Elezioni europee 2019 in Sicilia: le nostre previsioni (e la speranza di un’ampia astensione)

24 maggio 2019

In Sicilia ci aspettiamo una bella, ricca e salutare astensione dalle urne. Detto questo, le previsioni le facciamo lo stesso. Non ci aspettiamo grandi cambiamenti. Ma qualche sorpresa potrebbe arrivare. Magari con l’elezione di qualche nome che nessuno aveva calcolato. E con la ‘bocciatura’ di qualche candidato dato come sicuro vincente…

Siamo arrivati all’ultimo giorno di campagna elettorale di queste bruttissime elezioni europee 2019. Sì brutte, forse più brutte della stessa Unione Europea dell’euro, massonica e fallimentare sotto tutti i punti di vista.

E cominciamo con una speranza: la speranza di una grande astensione, che si configurerebbe come il giusto messaggio a un’Unione Europea dell’euro che non è riformabile, ma solo da chiudere buttando la chiave nella Fossa delle Marianne.

Un’Unione Europea che è la negazione della democrazia, controllata a bacchetta da poteri finanziari e bancari e da avide multinazionali. Un’Unione Europea che ha partorito una moneta unica – l’euro – fallimentare, gestita in modo truffaldino.

Basti pensare a cos’hanno combinato in Grecia: per un miserabile debito di 300 miliardi di euro hanno portato alla fame questo Paese, l’hanno massacrato riducendo la sanità pubblica a un colabrodo, lesinando anche le medicine. Un vergogna pilotata dalle banche tedesche: con la Germania che, non a caso, ha acquistato, a prezzi stracciati, tutto quello che la Grecia ha messo in vendita dagli ascari del Governo finto-socialista di Tsipras, quello dell’Altra Europa: l’Altra Europa del piffero! (QUI UN VIDEO SULLA SPECULAZIONE DELLE BANCHE TEDESCHE AI DANNI DELLA GRECIA).

Andare a votare significherebbe avallare questo sistema. Per eleggere che cosa, poi? Un Parlamento europeo che non conta nulla! Un Parlamento che costa una barca di soldi per produrre solo cose inutili e dannose: come il sì il CETA e all’invasione dell’olio d’oliva tunisino!

Il Parlamento più costoso del mondo, che spende per ogni eurodeputati 60 mila euro al mese per 5 anni: una vergogna! (chiedetevi perché, su questa vergogna dei 60 mila euro al mese per ogni eurodeputato, non parla nessuno, nemmeno i grillini: chissà perché…). (QUI UN NOSTRO ARTICOLO SUI 60 MILA EURO AL MESE PER OGNI EURODEPUTATO)

Ma andiamo alle elezioni. Facciamo – per quel poco che vale, visto che parliamo di un’Europa dell’euro pessima – i cronisti politici.

Sulle scenario nazionale abbiamo scritto le nostre previsioni, in verità piuttosto scontate: vincerà la Lega di Salvini (QUI IL NOSTRO ARTICOLO). E vincerà non perché è bravo il leader dei leghisti, Salvini, ma perché i suoi avversari non esistono.

Si riproporrà il bipolarismo Lega-Movimento 5 Stelle. Mettiamo prima i leghisti perché, a nostro avviso, supereranno i grillini. Per un motivo semplice: perché la Lega, nel Centro Nord, ha dato risposte al proprio elettorato; mentre i grillini, nel Sud, dove hanno vinto le elezioni politiche del marzo 2018, hanno solo fatto danni su danni.

Andiamo alla Sicilia. Dove noi ci aspettiamo un’ampia astensione. E dove i grillini dovrebbero risultare comunque il primo partito, più per demerito degli avversari che per meriti loro. A nostro avviso, dovrebbero riconfermare la percentuale delle elezioni europee di cinque anni fa: 23-24%.

Al secondo posto noi vediamo la lista di Forza Italia. Non perché i berlusconiani, in Sicilia, sono forti, ma perché in questa lista sono finite tre formazioni politiche: l’UDC di Lorenzo Cesa, il Cantiere Popolare e la stessa Forza Italia.

Sulla carta, se dovessero confermare i voti delle elezioni regionali del novembre 2017 (13% circa Forza Italia e poco più del 7% a testa UDC e cantiere Popolare), tutt’e tre messe insieme, queste forze politiche potrebbero anche superare i grillini. Ma abbiamo la sensazione che questo non potrà avvenire.

Perché? Perché alle regionali i candidati, in ognuna delle tre liste, erano tanti, mentre oggi sono molto meno: e questo conta moltissimo. In più c’è la ‘fuga’ di tanti esponenti della vecchia politica verso la Lega: e anche questo conta. Per non parlare della spaccatura che si è consumata a Catania, con il sindaco della città, Salvo Pogliese, che ha lasciato Forza Italia.

Detto questo, la lista di Forza Italia, UDC e Cantiere Popolare, a nostro modesto avviso, è forte. Certo, ad eccezione del PD, c’è tutto il vecchio della politica siciliana, che ancora oggi ha un peso.

In tanti vedono addirittura non eletto Berlusconi in Sicilia. Questo perché i quattro candidati forti di questa lista – Salvatore Cicu, Saverio Romano, Giuseppe Milazzo e Dafne Musolino sembrano andare ognuno per proprio conto con la preferenza secca.

