Sportelli Multifunzionali: #exsportellistiliberi, #smammare e #Amunì attaccano CGIL CISL e UIL

14 maggio 2019

In una nota che gira sulla rete i lavoratori degli ex Sportelli Mutifunzionali che fanno capo a #exsportellistiliberi, #smammare e #Amunì non risparmiano critiche agli esponenti di CGIL, CISL e UIL scuola della Sicilia

Torniamo sulla vicenda degli ex sportellisti che abbiamo trattato stamattina (QUI IL NOSTRO ARTICOLO), per dare voce a tre soggetti che si battono per i diritti di questi lavoratori: #exsportellistiliberi, #smammare e #Amunì. E’ una nota che leggiamo sulla pagina Facebook di Adriana Vitale:

Apprendere di inviti da parte dei sindacalisti della triplice ai lavoratori appartenenti alla filera degli ex sportellisti in assemblea, dove peraltro, tra le pieghe del comunicato, si evince il loro vero interesse sulle Agenzie per il lavoro, è quanto di più… per loro stessi, oltre ad offendere maldestramente l’intelligenza dei lavoratori, che sono poveri, anche a causa loro, ma non imbecilli”.

Insomma, si tratta di una replica a CGIL, CISL e UIL scuola della Sicilia che hanno diramato una nota nella quale chiedono al Governo regionale siciliano l’istituzione di un ‘tavolo’ per affrontare la questione dei lavoratori licenziati degli ex Sportelli Multifunzionali.

La cosa non va a genio ai protagonisti di #exsportellistiliberi, #smammare e #Amunì. Che accusano le tre organizzazioni sindacali di “aver assecondato l’opera di distruzione della formazione professionale” e di aver “firmato i licenziamenti tradendo lo stesso contratto di lavoro da loro firmato”.  Sindacati che, sempre secondo #exsportellistiliberi, #smammare e #Amunì “hanno non solo la pretesa di infiltrarsi sui sacrifici di chi li ha sgamati da tempo, ma vorrebbero banchettare in tavoli che non gli appartengono e con la faccia tosta di cui dispongono, senza pudore, chiedono tavoli e tavolini in nome dei lavoratori”.

In questa nota, come abbiamo sottolineato stamattina, emergono le contraddizioni di tre organizzazioni sindacali che, quando il PD governava l’Italia e la Sicilia – con riferimento alla passata legislatura – non si sono particolarmente distinti per la tutela dei lavoratori.

Tutti sappiamo quello che hanno combinato Renzi e compagni con lo Statuto dei lavoratori e con il Jobs Act. Ma solo da qualche mese la ‘macelleria sociale’ avvenuta nel settore della Formazione professionale e delle politiche del lavoro ha avuto voce, a livello nazionale. Anche se ancora si aspettano provvedimento da parte di Roma.

Intanto l’amarezza dei lavoratori degli ormai ex Sportelli Multifunzionali è giustificata. Che a proposito dei sindacati tradizionali, sempre con riferimento alla nota di #exsportellistiliberi, #smammare e #Amunì, aggiungono:

“Tali soggetti non hanno ancora compreso, o fanno finta di non comprendere, che di tavoli di tabacchiere di legno, per giunta permanenti, i lavoratori hanno le tasche piene per non dire altro e quindi risultare scurrili. Forse a questi soggetti non è chiaro che gli ex sportellisti, quelli storici, quindi gli unici ad avere voce in capitolo sull’implementazione delle politiche attive del lavoro, non permetteranno la loro… intromissione a nome loro, in un percosso costato sacrifici inenarrabili. Sono fucili senza cartucce, sono generali senza esercito, i soldati si sono ammutinati. Come possono chiedere tavoli, tavolini, assemblee di lavoratori e, nel contempo, agire avverso la delibera promossa dall’ex Assessore Ippolito, apprezzata in giunta, che fissa dei paletti a favore degli stessi lavoratori?”.

Il riferimento, in questo caso, è all’ex assessore regionale al lavoro, Mariella Ippolito, che aveva provato a dare soluzione alla vicenda degli ex sportellisti.

“Come posso chiedere tavoli, tavolini e, contestualmente – prosegue la nota di #exsportellistiliberi, #smammare e #Amunì – appoggiare diffide contro la stessa amministrazione con la quale pretendono di dialogare, nel misero tentativo di far saltare il banco? Che si facciano tutti i tavoli che bramano con ministri, presidenti e assessori, ma abbiano il coraggio civile e l’onesta intellettuale di chiamare ogni cosa con il proprio nome”.

Insomma, i protagonisti di #exsportellistiliberi, #smammare e #Amunì rinfacciano ai sindacati tradizionali il loro interesse per “le Agenzie per il lavoro dei loro patronati”.

Ma, aggiungono, non lo facciano “a nome degli Ex Sportellisti: questo non gli è consentito, questo è un atto di ulteriore arroganza e viltà nei confronti di chi non sono degni di nominare, figuriamoci arrogarsi il diritto di rappresentare”.

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