Regione siciliana e non Regione Sicilia: perché la nostra Isola è uno Stato federato all’Italia

8 giugno 2019

Questo è quello che prevede lo Statuto. La cui applicazione è stata in buona parte bloccata da uno Stato ‘brigante’ e, soprattutto, da politici siciliani ascari che hanno tradito l’Autonomia siciliana per miserabili interessi personali. O per interessi di partito (leggere i due ‘Patti scellerati’ Renzi-Crocetta sotto il segno del PD). Oggi bisogna ripartire dallo Statuto, chiamando le cose con il loro nome 

di Adriana Vitale

Si dice Regione siciliana e non Regione Sicilia: sta tutto qui l’equivoco che nasconde il vero significato di una terra tenuta sotto scacco da chi muove interessi, con l’aiuto sistematico di ascari che hanno svenduto e svendono l’Autonomia per qualche becero privilegio personale. La mano lunga che favorisce furti miliardari a danno della Regione siciliana, che svende la propria madre per piccole prebende personali e carriere politiche, per soddisfare la smania di potere attraverso misere clientele. Nani e ballerini al soldo di chi la vuole oppressa e dominata, povera e mendicante.

Una terra baciata dal sole, dalle bellezze straordinarie, dalla storia, dall’arte e dalla cultura, imbruttita da squallidi personaggi. Come una sorta di gelosia oscura, tipica dell’uomo-padrone che tiene in ostaggio la propria donna negandole la libertà e il respiro, costoro tengono in ostaggio lo sviluppo e la ricchezza della nostra Isola.

Già, sta tutto in una frase l’inghippo: Regione siciliana e non Regione Sicilia.
Non è una discorso formale, la Regione è siciliana, esattamente come la Repubblica è Italiana per un motivo storico preciso: la Regione è siciliana perché nasce prima che nascesse la stessa Repubblica Italiana ed ogni altra Regione d’Italia, terra originariamente sovrana e legata all’Italia da un preciso rapporto istituzionale paritario, dunque la specialità Siciliana è riconosciuta e non concessa.

La Regione siciliana è dotata di un proprio Statuto di Autonomia Speciale, in ragione della sua storia, che lo legittima come Popolo siciliano ancor prima dello Stato Italiano. Come cita l’Art. 21 dello Statuto: “Il Presidente è capo del Governo regionale e rappresenta la Regione. Egli rappresenta altresì nella Regione il Governo dello Stato, che può tuttavia inviare temporaneamente propri commissari per l’esplicazione di singole funzioni statali. Col rango di Ministro partecipa al Consiglio dei Ministri con voto deliberativo nelle materie che interessano la Regione”, quindi non governatore ma Presidente.

Gli articoli 36-37-38 dello Statuto, mai applicati (solo l’articolo 38 è stato applicato per un certo periodo, ma al ribasso), garantirebbero le entrate tributarie, come accertato dai contenziosi vinti con sentenza della Corte Costituzionale e resi inefficaci dagli accordi scellerati firmati nella passata legislatura dall’allora Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e dall’allora presidente della Regione, Rosario Crocetta, entrambi esponenti del Partito Democratico.

Pero la Regione si accolla i costi dello Stato con scippi sistematici. Dunque, chi è il peggiore? Un nordista “acchiappa voti”, in nome di un pentimento tutto da verificare, che ha già manifestato gli interessi della sua terra, oppure un politico siculo che svende la propria di terra per un posto al sole nazionale, o per vivacchiare nelle stanze del potere, barattando la sua stessa madre per trarre solo vantaggio personale?

L’inganno dello straniero fa meno male dell’inganno di chi dovrebbe rappresentare la Sicilia e i siciliani: in questo secondo caso si chiama tradimento.

E siciliani perché non si ribellano? Nasce dalle dominazioni quella sorta di rassegnazione insita nel popolo siciliano che si adegua, subisce e non riesce ad avere uno scatto dii reni, un moto d’orgoglio e che continua ad affidare la propria sorte agli stranieri o, peggio, agli ascari?

70 anni di Autonomia negata: Autonomia che, se applicata, avrebbe fatto della Sicilia la nostra terra più ricca e i Siciliani un popolo in grado di godere del benessere e delle sue straordinarie bellezze. Una Sicilia finita nelle mani dei troppi interessi locali, nazionali e internazionali. Una condizione che ha finito per rendere la nostra Isola succube di se stessa e ‘appetibile’ per altri.

Attribuire la giusta dicitura potrebbe essere l’inizio di un riscatto:

Regione siciliana e non Regione Sicilia.

QUI L’INCHIESTA SUL ‘PATTO SCELLERATO’ RENZI-CRECATTA DEL 2016: COSI’ I ‘COMPAGNI’ DEL PD HANNO MASSACRATO LA REGIONE SICILIANA

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