Ecco cosa pensano gli Ex Sportellisti di CGIL, CISL e UIL

18 maggio 2019

In questa amara riflessione si concentra la tragedia sociale di tre organizzazioni sindacali che non riescono più a parlare la ‘lingua’ dei lavoratori che dovrebbero rappresentare. In controluce si intravede anche il vuoto-niente della sinistra siciliana, o presunta tale, che ha amministrato (o quasi…) la Regione siciliana dal 2009 al 2017  

dagli Ex Sportellisti Liberi
riceviamo e pubblichiamo

La grande mattanza a braccetto con il grande tradimento.

Da non crederci, un’assemblea con meno di 20 persone compresi i confederali e la Digos, perlopiù composta da ex sportellisti che erano presenti solo per capire cosa avevano da dire e di fatto gliele hanno cantate, li autorizza a diramare note a nome degli ex sportellisti?

“Come ve lo dobbiamo dire che la dovete smettere di usare i lavoratori per fare i vostri interessi? Non vogliamo nulla di chi ci ha ammazzati e traditi, ogni volta che si sono messi in mezzo lo hanno fatto solo per imbrogliarci. Si insinuano, allisciano, dicono ciò che i lavoratori vogliono sentirsi dire, peggio dei politicanti, e ci dobbiamo cascare ancora? Nessun cavallo di troia tra di noi, non esiste”.

Ripercorriamo le fasi che hanno determinato la frattura insanabile tra la Cgil, Cisl, Uil e i lavoratori.

Nel 2010 hanno avallato la furouscita dal Bilancio regionale.

Nel 2013, mentre facevano finta di incatenarsi, hanno bloccato il processo di regionalizzazione.

Sempre lo stesso anno, hanno cercato di impedire il nostro utilizzo al Ciapi.

Nel 2014 hanno bloccato la proroga Ciapi.

Appena l’allora assessore si è ammorbidito dallo sciopero della fame, lo hanno tirato per la giacchetta.

Nel frattempo iniziavano a firmare i licenziamenti senza far rispettare la legge 24/76 che loro stessi hanno fatto svuotare di risorse economiche dicendo ai lavoratori che l’FSE (Fondo sociale europeo) era il paradiso.

Nel 2015 abbiamo potuto fare tre mesi al Ciapi solo dopo che i loro veri assistiti (datoriali) sono saliti sul carro per prendersi una fetta.

Nel frattempo la mattanza dei licenziamenti ha continuato con il loro avallo.

Nel 2016 si sono insinuati nella nostra battaglia durata mesi e mesi attraverso “l’uomo del monte”, nietemeno un tecnico che era vicepresidente datoriale, come affidate il merluzzo a Capitan Findus, e hanno fatto modificare la norma per la quale personalmente ho digiunato due settimane e altri digiuni successivi, oltre a dormire per strada insieme a due colleghi, vanificando tutti i nostri inenarrabili sforzi.

Non solo: in combutta con l’allora assessore, nel frattempo cambiato, hanno diramato una delibera assessoriale per far entrare dentro l’elenco unico ad esaurimento chiunque, tra cui loro, ingrossando a dismisura l’elenco, tanto da renderlo una palla al piede.

Nel 2017 si sono messi contro la norma Ciapi e hanno ceduto solo quando hanno compreso che non c’era trippa per gatti: peccato che la stessa norma, nel 2018, non si è potuta più applicare a causa del loro agire precedente contro la soluzione Ciapi che ha compromesso tutto.

Nel 2019 si agitano solo sulla delibera apprezzata in Giunta che mette dei paletti importanti sulle Apl.

Abbiamo consumato scarpe, piedi e voce, viaggi a Roma e adesso si dicono d’accordo con la nostra linea mentre bramano le risorse per le Apl? Ma chi gli crede? Chi li vuole?

Neppure se si immergono nell’acqua santa di Lourdes e recitano all’infinito l’atto di dolore saranno credibili ai nostri occhi, perché ogni volta che hanno allisciato, ebbene, l’hanno fatto solo per insinuarsi e farsi i loro comodi e i comodi di chi asserviscono.

Svenduti e traditi, non una ma tante volte e ancora parlano a nome di chi non sono degni di nominare?

Se mi tradisci la prima volta la colpa è tua, se lo fai la seconda volta la colpa è mia.

La politica è la nostra controparte, ma loro avrebbero dovuto essere i nostri fratelli, i nostri angeli custodi, coloro che avrebbero dovuto mettersi davanti a noi e lottare per i nostri diritti calpestati. Erano coloro che avrebbero dovuto agire nell’esclusivo interesse dei lavoratori. Adesso è tardi. Tempo scaduto.

Foto tratta da it.depositphotos.com

 

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