Sarà così? E’ possibile. Ma noi non crediamo, per tanti motivi, che Berlusconi farà una brutta figura in Sicilia. Il diluvio di manifesti con la sua faccia che negli ultimi giorni ha invaso le città piccole e grandi della nostra Isola ci dicono che l’ex Cavaliere ha sfoderato la sua ‘durlindana’ e darà battaglia.

Contro le previsioni di tanti commentatori noi lo diamo tra i primi degli eletti in questa lista. E vi diamo una possibile anticipazione: pare che Berlusconi si sia infastidito da questa storia “che non lo votano” e, se eletto, potrebbe optare proprio per la Sicilia…

Al secondo posto noi vediamo Salvatore Cicu che gode di un grande vantaggio: ‘viaggia’ praticamente da solo in Sardegna (ricordiamo che la circoscrizione è Sicilia-Sardegna) ed è messo bene anche nella nostra Isola.

Al terzo posto – e qui non facciamo previsioni – ci sarebbero Saverio Romano e Giuseppe Milazzo.

Al quarto posto ci dovrebbe essere Dafne Musolino, la candidata del sindaco di Messina, il vulcanico Cateno De Luca, e del parlamentare regionale, Vincenzo Figuccia. Questa candidata – a nostro modesto avviso – potrebbe essere la sorpresa di queste elezioni europee.

Cosa ce lo fa pensare? Il fatto che su questa candidatura si stia ‘spendendo’ molto il citato Cateno De Luca, che non ha mai nascosto l’obiettivo di far prendere a Dafne Musolino “un voto in più di Berlusconi”… In più c’è anche l’appoggio di Vincenzo Figuccia e di altre ‘sponde’ sparse quale là per la Sicilia.

La lista che potrebbe classificarsi al terzo posto, ancora a nostro modesto avviso, è quella della Lega di Salvini. Lo diciamo con fastidio, perché noi non amiamo i leghisti: ma qualcosa ci dice che i leghisti potrebbero prendere gli stesso voti – o addirittura superare – il PD. Perché in Sicilia, la gente che vota Lega, in molti casi, non lo dice: ma c’è. E non sono pochi. Anzi.

Noi vediamo il PD siciliano in discesa. Questo partito – e chi legge I Nuovi Vespri lo sa – è un disastro. E’ il partito che in nove anni di Governo ha praticamente distrutto la Regione siciliana. Ma non è solo per questo che lo vediamo messo male. Mettiamola così: diciamo che, in questo passaggio elettorale, a sinistra del PD c’è un po’ di folla: e questo farà perdere consensi al Partito Democratico siciliano.

La formazione politica che potrebbe fare qualche ‘numero’, a sinistra del PD, è quello dei Verdi. Questa formazione politica è in crescita in tutto Europa, un po’ meno in Italia.

In Europa è in crescita perché le massonerie finanziarie, dopo avere ‘spremuto’ il PPE e il PSE, per restare a galla, si sono inventate i Verdi, che dovrebbero mantenere la UE prigioniera delle multinazionali concedendo qualche ‘fissaria’ alla tutela dell’ambiente: tutto qui.

In Italia l’investimento ‘europeista’ sui Verdi non ci sembra ci sia stato. Anzi, da quello che si sa, l’ ‘europeista’ George Soros, il finanziere-squalo che, nel 1992, guadagnò una barca di soldi con la speculazione sulla Lira (QUI UN VIDEO), appoggia la lista di Più Europa.

Ciò posto, l’aria che tira è favorevole ai Verdi: un po’ di voti li potrebbero prendere anche in Sicilia.

Una formazione politica interessante è quella dei Comunisti di Marco Rizzo: è un partito di vera sinistra che, in quanto tale, punta a sbaraccare i trattati che hanno dato vita al lager chiamato Unione Europea dell’euro. Che dire? I nostri migliori auguri.

A sinistra c’è anche la lista della Sinistra che candida, tra gli altri, l’ex parlamentare nazionale del PD, Corradino Mineo. Non ci sembrano fortissimi, anche perché, a Palermo, appoggiano la Giunta comunale del PD di Leoluca Orlando: e questo li rende meno credibili.

Già queste tre liste scipperanno un bel po’ di voti al PD. E un altro po’ di voti glieli scipperà Fabrizio Ferrandelli, candidato della già citata lista Più Europa, che toglierà voti al centrodestra e, per l’appunto, anche al centrosinistra.

Conoscendo Soros, sappiamo che difficilmente si imbarca in ‘cause perse’: a nostro modesto avviso, a livello azionale, questa lista potrebbe superare il 4% che occorre per acciuffare i seggi.

In Sicilia noi vediamo messi bene Fratelli d’Italia. Perché? Perché la scissione di Catania ha fatto ricompattare attorno alla figura di Giorgia Meloni tanti ex di AN della nostra Isola. Questo significa che superare il 4%, per questa formazione politica, non dovrebbe essere un problema. E siccome siamo convinti che a livello nazionale il partito della Meloni supererà il 4%, la Sicilia potrebbe anche eleggere un eurodeputato. Chi?

Noi pensiamo a Raffaele Stancanelli, già deputato e assessore regionale, già già parlamentare nazionale, già sindaco di Catania. Stancanelli, che potrebbe portarsi dietro anche un ‘pezzo’ dell’elettorato dell’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, a nostro avviso, dovrebbe risultare il candidato più votato a Catania e provincia.

QUI IL VIDEO SU SOROS E LA SPECULAZIONE SULLA LIRA

(QUI UN VIDEO SULLA SPECULAZIONE DELLE BANCHE TEDESCHE AI DANNI DELLA GRECIA).

 

 

 

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