Per non dimenticare il sacrificio di Rocco Chinnici

29 luglio 2019

Noi ricordiamo il grande magistrato con le parole con le quali illustrava la genesi della mafia. Parole importanti, che ci ricordano che la mafia “nasce e si sviluppa subito dopo l’unificazione del Regno d’Italia”

Il 29 luglio del 1983, alle 8 del mattino, una tremenda esplosione provocò la morte del giudice Rocco Chinnici, del maresciallo dei carabinieri, Mario Trapassi, dell’appuntato Salvatore Bartolotta e del portiere dello stabile di via Pipitone Federico, Stefano Li Sacchi. L’unico superstite fu Giovanni Paparcuri, l’autista.

Rocco Chinnici aveva capito che ormai parlare di mafia significava parlare di economia: aveva capito che i grandi delitti erano strettamente legati.

Su altri giornali troverete ampie ricostruzioni di questa strage. Noi vogliamo ricordare Rocco Chinnici per la grande conoscenza che aveva della mafia e della sua storia. E lo facciamo con le parole con le quali il grande magistrato descriveva la genesi della mafia siciliana:

“Prima di occuparci della mafia del periodo che va dall’unificazione del Regno d’Italia alla prima guerra mondiale e all’avvento del fascismo, dobbiamo brevemente, ma necessariamente premettere che essa come associazione e con tale denominazione, prima dell’unificazione, non era mai esistita in Sicilia… La mafia … nasce e si sviluppa subito dopo l’unificazione del Regno d’Italia”.

QUI WIKIPEDIA SU ROCCO CHINNICI 

 

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