La Sicilia ha un ‘primato’: è l’unica Regione italiana a non aver tagliato i vitalizi agli ex parlamentari!

11 luglio 2019

Lo fa notare in un post su Facebook il parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle eletto in Sicilia, Aldo Penna. Che invita il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, a farsene una ragione. Ma possibile che i peggiori primati debbano sempre toccare alla Sicilia? Le ‘pressioni’ di chi si vedrà dimezzati i ricchi vitalizi…

La Sicilia è l’unica Regione italiana a non aver ancora tagliato i vitalizi degli ex parlamentari. Di questo, senza dubbio, il ‘merito’ va ascritto all’attuale presidente del’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè.

Lo ricorda in un post su Facebook il parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle eletto in Sicilia, Aldo Penna:

“Manca solo la Sicilia.
È triste, ignobile, terribile, ma vero: solo la Sicilia ancora non ha mollato i vitalizi.
E dire che anche la Cassazione ci ha dato ragione, respingendo il ricorso di tutti quegli ex parlamentari che proprio non volevano lasciarlo il privilegio.

Quali scuse si inventerà ancora Gianfranco Micciché?

Micciché fattene una ragione e datti una mossa: i siciliani PRETENDONO il cambiamento”.

Il post è accompagnato dalla foto che vedete sopra. Segue un link che porta ad un articolo di Sicilia a 5 Stelle:

“Un’altra bordata contro i vitalizi. Ormai questo odioso privilegio dal sapore medievale sembra avere fatto finalmente il suo tempo, ed era ora. Speriamo che questo messaggio arrivi anche all’Ars, dove i partiti sono vergognosamente refrattari all’argomento taglio”.

Lo affermano i deputati del M5S all’Ars Giancarlo Cancelleri e Jose Marano, componenti della commissione Vitalizi di Palazzo dei Normanni, commentando la bocciatura del ricorso di un ex parlamentare avverso la delibera dell’ufficio di presidenza di Montecitorio che aveva decurtato il suo vitalizio del 44 per cento.

“Miccichè e tutti coloro che si ostinano a difendere con le unghie e con i denti questo privilegio – dicono i due deputati – se ne facciano una ragione. I tempi sono ormai più che maturi per il taglio degli assegni. Anche la Consulta recentemente si è pronunciata a favore della legittimità del taglio. A questo punto non ci sono più alibi. Se la Sicilia continuerà ad accampare scuse dovrà spiegarlo ai siciliani, specie a quelli che pur avendo lavorato per anni usufruiscono di pensioni da fame o, peggio, una pensione non la vedranno mai”.

“Potevano essere tra i primi a tagliare – continuano Cancelleri e Marano – invece, grazie a Micciché e ai suoi ingordi compari, ci andrà bene se arriveremo per ultimi. Oltre a noi solo in Trentino non hanno adottato alcun provvedimento di ricalcolo. Così, grazie all’arroganza dei nostri politici rischiamo di mettere a rischio milioni di finanziamenti da parte dello Stato, cosa che equivarrà al taglio o alla drastica riduzione di servizi per i siciliani. In pratica, per salvaguardare i privilegi di pochi si rischia di tagliare i diritti di molti. È semplicemente vergognoso”.

Onorevole Miccichè, non è che i grillini hanno tutti i torti? Lo sappiamo che verrà tagliato anche il suo prossimi vitalizio. Ma questo non può bloccare il Parlamento siciliano.

Detto questo, sarebbe ingiusto prendersela con il solo Miccichè. Dietro i blocco – e il tentativo di ridurre al minimo il taglio dei vitalizi – ci sono pressioni fortissime. Soprattutto da chi, fino ad oggi, ha incassato ‘botte’ di 7-8 mila euro al mese e che, con l’applicazione della legge – a meno che non vadano in scena ‘ammuini’, dovrebbe vedersi ridotto il vitalizio di almeno il 50%.

Staremo a vedere…

 

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