopo l’unificazione del Regno d’Italia”.

QUI WIKIPEDIA SU ROCCO CHINNICI 

 

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