Studio choc sui topi: il glifosato provoca danni alla salute per tre generazioni/ MATTINALE 251

26 aprile 2019

Tra cinque anni l’Istituto Ramazzini dovrebbe fornire tutte le informazioni sui possibili effetti del glifosato nell’organismo umano. Nel frattempo arrivano altre notizie che non sembrano proprio tranquillizzanti. Per esempio, uno studio sui topi di un’università americana che non lascia presagire nulla di buono: anzi

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un articolo in cui si ipotizza che l’intolleranza al glutine – patologia oggi sempre più diffusa – potrebbe essere, in realtà, intolleranza al glifosato (QUI IL NOSTRO ARTICOLO). la cosa non ci stupisce, considerato che ormai da qualche anno il 97% dei prodotto alimentari commercializzati nel nostro Continente contiene residui di glifosato (COME POTETE LEGGERE QUI). Adesso arriva un’altra notizia: uno studio sui topi ha dimostrato che questo erbicida provoca danni alla salute per tre generazioni.

Ovviamente, bisogna andare cauti quando si parla di questi studi. Anche perché, proprio sugli effetti che il glifosato provoca sull’uomo, sono in corso studi molto approfonditi da parte dell’Istituto Ramazzini che, tra cinque anni, ci dovrebbe fornire indicazioni precise su quello che, forse, è l’erbicida più usato nel mondo (QUI UN NOSTRO ARTICOLO SUGLI STUDI DELL’ISTITUTO RAMAZZINI).

Detto questo, è bene illustrare e commentare anche questa notizia riportata da alcuni mezzo di informazione. Cominciamo col dire che si tratta di uno studio dell’università di Washington State pubblicato dalla rivista Scientific Reports.

“I ricercatori – leggiamo in un articolo pubblicato da ilgazzettino.it – hanno esposto dei ratti in gravidanza ad una dose pari a metà del minimo considerato innocuo, e la prima generazione nata non ha mostrato segni di problemi di salute. La seconda però, scrivono i ricercatori, ha visto un «drammatico aumento» di alcune patologie dei testicoli, delle ovaie delle ghiandole mammarie, oltre che dell’obesità”.

Per chi legge I Nuovi Vespri la notizia non è proprio una novità. Nel novembre del 2017, infatti, nel riportare la cronaca di un convegno internazionale sul grano che si è svolto a Matera, abbiamo segnalato gli studi della direttrice del ‘Centro Ricerca Tumori Ramazzini’ di Bologna, Fiorella Belpoggi, dove si parla di possibili alterazione ormonali provocati dal glifosato (QUI IL NOSTRO ARTICOLO).

La novità di questo studio è che le patologie – ribadiamo, nei topi – si presenterebbero nelle generazioni successive:

“Nei maschi di terza generazione, inoltre – leggiamo sempre nell’articolo de ilgazzettino.it – i ricercatori hanno visto un aumento del 30% delle patologie prostatiche, mentre il 40% delle femmine di terza generazione ha mostrato un aumento delle malattie renali. Più di un terzo delle mamme di seconda generazione ha avuto aborti spontanei e il 40% dei ratti di terza generazione era obeso”.

Il giornale riporta anche una dichiarazione di Michael Skinner, uno degli autori dello studio:

“Il fenomeno è chiamato ‘tossicologia generazionale’ ed è stato già visto in sostanze come fungicidi, pesticidi, componenti delle materie plastiche come il bisfenolo A, il repellente per insetti Deet e l’erbicida atrazina. La causa sono dei cambiamenti epigenetici che ‘spengono e accendono’ geni”.

Chi vuole saperne di più sull’epigenetica lo può approfondire qui.

Quello che noi vogliamo sottolineare è che oggi assistiamo non soltanto a un uso improprio del glifosato (utilizzato per far maturare artificialmente tanti prodotti agricoli e non soltanto il grano), ma anche ad uno spaventoso aumento dell’uso di questo erbicida: per esempio, per diserbare i lati di autostrade e strade e i giardini pubblici di tanti Comuni.

Qualche settimana fa abbiamo pubblicato un video nel quale si vede la ‘naturalezza’ con la quale oggi si fa uso di erbicidi per eliminare le erbe dai lati dell strade (QUI IL VIDEO). Il tutto mentre la strada è percorsa da altre automobili: ciò significa che se un automobile procede con i finestrini aperti chi vi sta dentro si becca una bella dose di glifosato trasportato dal vento!

Lo stesso discorso vale per l’agricoltura in generale. A che serve – è il caso proprio della Sicilia – essere la prima Regione italiana per terreni coltivati in biologico se tutt’intorno si fa uso dii glifosato che viene trasportato dal vento?

Ultima notazione. Il brevetto per la produzione del glifosato è scaduto da anni. Oggi a produrre questo erbicida non è solo la Monsanto (che si è fusa con la Bayer, COME POTETE LEGGERE QUI). Oggi gli erbicidi a base di  glifosato sono prodotti da una pluralità di gruppi: oltre alla Monsanto, ci sono DowAgro e DuPont, l’australiana Nufarm, la svizzera Syngenta e le cinesi Zhejiang Xinan Chemical Industrial Group, Jiangsu Good Harvest-Weien Agrochemical e Nantong Jiangshan Agrochemical & Chemicals (COME POTETE APPROFONDIRE QUI).

Foto tratta da metropolitanmagazine.it

QUI L’ARTICOLO DE ILGAZZETTINO.IT

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