La recita a soggetto sull’Anello ferroviario di Palermo. Sullo sfondo, Parmenide…

25 maggio 2019

La verità è che quest’opera è nata per non essere completata. Non è un’opera pubblica, ma un’opera di filosofia. Che prende spunto dal grande Parmenide: nessun “divenire”. Se per il grande filosofo il “divenire è pura illusione, perché la vera natura del mondo è statica e immobile, anche i lavori dell’Anello ferroviario devono obbedire all’immobilità e chi pensa che verrà completato è un illuso… 

Non è una commedia, ma un seria a puntate. Avete presente le soap opere che durano quindici-vent’anni? Ecco, l’appaltopoli dell’Anello ferroviario di Palermo, meno di 7 Km di tratta ferroviaria che attraversa la città (QUI UN APPROFONDIMENTO SULL’ANELLO FERROVIARIO DI PALERMO). Un appalto partito con una settantina di milioni di euro e arrivata a poco più del doppio della somma. In questo momento va in scena il possibile ‘divorzio’ tra Rete ferroviaria italiana (Rfi) e i commissari della Tecnis, la società catanese da qualche anno gestite, per l’appunto, da tre commissari dopo una tempesta giudiziaria.

In questo momento la soap opera mette in scena una nota di Rete ferroviaria italiana che chiede ai commissari notizie sul futuro, minacciando di rescindere il contratto…

Eh sì, dopo avere incasinato la città, tra scavi, strade chiuse, attività commerciali massacrate, disagi incredibili per i cittadini, beh, dopo tutto questo i lavori sono interrotti.

I commissari cercano di vendere i rami d’azienda. E tra queste la commessa dell’Anello ferroviario del capoluogo siciliano. Ma cu si l’avi accattati?, si potrebbe dire in Sicilia.

L’unico dato certo è che i lavori, che dovevano essere completati nel 2017, sono bloccati. C’è chi dice che sono al 20%, chi al 25%, chi al 30%. Ma sono percentuali illusorie, perché la vera ‘lettura’ di quest’opera non è ingegneristica, ma filosofica.

Non si capisce, ad esempio, se i lavori dovrebbero essere completati con lo stanziamento di 152 milioni (questo fino ad oggi il costo di questa opera ‘intelligente’), o se ci vorranno altri soldi.

Certo sarebbe veramente incredibile se si dovesse scoprire che, per andare avanti, dovrebbero essere stanziati altri soldi! Dovrebbe essere il Governo nazionale a fare chiarezza.

Via, però è ‘bello’ sapere che tutti i disagi arrecati fino ad oggi alla città – gli alberi di Piazza Politeama abbattuti, la stessa Piazza Politeama ridotta a brandelli, il caos di via Emerico Amari tra blocchi, attività commerciali distrutte e palazzi allagati (COME POTETE LEGGERE QUI), i disagi tra via Lazio e via Sicilia – non sono serviti a nulla: anzi, sono serviti solo per spendere una barca di soldi.

Comunque ce la vogliamo vedere tutta: siamo proprio curiosi di capire se i lavori per meno di 7 Km di tratta ferroviaria costeranno 152 milioni di euro o se ci vorranno altri soldi.

Per ora, con l’Anello ferroviario, siamo sotto la media degli appalti-parnormiti in salsa antimafiosa. Proviamo a fare quattro conti ‘appaltizi’.

I 15 Km del Tram di Palermo (il Tram ‘intelligente’, quello che costa oltre 10 milioni di euro all’anno e non sanno più dove trovare i soldi per mantenerlo), è noto, sono costati ‘appena’ 320 milioni di euro; 6,5 Km di Anello ferroviario, per ora, come già accennato, è a quota 152 milioni di euro.

Apparentemente i due appalti sembrano in linea, ma non è così. I 15 Km di Tram di Palermo, infatti, sono senza gallerie, mentre l’Anello presenta scavi profondi. E allora…

Se dopo le elezioni europee grillini e PD daranno vita a un nuovo Governo l’appalto ‘anelloso’ potrebbe lievitare…

Abbiamo il dovere, però, di ‘tranquillizzare i cittadini di Palermo: mettetevi il cuore in pace, perché i lavori andranno per le lunghe…

 

 

 

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