Ars: da luglio il taglio delle pensioni “d’oro” e, forse, anche dei vitalizi degli ex deputati

19 giugno 2019

Il taglio delle pensioni “d’oro” riguarderà gli ex Segretari generali e, in generale, gli alti dirigenti dell’Assemblea regionale siciliana. Scatterà a luglio in seguito all’accordo raggiunto al Senato. ‘Brutte’ notizie anche per gli ex parlamentari: il Governo Musumeci non avrebbe intenzione di perdere il 20% di trasferimenti dello Stato e avrebbe chiesto l’applicazione immediata della legge nazionale sul taglio dei vitalizi degli ex deputati

Da luglio al via il taglio delle pensioni “d’oro” per gli ex dirigenti dell’Assemblea regionale siciliana. E, forse, a breve, anche il taglio dei vitalizi degli ex parlamentari di Sala d’Ercole contestato dal presidente del Parlamenti dell’Isola, Gianfranco Miccichè, ma tornato alla ribalta dopo che il Governo regionale ha trovato un’intesa con il Governo nazionale sulle questioni finanziarie.

Le due vicende ‘viaggiano’ su piani diversi. Ma non è detto che i tagli non finiscano per convergere in termini temporali. Tradotto: il taglio dei vitalizi degli ex parlamentari potrebbe essere imminente, se è vero che gli uffici avrebbero già effettuato i conteggi…

Cominciamo con il taglio delle pensioni “d’oro” degli ex alti dirigenti dell’Ars. Si tratta, per lo più, delle pensioni degli ex Segretari generali e di altri alti dirigenti del Parlamento siciliano.

Per la cronaca – così, tanto per illustrarlo ai lettori de I Nuovi Vespri – qualche ex Segretario generale dell’Ars è andato in pensione con un’indennità lorda di circa 600 mila euro all’anno. Non per fare i conti in tasca alle persone ma, al netto delle imposte, si tratta di poco più o poco meno di 300 mila euro all’anno netti: qualcosa come una pensione da 23-25 mila euro al mese!

Ovviamente, quelli di alcuni ex Segretari generali sono casi limite. A scendere ci sono gli ex vice Segretari generali e i vari dirigenti. Trattamenti pensionistici di tutto rispetto che spaziano da 18 mila euro a 7-8 mila euro al mese.

Per tutte queste retribuzioni pensionistiche, a partire da luglio, arriverà una ‘sforbiciata’, conseguente all’accordo raggiunto al Senato della Repubblica, istituzione alla quale, sin dalla fine degli anni ’40 del secolo passato, il Parlamento siciliano è ancorato.

La ‘botta’ non sarà leggera: e dovrebbe essere direttamente proporzionale alla stessa retribuzione pensionistica: più alta è la pensione percepita, maggiore sarà, in proporzione, il taglio.

Andiamo al taglio dei vitalizi degli ex parlamentari. Per ora si tratta solo di un’indiscrezione. Anche perché, ufficialmente, l’Assemblea regionale siciliana ha istituito una commissione che dovrebbe occuparsi proprio del taglio dei vitalizi agli ex deputati di Sala d’Ercole.

Ma l’idea di perdere il 20% dei trasferimenti dello Stato sembrerebbe aver convinto il Governo regionale di Nello Musumeci a spingere per effettuare in tempi strettissimi il taglio dei vitalizi.

Certo, il termine di legge è scaduto lo scorso 30 maggio e, automaticamente, dovrebbe essere scattato anche il taglio dei trasferimenti statali alla Regione siciliana del 20% (COME POTETE LEGGERE QUI). Ma il fatto che, alla fine, sono passati appena venti giorni o giù di lì e che – cosa non secondaria – la Regione ha raggiunto un accordo con lo Stato sulle questioni finanziarie, potrebbe spingere il Governo chiedere, in tempi strettissimi, il taglio dei vitalizi agli ex parlamentari.

E pazienza, com’è noto, se l’iniziativa non piace al presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè. Quest’ultimo, a quanto pare, se ne dovrebbe fare una ragione. E se ne faranno una ragione anche gli attuali parlamentari in carica ‘ultracinquantini’ e ‘sessantini’ – e quindi pronti a incassare il vitalizio alla fine di questa legislatura – che dovranno accettare una secca riduzione dei propri futuri vitalizi.

Insomma, l’istituzione della citata commissione parlamentare per il taglio dei vitalizi agli ex deputati – e quindi la mancata applicazione delle legge nazionale che prevede il taglio dei vitalizi – sarebbe stata solo una perdita di tempo. Ma il tempo, adesso, è scaduto e bisogna fare presto per non far perdere risorse alla Regione siciliana.

Foto tratta da ilsitodisicilia.it

 

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