Terreni agricoli, fondi europei, mafia, AGEA, Regione siciliana: tre anni e mezzo fa Corrao diceva che…

30 maggio 2019

Le programmazioni dei fondi europei a sostegno (o quasi) dell’agricoltura siciliana passano, ma i misteri restano. A gettare un po’ di luce su questo buco nero della Sicilia è, tanto per cambiare, la magistratura. Unica eccezione nella politica siciliana è l’eurodeputato grillino Ignazio Corrao che tre anni e mezzo fa… 

Confessiamo che non abbiamo ancora capito il meccanismo della truffa sui terreni agricoli che oggi è su tutti i giornali. Per esempio, che l’ISMEA acquisti terreni agricoli per noi è una novità: noi pensavamo, al contrario, che è l’ISMEA a mettere a disposizione degli agricoltori i terreni. Ma, in questa storia, il punto non è questo: il punto, a nostra avviso, è un altro e si condensa in una semplice domanda: è possibile o no conoscere, per filo e per segno, con nomi e cognomi, i percettori dei fondi europei destinati all’agricoltura siciliana? 

A quanto pare a fare luce sui fondi europei in agricoltura non è la politica – per esempio, l’Assemblea regionale siciliana con riferimento a maggioranze e opposizioni – ma la magistratura con un’ennesima inchiesta (per i particolari trovate tutto sulla rete).

In verità, un uomo politico siciliano che ha provato a fare chiarezza sui fondi europei c’è: si chiama Ignazio Corrao, eurodeputato uscente e appena rieletto del Movimento 5 Stelle nella circoscrizione Sicilia-Sardegna. Ecco qui di seguito cosa diceva tre anni e mezzo fa – tre anni e mezzo fa! – Corrao:

“È necessario una volta per tutte reclamare una banca dati che fornisca tutte le informazioni pubbliche ai cittadini e pretendere con forza la trasparenza del funzionamento dei Fondi per l’agricoltura, sia per i soldi già spesi relativi alla Programmazione 2007-2013, sia per quelli della nuova Programmazione 2014-2020 che farà arrivare in Sicilia altri 5 miliardi di Euro”.

“Lo stato di salute dell’agricoltura dell’Isola è pessimo – scriveva sempre l’esponente grillino tre anni e mezzo fa – e sembra incredibile che in Sicilia, negli ultimi 7 anni, sono arrivati ben 5 miliardi di Euro. Stiamo parlando dei 2,2 miliardi di euro del cosiddetto PSR 2007-2013, il Piano di Sviluppo Rurale gestito dal Dipartimento dell’Agricoltura della Regione, e dei circa 3 miliardi di fondi FEASR, meglio noti come fondi ‘PAC o ‘AGEA’, che arrivano agli agricoltori direttamente dalla Commissione Europea come sostegno al reddito senza passare dalla Regione. Dove sono andate a finire queste risorse fondamentali per la Sicilia? Chi ha intascato i fondi europei per lo sviluppo agricolo?”.

“Purtroppo – scriveva ancora Corrao tre anni e mezzo fa – non è semplice rispondere. A differenza dei Fondi strutturali (il FESR e il FSE), per i quali il sito di Open Coesione fornisce con puntualità le informazioni sui beneficiari e sull’andamento dei progetti, il mondo dei fondi per l’agricoltura è coperto da un inquietante velo di opacità. Sul sito di AGEA, ovvero l’organismo pagatore ministeriale che eroga i fondi agli agricoltori, non è possibile avere una lista completa di beneficiari per i fondi FEASR. E la stessa cosa vale per i fondi del PSR, gestito per anni dalla dirigente Rosaria Barresi, neo assessore dell’Agricoltura del governo Crocetta. Le informazioni sono inafferrabili, sparse, confusionarie, prive della necessaria trasparenza, nascoste tra le pieghe del sito del PSR Sicilia ed è semplicemente scandaloso che la Regione in tutti questi anni non si sia mai degnata di fornire un elenco organico, completo, trasparente e consultabile pubblicamente dei beneficiari di questi fondi. Nel frattempo, però, il PSR ha finanziato di tutto: dai corsi di formazione all’insediamento di giovani agricoltori, dall’ammodernamento delle aziende agricole ai premi di compensazione per le zone svantaggiate”.

“E’ vero che per molti agricoltori questi fondi sono stati fondamentali per sopravvivere – concludeva Corrao – ma anche la mafia ne ha saputo approfittare, come dimostrano i numerosi casi di boss che hanno accumulato milioni di euro di fondi UE grazie al controllo e all’accaparramento delle terre a colpi di intimidazioni, furti, racket e violenza. Adesso basta è giunta l’ora di conoscere, di capire cosa ne è stato di queste risorse”.

Cos’è cambiato rispetto a tre anni fa nella gestione dei fondi europei destinati all’agricoltura, a parte l’ennesima inchiesta della magistratura?

Foto tratta da tp24.it

 

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