Raffa (FABI): “Unicredit viola la Costituzione, intervenga Mattarella”

25 luglio 2019

Si fa sempre più rovente il clima attorno ad Unicredit, il gruppo bancario che alla Sicilia, in verità, ha sempre dato poco e preso molto. Poche assunzioni, l’annuncio di un piano di esuberi e, adesso, anche problemi per chi sciopera. Ma la FABI siciliana passa all’attacco e si rivolge al presidente della Repubblica   

Il Coordinatore della FABI Sicilia, Carmelo Raffa, interviene a proposito della decisione del Gruppo Unicredit di non consentire ad alcuni lavoratori che sono in ferie di esercitare il diritto di sciopero nella giornata del 29 luglio. In tale giornata le organizzazioni sindacali FABI, Fisac Cgil, First Cisl e Unisin hanno indetto uno sciopero per tutti i lavoratori di Messina e Provincia.

Raffa, che nei giorni scorsi non ha esitato a criticare gli esuberi annunciati da Unicredit, aggiunge:

“Il comportamento di Unicredit è assurdo non solo viola le leggi e gli accordi vigenti, ma addirittura l’articolo 40 della Costituzione Italiana che garantisce il diritto di sciopero”.

Le Rappresentanze Sindacali Aziendali hanno ancora una volta diffidato l’Azienda “dall’astenersi da questo ignobile comportamento che è chiaramente di carattere antisindacale”.

Carmelo Raffa va al di là, perché ritiene che “il diritto di sciopero sia sacrosanto” e chiama in causa il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che è il custode della Costituzione italiana. Il leader della FABI siciliana chiede al presidente della Repubblica un intervento al fine d’impedire al secondo Gruppo bancario italiano di commettere una palese violazione delle norme.

Infine il sindacalista chiama in causa il CEO di Unicredit Mustier per sapere se è stato lui a impartire questa disposizione e se ciò si rivelasse vera.

“Bene ha fatto il Segretario Generale della FABI – conclude Raffa – ad affermare che Mustier, si sente Alessandro Magno!”.

La Sicilia non è molto fortunata con Unicredit, se è vero – come ha detto lo scorso febbraio lo stesso Raffa – che di assunzioni, dalle nostre parti, se ne sono viste poche.

Adesso arrivano anche i problemi per chi sciopera. Insomma…

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