Ricordare l’Autonomia siciliana nel Castello di Calatubo? No dei grillini. L’Altra Sicilia: “Sono ascari”

4 maggio 2019

L’accusa è pesante, certo. Ma l’amministrazione comunale di Alcamo, guidata dai grillini – che peraltro non sta brillano – avrebbe potuto mettere a disposizione il Castello di Calatubo per ricordare l’Autonomia siciliana. La verità è che questi grillini siciliani sono incomprensibili e – cosa che ribadiamo spesso – non ne fanno mai una giusta! 

Tema: il castello di Calatubo ad Alcamo e l’anniversario dell’Autonomia siciliana. Che legame c’è? Ce lo racconta in un comunicato L’Altra Sicilia Antudo di Franco Catania. Con un’introduzione che attacca frontalmente il Movimento 5 Stelle, che amministra il Comune di Alcamo.

“Ci chiediamo – si legge nel comunicato – a cosa sia servito il consenso che tanti siciliani hanno consegnato al Movimento creato da Beppe Grillo. A difendere i diritti dei Siciliani? Non pervenuto. A difendere o ad attuare, come avevano promesso in campagna elettorale, lo Statuto della Regione siciliana? Neanche. A consegnare la Sicilia agli interessi del Nord e della Lega? Forse”.

Dopo di che arriva la “storia incredibile”.

“Il Comune di Alcamo – si legge nel comunicato – attualmente amministrato dal Sindaco pentastellato Domenico Surdi, ha al suo interno il Castello di Calatubo. Un bene culturale di straordinaria importanza, nel quale sono stratificati secoli di storia, un vero gioiello che testimonia di quanto la ricchezza e l’identità siciliane siano profonde”.

“Questo Castello – prosegue la nota de L’Altra Sicilia – che si può ammirare passando sull’Autostrada Palermo-Trapani, giace da anni in un pietoso abbandono. Nulla da fare. Né l’assessore Turano (dovrebbe essere l’assessore regionale Girolamo ‘Mimmo’ Turano, che non è un pentastellato ndr) né altri potenti ‘pentastellati’ della provincia hanno mai potuto fare niente. E dire che ora sono al potere: basti soltanto pensare al sottosegretario Santangelo… (dovrebbe essere il senatore grillini Vincenzo Santanmgelo ndr). Basti pensare all’eurodeputato Corrao… (Ignazio Corrao, l’eurodeputato uscente del Movimento 5 Stelle ndr). Una provincia che conta? Non abbastanza per difendere i propri beni culturali a quanto pare”.

“Noi de L’Altra Sicilia – leggiamo sempre nel comunicato – un po’ per valorizzare la fruizione di questo bene, purtroppo sconosciuto dai Siciliani stessi, un po’ per celebrare degnamente l’anniversario dello Statuto (mai applicato) della Regione siciliana, abbiamo chiesto, senza aggravi per il Comune, di poter utilizzare la struttura per una giornata di celebrazioni, il 15 maggio; una giornata di riflessioni sulle potenzialità che questo Statuto avrebbe per la nostra Sicilia, ma anche per sottolineare l’importanza dei nostri beni culturali, da quelli storici e artistici come il Castello, a quelli immateriali, come la letteratura, la poesia e la canzone, che in quella giornata avrebbero avuto il loro spazio”.

“Sarebbe stata un’occasione per l’amministrazione alcamese di ‘battere un colpo’ e del Movimento 5 Stelle di dimostrare di essere un partito che difende la Sicilia e il suo patrimonio – si legge sempre nel comunicato -. E invece? E invece l’unica risposta ottenuta è che i lavori per restaurare il prezioso Castello partono solo ora. Cosa non si farebbe pur di non fare risvegliare i Siciliani! Che gli diciamo a questi de L’Altra Sicilia? La Festa dell’Autonomia? Ma che vogliono? Idea! Facciamo partire i lavori di restauro, quelli che non abbiamo mai fatto sinora. Dal 16? Dal 18?. No, prima del 15, così cogliamo due piccioni con una fava”.

“Passi che non ci hanno risposto sinora e che, anche se lo facessero adesso, non ci sarebbe più il tempo di organizzare alcunché – leggiamo ancora nel comunicato -. Siamo almeno orgogliosi che, grazie a questa nostra idea, qualcosa la Sicilia ha ottenuto: finalmente il Comune pentastellato è uscito dal suo sonno istituzionale, si è ricordato che Calatubo insiste sul territorio comunale di Alcamo e che ha bisogno di cure. Siamo contenti, sperando che almeno questi lavori siano ‘veri’ e non solo il pretesto perché non si parli di 15 maggio, di Sicilia e di Statuto (mentre i loro alleati e loro stessi concedono al Veneto quello che alla Sicilia è negato da più di 70 anni)”.

“Ma nello stesso tempo – conclude la nota de L’Altra Sicilia – non possiamo tacere il fatto che la pezza messa oggi sia davvero tardiva e che la volontà di separare i Siciliani dalla loro più importante conquista di libertà, lo Statuto, sia l’ennesima vergogna di un partito italiano, un partito italiano come tutti gli altri, il Movimento 5 stelle. Avete rivelato di essere quello che siete: gli ennesimi ascari”.

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